Microsoft e Romancio: una pubblicità  e poco più?!

0
3

Microsoft e Romancio: una pubblicità  e poco più?!

Dalle informazioni di stampa si é appreso che la Microsoft Svizzera ha stretto un accordo con il Canton Grigioni per la traduzione del suo pacchetto Office (versione 2003) in Rumantsch Grischun, e pare che i costi per la traduzione saranno a carico del Cantone ed é già  previsto un viaggio di un esperto della Lia Rumantscha alla sede madre della Microsoft a Seattle-USA.

Per chi conosce un po’ il mondo dell’informatica, questa notizia, mentre è benvenuta perché – specie verso i giovani – disporre di mezzi informatici in romancio rappresenta un’ottima iniziativa per la conservazione della lingua ed il suo uso quotidiano, non può però che destare delle preoccupazioni.

Cerchiamo di capire perché…

Prima di tutto va ricordato che il movimento del software libero fin dal suo nascere si è strutturato per una semplice ed efficace traduzione in tutte le lingue del mondo, anche le più minoritarie, introducendo applicazioni che usano file separati per la gestione della lingue, tecniche standardizzate e programmi di facile utilizzo per permettere la traduzione di programmi anche da parte di persone “non tecniche”, e questo spiega perché gli applicativi di software libero siano tradotti oramai in così tante lingue. Quindi, l’idea di una persona che fisicamente viaggi fino negli USA per apprendere dove metter mano per effettuare una traduzione lascia sconcertati. Infatti, con il software libero, tutto questo si può fare comodamente dalla propria casa via e-mail, ricevendo anche l’assistenza del caso da una attiva e numerosa comunità svizzera e internazionale. È possibile che il software della grande multinazionale sia fatto così male da richiedere un “indottrinamento” particolare per effettuare la traduzione?

Cos’è un software libero?

Apro qui una parentesi, in quanto so che, quando si parla di software libero, alcuni non sanno di cosa si stia parlando, e per altri appare qualcosa di esotico o da “freak”, mentre stiamo parlando di una realtà di successo, sempre più diffusa nel mondo e verso la quale si sta muovendo la parte più innovativa dell’informatica. Sono programmi, realizzati da una comunità internazionale di appassionati, come anche da industrie, che vengono distribuiti senza dover pagare diritti e liberamente, con l’intento di favorire la crescita economica e la diffusione dell’informatica per tutti. Oggi poi, ad esempio, si possono scaricare ed installare comodamente – anche su di un personal con sistema operativo Windows o Mac – una suite completa da ufficio come OpenOffice.org e uno dei migliori, se non il migliore, browser web attualmente in circolazione: Mozilla FireFox, e provare quindi la qualità di questo software.

L’esempio: il pacchetto OpenOffice

Proprio la razionalità di progettazione del software libero, come dicevo, finalizzata fra l’altro ad estendere l’informatica come risorsa strategica ai parlanti delle più varie lingue del mondo, ha consentito che ad oggi ci siano una grande varietà di lingue supportate. Prendendo ad esempio il più diretto concorrente libero del pacchetto Office: https://it.openoffice.org/index.html, questo è attualmente disponibile in 60 lingue, e per tradurlo interamente serve il lavoro di due persone per due settimane. Sembra allora che la https://www.microsoft.it si sia decisa a questo passo proprio per la concorrenza del software libero. (Sembrano lontani gli anni in cui la stessa casa non emise una nuova release del suo pacchetto da ufficio in italiano, perché diceva che non fosse remunerativo).

Il caso del romancio

Per quanto riguarda il romancio, sul sito internet https://users.linuxbourg.ch/fvgoto/informatica/gnu-rumantsch/ è possibile trovare qui: potete trovare la pagina del gruppo che già da due anni faticosamente, senza mezzi e nel proprio tempo libero, sta effettuando la traduzione in romancio di alcuni software liberi.

Appare, quindi, alla luce della conoscenza di prodotti alternativi liberi e gratuiti, quanto meno particolare che soldi pubblici siano dati ad un quasi-monopolista per vendere meglio il proprio prodotto. E si è pensato di estendere il contributo cantonale ai prodotti liberi e gratuiti, che garantiscono anche che i soldi spesi siano spesi nel cantone e che il risultato prodotto sia libero per l’utilizzo di tutti?

Infine un dubbio che va al di là delle considerazioni tecniche è: che tipo di traduzione si farà? Mi spiego: parlando con persone di lingua romancia che lavorano con l’informatica, risulta che molti termini informatici non esistono ancora in romancio. Ora per essere una lingua usata e comprensibile da tutti, è la comunità degli informatici romanci che deve produrre questa traduzione, e non un singolo. Proprio l’aspetto comunitario della lingua è, dunque, quello che fa risaltare che occorre una comunità libera, come quella degli sviluppatori ed utilizzatori del software, per lo sviluppo di una lingua informatica che sia realmente usata. Ma a prima vista non pare ci sia stato un vero dibattito su questa questione e il demandare ad un monopolista questo aspetto così delicato non può garantire risultati duraturi, ma sembra solo pubblicità.

Stefano D’Archino:

Informatico programmatore di prima formazione, oggi pastore evangelico in Val Bregaglia; fa parte ”anche” della comunità  che ha scelto il software libero https://www.linux.ch e dintorni.

Articolo correlato:

Redatto da Stefano D’Archino – stefano.darchino@freesurf.ch