Gran Consiglio
Sessione di agosto
Riunito a Coira per la sessione d’agosto, il Gran Consiglio ha posto mano a tre importanti modifiche legislative in importanti settori della ”cosa pubblica”: le strade, la sanità e la cittadinanza. E come sempre non sono mancati gli atti parlamentari, ben 19, tra cui alcuni inoltrati da deputati grigionitaliani, uno dei quali – quello riguardante la nuova legge federale sulle lingue, sfociato in una risoluzione indirizzata a Berna – di particolare significato per la comunità italofona dei Grigioni e della Svizzera.
Plurilinguismo
Con l’accettazione all’unanimità della proposta di Rodolfo Fasani, deputato del Circolo di Mesocco, il Gran Consiglio grigionese si allinea a quello ticinese nel chiedere alle Camere federali di elaborare al più presto la legge che dovrà sostenere il plurilinguismo e il federalismo elvetici. In questo modo, finalmente la Svizzera potrà avere la legislazione di applicazione dell’articolo 70 della Costituzione federale. Da più parti è stato evidenziato che la situazione è allarmante, a cominciare da quella nel settore della formazione con l’eliminazione di cattedre universitarie ma anche con il progressivo abbandono dell’italiano nelle scuole secondarie. Il ministro della cultura Claudio Lardi non ha mancato poi di aggiungere che, oltre ai princìpi, serviranno anche i soldi per poter applicare la legge e che i Grigioni si faranno sentire a questo proposito.
Sicurezza dell’approvvigionamento sanitario
È stata discussa un’interpellanza di Cristiano Pedrini sul tema della sicurezza dell’approvvigionamento sanitario nelle regioni periferiche oggi e in futuro. Proprio nelle periferie questo tema è sinonimo di problema. Come ha annotato il deputato del Circolo di Roveredo, la presenza dei medici di famiglia permette alla popolazione di sentirsi al sicuro e protetta, facendo così aumentare la qualità di vita delle periferie. Annotando come nei Grigioni l’approvvigionamento sanitario sia garantito, il Consigliere di Stato Martin Schmid ha affermato come per affrontare meglio la situazione non si possa però regolare tutto a livello cantonale mentre i problemi devono essere affrontati soprattutto a livello regionale.
Nuova concezione ospedaliera cantonale
Rimaniamo in tema sanitario per annotare come il Parlamento abbia approvato la nuova concezione ospedaliera cantonale, necessaria in seguito al pacchetto di contenimento delle spese e della riorganizzazione dei compiti adottato nell’agosto di due anni fa dallo stesso Gran Consiglio. Rimanendo fedele alle decisioni, è stato ribadita la strada del risparmio. A nulla sono valsi i tentativi – di regioni o singoli deputati – di far assegnare più soldi a questo o quell’ospedale. Anche per quanto riguarda Poschiavo vi è stato un simile tentativo che avrebbe portato nelle casse del nosocomio grigionitaliano da 200 a 250 mila franchi supplementari. I primi a rifiutare una simile proposta sono proprio stati gli stessi deputati della valle che non hanno voluto rimangiarsi la parola data al governo in sede di trattative. Tanto più che ciò avrebbe significato sottrarre fondi ad altre strutture cantonali scatenando così una nuova guerra che poteva avere conseguenze ancora più dure rispetto a quanto vissuto. In fondo, i poschiavini hanno ottenuto il riconsocimento di quanto chiedevano, in particolare la possibilità di potersi ”espandere” andando a cercare pazienti/clienti al di fuori della valle. Da segnalare che il Parlamento ha approvato la creazione della fondazione che si occuperà di tutte le strutture ospedaliere pubbliche di Coira costituendo così l’Ospedale cantonale dei Grigioni.
Costruzioni e manutenzioni stradali
Altro tema che ha occupato per parecchie ore i 120 granconsiglieri è stato quello delle strade. In particolare, va segnalata la vittoria ai punti di Liglio Giovannini. Il deputato del Circolo della Bregaglia ha infatti incassato le scuse di Stefan Engler, dal momento che il consigliere di Stato responsabile della politica stradale ha riconosciuto alcuni errori di comunicazione ed ha assicurato che nel preventivo 2006 sarà contenuto il piano delle costruzioni stradali 2007-2008. In questo documento si prevede di iniziare con la progettazione della galleria tra Maloja e Sils, unica realizzazione che potrà risolvere il problema dei collegamenti invernali evitando che la strada venga bloccata da una valanga, ciò che ora può succedere in ben quattordici punti.
