La chirurgia d’emergenza, l’anestesia e la maternità sono vitali
”Sussistono fondati motivi per ritenere che in sede cantonale le richieste saranno esaminate con attenzione»
La presentazione delle intenzioni del Dipartimento di giustizia, polizia e sanità per quanto riguarda il futuro ruolo dell’Ospedale San Sisto nell’ambito sanitario cantonale ed in particolare della nostra vallata periferica ha sollevato nello scorso mese di novembre un’ondata di vivacissime reazioni e di giustificate proteste della popolazione, degli organi ospedalieri e delle autorità valligiane. Il Cantone intendeva infatti imporre all’ospedale delle rinunce assolutamente ingiustificate, che avrebbero non solo messo in pericolo, ma addirittura cancellata la garanzia di un servizio medico-ospedaliero adeguato alla situazione particolare della Valle. Tutto questo in nome di una politica di risparmio poco ponderata, poiché fortemente accentratrice ed evidentemente inadeguata non solo per le regioni periferiche.
Di fronte a tale incomprensibile atteggiamento delle autorità cantonali, tanto i rappresentanti politici quanto i responsabili dell’Ospedale San Sisto e dei suoi organi istituzionali hanno messo in atto una strategia comune, col preciso scopo di dimostrare al Cantone che le sue intenzioni avrebbero creato delle assolute disparità di trattamento nei confronti di altre regioni, ma soprattutto non avrebbero portato dal punto di vista finanziario a quei risultati che il Dipartimento sperava di ottenere con la sua politica sanitaria accentratrice e inopportunamente condizionata da fattori economici.
Nel frattempo hanno avuto luogo vari incontri a differenti livelli fra l’Ospedale San Sisto ed il Dipartimento, grazie ai quali è stato chiarito in primo luogo il ruolo degli organi ospedalieri, ma è pure stato possibile presentare in successive tappe ai responsabili dell’Ufficio cantonale dell’igiene delle soluzioni in grado di conciliare le necessità della Valle con gli intenti di risparmio prospettati in sede cantonale. Concretamente l’Ospedale San Sisto – sebbene disposto ad accettare determinate rinunce nei settori della ginecologia, dell’ortopedia, della pediatria e della chirurgia stazionaria in senso tradizionale – ha rivendicato senza mezzi termini la possibilità di mantenere determinate prestazioni considerate irrinunciabili e di importanza assoluta. Si tratta concretamente della facoltà di eseguire interventi chirurgici ambulatoriali, della possibilità di far capo in ogni tempo ad un’anestesiologia adeguata per garantire gli interventi chirurgici d’emergenza e della facoltà di fornire anche altre determinate prestazioni nel campo della chirurgia generale e viscerale; un’ulteriore ferma e precisa richiesta riguarda il mantenimento del reparto di maternità, ossia di una struttura in grado di offrire assistenza non solo nei casi d’emergenza, ma anche di fornire le prestazioni ospedaliere normali legate alla maternità.
La formulazione delle richieste presentate al Dipartimento da parte dell’Ospedale è stata effettuata d’intesa ed in collaborazione con le autorità locali (Regione, Comuni di Brusio e Poschiavo, Deputazione al Gran Consiglio), al fine di creare anche una piattaforma d’intesa a livello politico. Cio ha permesso di ottenere in primo luogo la disponibilità degli enti pubblici locali, segnatamente dei Comuni, ad assumere a precise condizioni la responsabilità di un maggiore impegno finanziario; nei limiti del possibile e con le riserve dal caso, questo tipo di partecipazione è stato anche verificato e quantificato.
Le proposte dell’OSS e degli enti pubblici locali sono state preventivamente discusse con i responsabili degli uffici cantonali competenti; la presa di posizione ufficiale, firmata dagli organi ospedalieri e dai presidenti comunali, è stata inoltrata al Dipartimento di giustizia, polizia e sanità entro il termine stabilito (15 febbraio 2005).
Spetta ora a questo Dipartimento presentare dapprima al Governo, e da questo poi al Gran Consiglio, le vere e proprie proposte per la definizione del mandato individuale di prestazione per l’Ospedale San Sisto. Tenuto conto dei contatti avuti e della disponibilità dimostrata nel corso dei colloqui finora effettuati, sussistono fondati motivi per ritenere che in sede cantonale le richieste saranno esaminate con attenzione e con la necessaria comprensione. Le incognite non sono tuttavia escluse a priori, tenuto conto che la definizione della futura politica cantonale in campo sanitario è fortemente condizionata dalle restrizioni finanziarie. Tanto gli organi dell’Ospedale San Sisto quanto i rappresentanti politici non mancheranno di seguire l’evoluzione con grande attenzione ed altrettanta determinazione, qualora si manifestasse la necessità di ulteriori interventi per il conseguimento di una soluzione che rifletta le aspettative della popolazione.
- OSPEDALE SAN SISTO POSCHIAVO
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