Flamenco “Pasion gitana”

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Flamenco “Pasion gitana”

È una notte di vento e di stelle quando arrivi davanti ad un vecchio portone appena socchiuso che con aria dimessa ti invita ad entrare; sei a “Il Fienile” nella frazione del Canton.
Mura spoglie e atmosfera di attesa fra le persone che già occupano quasi completamente gli appena cinquanta posti disponibili.

Sul palcoscenico ancora muto due seggiole ricoperte da preziosi scialli; ricami, fiori, frange colori forti come è forte e appassionata l’espressione del flamenco, un genere di canto, musica e danza dei gitani andalusi

In apertura un canto dall’accento malinconico rapisce la tua attenzione e ti trasporta lontano, Granada, Siviglia è poesia flamenca! I due bravi musicisti si intendono con gli occhi e offrono un duetto di chitarra che diverte e incanta.

Ma l’improvvisa e plateale entrata in scena di Maya, la ballerina di flamenco nel suo costume scenografico incatena il tuo sguardo. Sul viso un’espressione di sfida altera, di forza spavalda nonostante il suo volteggiare sia sensuale e marcato è il tipico batter di tacchi sul pavimento.
Ora il dialogo fra danzatrice e musicisti si fa determinante, l’intesa e la regia perfette.

E l’emozione ti assale; lì fra la gente non sai rimaner ferma, batti le mani nel tipico modo che accompagna e ritma il tempo di questa irruente danza ma sai che sei costretta a rimaner spettatrice e al termine della serata te ne vai sognando mantillas, nacchere, ventagli e un vento caldo fra i capelli.

Redatto da Maria Grazia Cortesi-Zala – cortesi@ecomunicare.ch