Il plurilinguismo nazionale: un’opportunità o un rischio
Per quanti poschiavini questa massima si rispetta di giorno in giorno e da padre in figlio? Quanti sono, anche tra quelli che sono rimasti in Valle, quelli che non hanno mai dovuto confrontarsi con un’altra lingua? La nostra comunità conosce l’importanza del saper comunicare in un’altra lingua per poter così esprimersi nei più svariati campi. Le minoranze come la nostra sono sempre ben coscienti che i problemi linguistici non sono mai di facile soluzione (vedi anche i problemi a trovare una soluzione condivisa da tutti per il romancio). La presenza della lingua di Dante nelle aree d’influenza germanica e francofona ci permette in ogni modo di sensibilizzare la maggior parte della popolazione elvetica ai nostri problemi di comunicazione oltre che essere uno dei tasselli che tengono unita questa Svizzera.
Proprio questa presenza è messa tanto in discussione. Infatti di questi tempi la minoranza italofona si vede mettere in gioco tutta una serie di conquiste ottenute con lunghi anni di rivendicazioni. Le cattedre nei vari atenei universitari sono solo la punta di un iceberg che potrebbe sciogliersi come neve al sole. L’attacco frontale dell’inglese melassa viene da Zurigo, ma pure nei Grigioni c’è un partito che flirta con soluzioni simili a quelle che la Zurigo periferia del mondo anglosassone cerca d’introdurre. In più occasioni il partito liberale ha tentato di lanciare la discussione e in estate molto probabilmente ci riproverà.
… e dopo l’ospedale anche la lingua?
… ma come si fa a minare in questo modo la coesione cantonale e nazionale?}}
L’italianità deve perciò fermarsi a riflettere sul come mai, quasi ciclicamente, la sua posizione in Svizzera viene messa in discussione. Questa sera a Lugano Coscienza Svizzera propone la prima di tre serate durante le quali siamo invitati a riflettere e a discutere sul nostro futuro linguistico. Le serate si svolgeranno nello spazio offerto dall’Agoramobile.
Ascolta:
- RSI, Tipi; lunedì, 24 gennaio 2005, alle ore 11:05
“L’italiano necessario” con Diego Erba, Fabrizio Fazioli, Alessio Petralli e Pier Benedetto Francese
di Salvatore Maria Fares; regia di Antonio Bolzani
Leggi anche:
- comunicato stampa
Redatto da Patrick Lardi – info@patrick-lardi.ch