Angeli con la pistola
New York, anni ’20, periodo del proibizionismo, la città è contesa da gruppi di mafiosi, le cosiddette “gangs”.
È il periodo natalizio, e tutti sono più buoni. Un Babbo Natale chiede alcuni spiccioli e la banda dei mendicanti cerca di approfittare della bontà del momento per raccattare qualche elemosina in più. Anche Annie, la stracciona, si dà da fare al porto, vendendo le sue solite mele. Gli affari vanno abbastanza bene visto il periodo, ma anche i più poveri vogliono aiutare col poco che hanno e se qualcosa rimane, la donano al prossimo, per assicurarsi la buona sorte.
La folla affrettata si ferma e nota queste persone che di solito passano inosservate, un po’ per fretta un po’ per noncuranza.
Gli ombrelli danzanti sottolineano la felicità dei giorni vicini a Natale.
Dave lo Sciccoso, uno dei più importanti uomini della mala della città di New York, manda a chiamare Annie, vuole una delle sue mele, come al solito ha bisogno di fortuna e secondo lui le mele di Annie gliene portano in abbondanza. La riconoscenza per la sua disponibilità è sempre assai cospicua, ormai questa vecchietta è entrata nel cuore del gangster.
Mentre Dave sta riordinando delle bottiglie di alcolici abusivi nel suo locale, entra Regina Martin, la figlia di Rudy Martin, ucciso da una banda di gangster. La ragazza chiede di conoscere Dave per ringraziarlo di aver pagato le spese del funerale di suo padre e venendo a conoscenza dei numerosi debiti che le ha lasciato in eredità, si dichiara pronta a saldare ogni piccolo conto in sospeso, mettendosi al lavoro. Dave, toccato da tanta purezza e buona volontà decide di darle una mano.
Regina trasforma il locale di Dave in uno dei locali più in voga della città, non senza dar fastidio alla concorrenza che regolarmente si annuncia con delle sparatorie. Le ballerine di Regina si esibiscono ogni sera in un balletto colorato ed energico e i clienti non mancano mai. La favola dura per circa due anni, gli incassi sono alle stelle e Regina riesce a restituire fino all’ultimo centesimo. Finisce il proibizionismo e la festa invade le strade della città.
Anche Dave e Regina festeggiano, da soli, parlando di matrimonio: una casetta nel Maryland, il vestito di mamma, il reverendo Morgan… Regina sogna romanticamente, mentre Dave ha altro per la testa, al momento, gli serve una mela di Annie per un incontro con un pericoloso gangster decideranno sul futuro della città.
Darsey, il Papavero, il numero uno della città di Chicago incontra Dave. Cercano di concordarsi la città, ma Dave non vuole entrare nel laghetto di nessuno, non vuole il fifty-fifty, ma vuole offrire alla sua Regina l’intera città di New York su un piatto d’argento. Si lasciano tra le minacce.
Intanto Annie continua a vendere le sue mele e regolarmente riceve delle lettere dalla figlia. L’indirizzo naturalmente è finto, le lettere sono indirizzate al Marghery Hotel e Herbie, l’usciere puntualmente le ritira e le porta all’impaziente mamma.
La figlia si trova in Spagna, la madre non le ha mai confessato di vivere sulla strada, ha sempre versato però la quota intera per mantenerla in collegio e non ha mai smesso né di pensarla né di amarla.
Leggendo la lettera di Louise la assale un malore, la figlia annuncia una sua visita per presentarle l’uomo che ama, Carlos, il figlio del conte Alfonso Romero.
Fortunatamente gli amici di Annie la trovano in tempo e cercano di farla rinvenire. Sopraggiunge Dave con Regina e gli scagnozzi. Vedendo Annie in quelle condizioni e venendo a conoscenza dei suoi segreti sono mossi a compassione, decidono di aiutarla.
La povera Annie non vuole mostrare la sua vera realtà alla figlia per non comprometterle il futuro. Quindi ci vorrà una messinscena degna dei più bravi maghi.
