La ”politica estera” della PGI

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La ”politica estera” della PGI

Si é svolta durante l’ultima fine settimana, il 15 -16 ottobre 2005, la 3ª edizione delle 1789, organizzata dalla Pro Grigioni italiano.
Durante due splendide giornate autunnali il popolo grigionitaliano con gli amici ed invitati si é riunito nel Moesano.

Scaturite dalla volontà di creare un’ulteriore possibilità di incontro tra grigionitaliani oltre alle assemblee annuali, le Giornate grigionitaliane sono diventate prevalentemente una vetrina politico-culturale della PGI verso l’esterno. Infatti esse hanno dato largo spazio in tutte e tre le ricorrenze finora trascorse alla questione “politica” della PGI verso l’esterno piuttosto che rivolgersi verso l’interno.

Tre sono stati i punti forti delle 1692: due dibattiti e la presentazione di un libro.

Nel primo dibattito l’insieme dei relatori invitati ha permesso anche al pubblico di vedere i diversi attori politici, capi dipartimento della cultura dei cantoni Ticino e Grigioni, commisurarsi con i responsabili di RTSI (Radiotelevisione svizzera di lingua italiana), USI (Università della Svizzera italiana) e SUPSI (Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana) in un discorso di politica culturale a volte troppo di campanile e bisognoso di lungimiranti visioni. È fin troppo palese la difficoltà di allontanarsi dalla spinta di rivendicazione (del piccolo di fronte al grande, della minoranza di fronte alla maggioranza), caratteristica spesso dei discorsi “di minoranza”.

Il Grigioni italiano e la “Svizzera italiana diventano forti se riescono a proporsi all’esterno con idee interessanti, con forti offerte in ambito formativo o di comunicazione” ha avuto modo di esprimere il direttore dell’USI, Marco Baggiolini. Bisogna trovare dei potenziali nuclei di sviluppo ed avere la forza e la caparbietà di perseguirli. In un secondo tempo la macchina politica dovrà intervenire e svolgere il proprio compito. Perciò ci pare importante che si crei un tavolo di discussioni propositive, concrete. Il lavoro dietro le quinte, in politica, sembra venga svolto ed i passi avanzano, da quanto si è potuto percepire tra gli invitati al dibattito. La PGI deve probabilmente chiarire a sé stessa in che modo potrà catalizzare le forze positive e far da tramite tra la politica e la gente che abita nelle vallate grigionitaliane.

Nel secondo dibattito il territorio è balzato agli onori; erano infatti i presidenti di diverse regioni ad essere stuzzicati ed invitati ad esprimersi sulla realtà politica che sta lentamente facendosi spazio nelle zone dell’arco alpino, la regione appunto. Lo scambio di esperienze tra i responsabili delle diverse regioni italofone dei Grigioni, ticinesi e insubriche ha permesso di evidenziare quali siano i punti sui quali ci si sta chinando nelle diverse realtà. Alla domanda da parte di un moderatore su che cosa si potesse fare di fronte alla dichiarazione che regioni discoste non siano piú da sostenere come fatto finora, Sep Cathomas, presidente della Regiun Surselva e della EFRA- Regio nonché consigliere nazionale, ha risposto: “l’accusa da parte di https://www.economiesuisse.ch/i/webexplorer.cfm?ID=1&tlid=1 di non essere piú regione interessante (con scarso potenziale economico) dev’essere recepita come monito per cercare noi stessi una soluzione per uscire dalla situazione!”
Ci auguriamo che lo scambio di idee sia stato recepito anche qui in senso propositivo e che si cerchi un modo per far avanzare il discorso sulle regioni, che favorisca lo sviluppo delle zone, non creando invece degli inutili doppioni amministrativi con altre strutture già esistenti.

Tra un dibattito e l’altro è stato presentato il risultato di un interessante progetto di interscambio linguistico avvenuto tra le scuole secondarie di Roveredo, Mesocco e Splugen. La registrazione del filmato scaturito da questo progetto ha permesso ai presenti di vedere (purtroppo il sole trasparendo dai vetri della palestra di Roveredo non ha consentito una visione ottimale) i risultati di questo progetto.

In coda alla giornata è stato presentato l’ultimo volume della Collana, di cui si può già leggere la 1842 tra le pagine del sito e la presentazione della mostra itinerante “Il Grigioni italiano nell’arte”.

Si eviti d’avere l’illusione che le Giornate siano o possano diventare un luogo di incontro della massa grigionitaliana (pochi sono stati i partecipanti accorsi dalle altre valli, com’era d’altronde avvenuto nelle precedenti occasioni), ma che possano almeno confermarsi come luogo di proficuo scambio culturale per chi sente o vuol sentire e coltivare uno spirito d’appartenenza a quest’entità artefatta e rincorsa che è l’essere grigionitaliano. Per migliorare ciò ci vorrebbe maggior dibattito e soprattutto un coinvolgimento dei partecipanti, che dovrebbe trovare una forma aperta e piú coinvolgente, affinché la PGI possa ritrovare quello sguardo critico e autocritico, che il titolo delle Giornate, In-Contro, lasciava trapelare.

Redatto da Luigi Menghini – luigi.menghini@bluewin.ch