Come la pensano la Chiesa e la medicina? Un SI deciso!
Per questo motivo vi proponiamo quanto espresso dal medico Tarcisio Menghini, dal pastore Antonio Di Passa e dal sacerdote Don Guido Costa, tutti favorevoli alla realizzazione degli impianti sportivi. Queste persone hanno deciso di esprimersi positivamente in quanto credono che ne valga la pena. A voi decidere se emularli o meno.
Il medico
L’attività sportiva ha sicuramente un’importanza notevole nella nostra società moderna, specialmente oggigiorno dove la tecnica ci sta sommergendo nel bene e nel male, diminuendo sempre più l’attività fisica. Ci sediamo sovente davanti a uno schermo svolgendo parecchi dei nostri compiti usando vieppiù l’intelletto, una tastiera e muovendo unicamente le dita. E la gioventù, i nostri figli? Essi sono confrontati direttamente con questa tecnica sempre più sofisticata e quindi fisicamente riduttiva, per cui, secondo me, lo sport è divenuto, in special modo per la nostra gioventù, di fondamentale importanza. L’attività fisica sia individuale che di squadra è basilare per lo sviluppo corporeo, per lo stato psichico, ma molto importante anche in senso sociale. Nello sport di gruppo il giovane si confronta con gli altri, impara a constatare i propri limiti e le proprie qualità. È indubbiamente più salutare e più confortante vedere i nostri giovani, i nostri figli, impegnarsi a praticare uno sport, che vederli spesso incollati a uno schermo, qualunque esso sia, o peggio ancora, nell’inerzia, vederli soggiogati da sostanze tossiche.
Per rendere incentivante lo sport dobbiamo dunque proporre delle strutture adeguate e motivanti. In tempi dove la centralizzazione la fa da padrone, si deve avere il coraggio di affrontare nuove sfide onde offrire alternative valide anche in periferia. Sono quindi dell’opinione che alla nostra bella Valle, ai nostri giovani, spettino degli impianti sportivi adeguati alle esigenze. Anche io dunque il 5 giugno voterò SÌ, in favore della realizzazione dei nuovi impianti sportivi e della capanna APE/ENO.
Tarcisio Menghini
Il pastore
Ognuno contribuisce con la propria sensibilità alla costruzione della vita comune, anche se inevitabilmente porta a contrapposizioni ed accesi dibattiti, perché ognuno ha la sua ricetta per il bene comune. Per questo le proposte popolari sono, in ogni caso, iniziative buone. Decidere cosa votare non è una scelta facile, perché, da una parte, c’è la necessità di fare qualcosa per i giovani in valle, in termini di salute e prevenzione giovanile, dall’altra l’obbligo di usare con oculatezza le risorse comuni. Una spesa è giustificata solo se porta un reale vantaggio soprattutto in qualità di benessere per la vita delle persone.
La bontà del progetto sarà data dalla misura in cui concorrerà a dare un impulso di sviluppo alla valle intera. La Val Poschiavo deve diventare in maggior misura un polo di attrazione per le giovani famiglie, un luogo dove le persone scelgono di andare a vivere per la qualità della vita, dove i valori comunitari hanno ancora significato e perché i figli possono crescere con maggior riparo dai pericoli delle città.
Rinunciare ad educare i giovani ad una vita e principi sani significa lasciarli indifesi. La droga, l’alcol, per nominare solo due problemi, sono un pericolo per il singolo ma anche per una comunità. Se mantenuti nei loro principi più sani, lo sport e lo scoutismo contribuiscono al benessere del singolo e di una comunità, ecco perché meritano di essere sostenuti.
Nessuna comunità può fare a meno dello sport perché attraverso l’attività sportiva, il singolo è formato alla vita comune come alla conoscenza di se stesso. Nei suoi principi più alti è aggregazione, imparare a stare insieme, capire i propri limiti e possibilità, stimare se stesso ma riconoscere la bravura dell’altro, imparare a trovare una posizione in un ambiente comune. Lo sport unisce.
Antonio Di Passa
Il sacerdote
“Mens sana in corpore sano”, scriveva già il poeta latino Giovenale, nel primo secolo dopo Cristo. Per avere sane, cioè integre, e pronte le facoltà dello spirito, bisogna avere sane anche quelle fisiche del corpo. Che proprio l’attività sportiva sia lo strumento migliore per attuare il contenuto di questo adagio è realtà indiscussa.
Anche la Chiesa si fa propria questa preoccupazione. Sfogliando i documenti del Concilio Vaticano II troviamo sotto il titolo “L’educazione ad una cultura integrale”: “Il tempo libero sia impiegato per distendere lo spirito, per fortificare la salute dell’anima e del corpo, mediante studi ed attività di libera scelta… anche mediante esercizi e manifestazioni sportive, che giovano a mantenere l’equilibrio dello spirito, ed offrono un aiuto per stabilire fraterne relazioni fra gli uomini di tutte le condizioni, di nazioni o razze diverse”.
Lo sport è lo strumento migliore per canalizzare le frustrazioni, le tensioni, le aggressioni, le tentazioni e il pericolo di cadere nel vizio e nella dipendenza, investendole positivamente.
Proprio per questo motivo la Chiesa ha tutto l’interesse di favorire una “mens sana in corpore sano”. Bisogna aggiungere anche “le facoltà dell’anima”, di quell’anima cristiana, che riconosce Dio come suo creatore e Cristo come suo redentore.
Personalmente sono propenso alla realizzazione degli impianti sportivi, tuttavia essi non dovrebbero entrare in concorrenza con quello che è il vero senso del “dies dominicus”, la domenica cristiana, il giorno del Signore. L’agonismo deve essere caratterizzato da spirito di comprensione e collaborazione, così che lo spirito e l’anima, abbiano ad usufruire del corpo sano, che non può essere in esclusiva.
Don Guido Costa
incaricati stampa team pro impianti sportivi (TIS)
Redatto da Luca Crameri – Micheletti – luca.crameri@dedalo.ch