Portano la vecchia al Marghery Hotel. Una troupe di estetisti, parrucchieri, truccatori e persino un valido mago, si danno da fare. Il duro lavoro è degno del risultato, Annie è irriconoscibile e pronta per accogliere la figlia con il nobil seguito. Dave le trova pure un marito, (cosa significano le conoscenze!) un giudice ben contento della trasformazione della stracciona.
Tutto pronto per ricevere gli ospiti. Gli ostacoli da superare però sono in agguato, la stampa avvisata dell’arrivo del conte e suo figlio, il console spagnolo in persona, gli agenti di polizia che vedendo Dave e la sua banda al porto sentono puzza di guai. Gangser e mendicanti fanno squadra per impedire ad anima viva di rovinare la tranquillità dell’incontro, basterebbe una minima soffiata per mandare tutto al diavolo. L’unione fa la forza e gli abbracci sono commoventi.
Louise è entusiasta di tutto, mamma, papà, zii, padrini, sarebbe un vero peccato se venisse a conoscenza della verità. Il conte e suo figlio sono delle persone squisite, Annie non potrebbe augurarle futuro migliore. Passano dei meravigliosi giorni in giro per la città di New York, naturalmente con la scorta per evitare indiscrezioni.
Tutto fila liscio come l’olio, finché il conte annuncia l’intenzione di suo figlio di prendere Louise come legittima sposa. Annie è felicissima. Il fidanzamento è fatto e per renderlo di dominio pubblico occorre un ricevimento, con gli amici della famiglia, un centinaio di persone, propone il conte.
Dave monta su tutte le furie, e chi invitare? Ovviamente gente che non fiata, tutta la gang, Regina propone le sue ballerine, okay, ritrovo al Club della Stecca per gli allenamenti. Regina cerca di insegnare loro le buone maniere, come comportarsi a un ricevimento di gente a modo, come eseguire un elegante inchino, le risate si susseguono in quel branco di bricconi, ma come per magia, gli sforzi non si rivelano vani e un tango affiatato conferma la riuscita.
Tutto è pronto, perfino Darsey è lì a dare la sua mano. Purtroppo arriva un triste annuncio: la polizia li ha circondati. Sembra che tutto stia andando in fumo, la delusione è globale, ma Dave ha un’ultima carta da giocare. Riesce a convincere gli agenti della buona causa in gioco e al ricevimento sfilano: il sindaco, la senatrice, i capi di polizia, i produttori, i malfattori, i truffatori, le ballerine, un turbinio di gente a modo e di poco di buono, tutti uniti per aiutare Annie.
Il lieto fine: il fidanzamento sulla stampa, Dave e Regina pronti per raggiungere il Maryland e Annie che si rimette a vendere le sue mele al porto.
Tutto questo per dirci cosa?
*Che chi ha una pistola non è sempre necessariamente cattivo, per una buona causa potrebbe diventare un angelo!
Ecco ciò che gli infaticabili scolari delle terze superiori hanno messo in scena sabato e domenica scorsi, uno spettacolo da Hollywood, con spari, balletti, recite e musica degni di far vivere allo spettatore l’aria di una città americana degli anni ’20.
Ho voluto far rivivere le emozioni dello spettacolo a chi ha avuto la fortuna di assistere di persona, scrivendone una sintesi. Ho cercato di far capire la storia a chi non ha avuto la fortuna di assistere di persona. Ovviamente non è facile scrivere la musica, i colori, i balli che armoniosamente arricchivano il pezzo. Perlomeno il messaggio è giunto a tutti, meritava!
Ancora una volta gli scolari hanno cercato di dare il meglio di sé e ci sono riusciti egregiamente. Sotto la guida del regista Valerio Maffioletti, dei maestri Lino Compagnoni, Livio Luigi Crameri, Luigi Menghini, Agostino Lardi e della ormai coreografa Sabina Paganini, gli scolari sono diventati anche esperti attori, ballerini, tecnici luci, effetti speciali, gangster e angeli…insomma, pronti per il meritato salto nel mondo dei grandi, non prima della guadagnata gita di fine scuola. Buon viaggio e grazie!*
Redatto da Claudia Lardi – claudia.lardi@bluewin.ch