Quando si andava all’osteria

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Quando si andava all’osteria

Tale fenomeno riguarda pure gli esercizi pubblici siti nel comune di Brusio. Conferma questo fatto una breve analisi strutturata in tre tappe storiche differenti.

Nei primi anni Quaranta, quelli del secondo conflitto mondiale, i Brusiesi non disponevano di molti soldi. Pertanto frequentavano le osterie quasi unicamente durante il fine settimana. Non circolavano molti giornali nel comune, alcuni si potevano leggere proprio presso gli esercizi pubblici, e la televisione non era ancora presente. Radio e telefoni costituivano pure una rarità. Tutti questi fattori costringevano la gente a scambiarsi le ultime notizie attraverso la comunicazione diretta ed essa si svolgeva in maniera intensa all’interno dei locali, i quali fungevano dunque da centro di informazioni. Naturalmente l’osteria rappresentava pure un luogo di svago, dove gli abitanti del comune potevano rilassarsi al termine di una settimana di duro lavoro sia professionale che in campagna.
Ad andarci erano solamente gli uomini, le donne non frequentavano ancora e la loro eventuale presenza in un esercizio pubblico destava scandalo. Oltre a dialogare si giocava parecchio. Il gioco delle carte, scopa e tressette in particolar modo, e quello delle bocce erano molto praticati. Basti pensare che nel territorio comunale esistevano ben undici campi di bocce. Si giocava anche alla morra, nonostante in quegli anni venne proibita per un periodo causa il baccano e le risse che ne conseguivano. Le partite, a prescindere dal gioco, duravano diverse ore e si accompagnavo a litri di vino rosso, la bevanda ai tempi più richiesta dal cliente. Alcune serate venivano organizzate per il ballo. La musica veniva prodotta nel maggior numero dei casi da un unico suonatore munito di fisarmonica. Alle volte era lo stesso proprietario del locale, che ai tempi faceva anche da gerente e cameriere, evitando così altri costi.

Diversa la situazione nei primi anni Settanta, quelli in cui il contrabbando nella zona di confine fra Brusio e la Valtellina viveva il suo momento migliore. In generale i brusiesi frequentavano maggiormente gli esercizi pubblici, anche durante i giorni feriali, visto il netto miglioramento del tasso di benessere. All’interno della clientela aumentava il numero delle donne, mentre le consumazioni iniziavano a comprendere il caffè, nuovi spiritosi e nuove bevande analcoliche che andavano ad aggiungersi ai tradizionali vino e birra. L’osteria continuava a svolgere il ruolo di posto di svago, dove si giocava in prevalenza alle carte e alle bocce (10 piste sul territorio comunale), si sentiva della musica grazie alla presenza di apparecchi radiofonici e all’avvento del Juke box e dove si potevano seguire alcune trasmissioni televisive quali un incontro di calcio. L’esercizio pubblico continuava ad essere un centro di informazioni, anche se in maniera inferiore rispetto a prima, poiché disponeva di giornali e televisore che non tutti ancora possedevano.
Coloro che dispongono di una connessione analogica, dovranno pazientare un momento.


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Le
osterie nel comune di Brusio dal 1940 ai giorni nostri

Redatto da Niccolò Nussio – nic@nussio.ch