E a proposito di strade, i Comuni che hanno una circonvallazione cantonale dovranno farsi carico di una sessantina di chilometri supplementari che il Cantone ”abbandona” nelle loro competenze risparmiando circa 1,3 milioni di franchi ogni anno. Anche questa è una conseguenza del piano di risparmi o contenimento delle spese varato un paio di anni fa. Non sono servite a niente le proteste di molti rappresentanti delle comunità locali che hanno sostenuto che i comuni non hanno abbastanza soldi per far fronte ai nuovi compiti. Piccola consolazione: per avere strade cantonali le frazioni dovranno avere al minimo 30 abitanti e non 50 come previsto nel progetto inviato in consultazione e come doveva essere stando a quanto votato nel 2003. Grazie ad una proposta di Fabrizio Keller, deputato del Circolo della Calanca, i Comuni che intendono aggregarsi non verranno penalizzati eccessivamente potendo trattare con il Cantone in sede di contratto di fusione. Con la legge adottata con 72 favorevoli e 1 solo contrario, I Grigioni si sono così dotati anche delle basi legali per sviluppare il traffico lento, pedonale e ciclopiste.
Mesolcina
E sempre per il traffico il Gran Consiglio ha approvato un atto parlamentare che chiede al Governo di impegnarsi al massimo per la realizzazione di un centro di controllo dei mezzi pesanti (camion) a sud del San Bernardino, così da riuscire anche a creare qualche posto di lavoro in Mesolcina.
Interpellanze
Due le interpellanze inoltrate in questa sessione da deputati grigionitaliani, entrambi rappresentanti del Circolo di Roveredo: quella di Martino Righetti concernente ”la coordinazione degli interventi in Mesolcina lungo la A13 e la strada cantonale in caso di situazioni di emergenza” e quella di Nicoletta Noi Togni concernente ”le spese di trasporto per gli ammalati del Moesano da parte della Croce Rossa del Cantone Ticino”.
Legge sulla cittadinanza
E proprio la deputata sanvittorese si è battuta, nella discussione sulla legge sulla cittadinanza, affinché vengano limitati gli accessi a dati personali delicati (in particolare sulla salute) a cui potranno accedere le autorità che concedono le cittadinanze. Autorità che non cambieranno rispetto alla situazione attuale. Laddove è il caso già ora, continueranno ad occuaparsi delle cittadinanze i Comuni patriziali. È stata bocciata la proposta di assegnare queste competenze ai Comuni politici; una proposta che, come ha fatto notare la maggioranza, porterebbe di fatto i Patriziati ad essere svuotati di competenze e dunque a morire, visto che molti di essi non hanno nemmeno dei fondi e dei capitali da gestire. Approvando la legge è anche stata scritta la parola ”fine” alla pratica in vigore in alcune località anche grigionitaliane – pratica perfettamente legale, bisogna sottolinearlo – che permetteva di assegnare la cittadinanza solo dietro pagamento di una certa cifra. In futuro bisognerà obbligatoriamente risiedere per un certo periodo (minimo quattro anni, due prima dell’inoltro della richiesta) nel Comune di cui si vuole diventare cittadino.
La deputazione
La deputazione del Grigioni italiano presente alla sessione d’agosto era così composta:
- Liglio Giovannini (Bregaglia);
- Rodolfo Plozza (Brusio);
- Fabrizio Keller (Calanca);
- Livio Zanolari (Coira);
- Rodolfo Fasani e Claudio Mainetti (Mesocco);
- Livio Mengotti e Tino Zanetti (Poschiavo);
- Nicoletta Noi-Togni, Cristiano Pedrini e Martino Righetti (Roveredo).
Su concessione de ”La Voce delle Valli”
Redatto da Marco Tognola – stampa@rezzonico.ch