Mancano l’eliporto e un parcheggio coperto
Quali considerazioni hanno portato alla decisione di ristrutturare il vecchio ospedale anziché l’aggiunta del 1960-62 o ampliare le dimensioni di quello nuovo?
A livello architettonico, strutturale e statico, così come dal punto di vista logistico, le condizioni dell’edificio originario erano migliori di quelle della costruzione del 1960. Lo rendevano quindi più facilmente recuperabile e molto più funzionale.
Si è voluto tener separati il nuovo ospedale e l’edificio ristrutturato con i relativi servizi anche per un discorso di rispetto nei confronti della sfera privata. Agli utenti Spitex piuttosto che ai pazienti dello studio medico o oculistico, o ai fruitori della fisio ed ergoterapia – che possono adoperare un’entrata separata – si risparmia di doversi recare in un ospedale vero e proprio, che per quanto accogliente è pur sempre tale.
A ristrutturazione ultimata, qual è il risultato?
Il nostro intento di base era quello di creare un centro sanitario, un polo, che riunisse all’interno dell’OSS tutte quelle strutture, associazioni, enti che ruotano attorno al campo della sanità, in modo da poter sfruttare al meglio le sinergie interne ed offrire servizi di qualità adeguati alle esigenze della popolazione. Ci siamo riusciti.
A quanto ammonta l’investimento per la ristrutturazione?
I costi si aggirano approssimativamente su i 3 milioni di franchi e rientrano nelle cifre preventivate.
Come è stata finanziata la ristrutturazione?
In parte l’investimento per la ristrutturazione rientra in quei 24,4 milioni di franchi preventivati per l’intero complesso ospedaliero, sussidiati per circa il 50% dal Cantone e per il restante 50% dai Comuni di Poschiavo e Brusio.
Come vengono coperti ora i costi di gestione?
I costi di gestione vengono coperti anche tramite le entrate ricorrenti provenienti dagli affitti pagati dai fruitori del vecchio edificio (Spitex, studi medici, fisioterapia).
Quanti posti di lavoro offre attualmente il complesso ospedaliero San Sisto?
Al 31 dicembre 2004 si registravano 111 dipendenti, che occupano mediamente circa 60-62 posti di lavoro al 100%.
Anche per la ristrutturazione del vecchio ospedale sono state impiegate ditte locali, nei limiti del possibile?
Sì, sono state impiegate ditte indigene per un totale pari a circa il 90%. È evidente che l’indotto che l’OSS crea è considerevole.
Quali servizi accoglie il vecchio ospedale ristrutturato?
A pianterreno sono ospitati il laboratorio per le analisi, la radiologia, il servizio tecnico/artigiano e la sala mortuaria dotata anche di un’entrata esterna separata. Sono tutti servizi appartenenti all’ospedale vero e proprio e non all’edificio ristrutturato.
Al 1° piano trova posto lo studio di fisioterapia e fitness FisioTonic e un locale per l’ergoterapia e la fisioterapia per bambini.
Al 2° piano, invece, il dr. Menghini ha aperto il proprio studio. Accanto a lui due locali verranno occupati, a partire dall’inizio del 2006, dallo studio oculistico del dr. Novati. Troverà posto anche un secondo studio medico, che al momento è ancora in fase di costruzione.
Al 3° piano ha ora sede la Spitex e un dormitorio (3 stanze per un totale di 9 letti e una zona soggiorno/angolo cucina), ancora da ultimare, per il personale dell’ospedale in servizio di picchetto.
Com’è organizzato ora il servizio di fisioterapia?
La novità è che a partire dal 1° ottobre 2005 l’Ospedale San Sisto non dispone più di un servizio interno di fisioterapia, ma acquista le prestazioni per i propri pazienti sia ambulanti che stazionari dallo studio di fisioterapia FisioTonic. Ric Driessen e Simone Jenni non sono dipendenti dell’ospedale ma gestiscono autonomamente la loro attività, pagando al San Sisto un affitto mensile per i locali.
Quali interventi mancano per completare l’opera?
La costruzione dell’eliporto, la sistemazione dei dintorni e dei parcheggi a nord e infine la sistemazione dei dintorni a sud, intesi come zona verde ricreativa.
Dove sorgerà l’eliporto?
L’eliporto sarà situato a nord dell’edificio originario, pressappoco di fronte all’entrata della Casa Cortesi. Sarà una costruzione sopraelevata con reti di protezione circostanti per ovvie ragioni di sicurezza. Sotto ci sarà un parcheggio coperto per una decina di macchine e a sud di questi parcheggi è previsto un secondo parcheggio dell’ambulanza. Sempre sul piazzale a nord troveranno posto altri 30-35 parcheggi per i pazienti, i visitatori o gli utenti del vecchio ospedale.
Per quando è prevista la conclusione definitiva dei lavori?
L’edificio del 1960-62 verrà completamente smantellato quest’autunno, se le condizioni meteorologiche lo permetteranno. I restanti lavori saranno invece portati a termine entro la primavera del 2006.
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Inaugurato un nuovo punto di convergenza per varie attività collaterali di tipo socio-sanitario.
Redatto da Alessandra Jochum-Siccardi – jochum.siccardi@sunrise.ch