Non solo inglese e informatica a scuola per un futuro migliore…

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Non solo inglese e informatica a scuola per un futuro migliore…

Una delegazione della locale Sezione di Amnesty International, capeggiata dall’intramontabile Andrea Compagnoni Senior, ha visitato a fine maggio le Scuole Superiori di Poschiavo e ha parlato con una settantina di allievi dei diritti fondamentali degli esseri viventi.

Che cos’è AI

Amnesty International è un’organizzazione non governativa indipendente, una comunità globale di difensori dei diritti umani, fondata nel 1961 dall’avvocato inglese Peter Benenson, che lanciò una campagna per l’amnistia dei prigionieri di coscienza. Conta attualmente quasi due milioni di soci, sostenitori e donatori in più di 140 paesi.

La visione di Amnesty International è quella di un mondo dove i diritti sanciti dalla Dichiarazione universale dei diritti umani e dagli altri documenti sulla protezione internazionale siano riconosciuti, garantiti e tutelati. Amnesty svolge ricerche e azioni per prevenire e far cessare gravi abusi dei diritti all’integrità fisica e mentale, alla libertà di coscienza e di espressione e alla libertà dalla discriminazione. Amnesty, inoltre, denuncia gli abusi commessi dai gruppi di opposizione, assiste i richiedenti asilo politico, sostiene la responsabilità sociale delle imprese e si batte per un trattato internazionale sul commercio di armi.

Perché parlarne a scuola?

L’istruzione deve essere indirizzata al pieno sviluppo della personalità umana ed al rafforzamento del rispetto dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali. Essa deve promuovere la comprensione, la tolleranza, l’ amicizia fra tutte le Nazioni, i gruppi razziali e religiosi, e deve favorire l’ opera delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace. Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, Art.26 (2).
Educazione, è bene sottolinearlo, e non istruzione, ai Diritti Umani: ciò vuol dire non limitarsi a trasmettere una serie di pur utili nozioni. La sola conoscenza, infatti, non è sufficiente a modificare atteggiamenti e comportamenti. Solo un processo di lungo periodo puo’ costituire una strategia preventiva efficace di difesa della dignità e della libertà di ogni individuo. Ecco quindi un ulteriore motivo per cui parlarne anche ai giovanissimi.

Questo anche perché, uniti in un’azione comune, noi volevamo che qualcosa di efficace potesse essere fatto.

La 3.A

Redatto da Livio Luigi Crameri – livio.crameri@bluewin.ch