Gran Consiglio: Sessione d’ottobre

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Gran Consiglio: Sessione d’ottobre

Più breve del previsto ma molto, molto densa. E con tante buone notizie. Dagli sgravi fiscali, all’orso che verrà  controllato eletttronicamente. Senza dimenticare la Porta Alpina. Insomma, la sessione d’ottobre del Gran Consiglio ha fornito materia per accontentare molti, se non proprio tutti. Tra gli scontenti vi sono sicuramente quei Comuni che a causa delle riduzioni di imposte – sul cui principio i deputati si sono espressi favorevolmente – saranno confrontati con una riduzione, in certi casi anche consistente, degli introiti derivanti dal gettito fiscale.

Fisco più leggero

Tra gli scontenti vi sono sicuramente alcuni comuni che a causa delle riduzioni di imposte, sul cui principio si è epresso favorevolmente il Parlamento, si vedranno notevolmente ridurre le entrate. Un problema soprattutto per quelle località che dipendono finanziariamente dalle società idroelettriche, come ha rilevato nel dibattito il deputato della Bregaglia, Liglio Giovannini, una vera e propria “pecora nera” o “mosca bianca” essendo stato – assieme ad un altro deputato – il solo granconsigliere borghese, o meglio non di sinistra, a criticare gli sgravi e le loro conseguenze sulle autorità locali. Eppure, il Parlamento ha deciso diversamente…

Di questo dibattito sulle riduzioni delle imposte è stato interessante notare come a far discutere maggiormente, e per certi versi animatamente, i rappresentanti dei Circoli non sono state le questioni che si potevano ritenere più controverse, come ad esempio gli sgravi per i contribuenti più facoltosi… A suscitato un sentito e partecipato scambio di idee la proposta di eliminare l’imposta di culto per le persone giuridiche. Perché – si è detto – le imprese dovrebbero versare soldi per le Chiese quando non vanno a Messa e tanto meno seguono i corsi di religione? Niente, non c’è stato verso. Sgravi si, ma non fino a quel punto ha decretato la maggioranza del Legislativo, tanto più che anche le imprese traggono vantaggi dal clima sociale positivo e tranquillo che le Chiese contribuiscono a creare e mantenere.

Alla fine, dopo una decina di ore di discussione il risultato complessivo è il seguente: i genitori e le famiglie composte da persone sposate pagheranno circa 27 milioni in meno di imposte; le imprese più grandi risparmieranno circa 26 milioni; gli eredi discendenti diretti (vedovi e vedove nonché i figli) pagheranno 17 milioni in meno mentre i ricchissimi terranno nelle loro tasche circa 6 milioni di franchi che adesso finivano nelle casse dello Stato.

Quello votato la settimana scorsa dal Gran Consiglio non è che il principio di concedere sgravi fiscali. Il Governo adesso deve fare le modifiche di legge necessarie e il nuovo Parlamento che verrà eletto a maggio nel corso della seconda metà del 2006 dovrà votare le nuove leggi. Il pacchetto dovrebbe entrare in vigore, eventuale referendum permettendo, nel 2008.

Divieto di fumo

L’altro grande tema che ci si attendeva il Gran Consiglio discutesse era la proposta della minoranza della Commissione sanitaria che chiedeva l’immediata introduzione del divieto di fumo nei locali pubblici, quindi anche in ristoranti e bar; insomma, proprio come aveva fatto il Ticino pochi giorni prima. Per motivi formali – nel plenum non si sarebbe raggiunta la maggioranza necessaria per poter iniziare la discussione sull’articolo di legge proposto – l’idea ha dovuto essere ritirata. L’introduzione del divieto di fumo è però stata richiesta attraverso un incarico della stessa Commissione sanitaria che vuole che il Governo elabori una legge che protegga dal fumo passivo. Insomma, se ne tornerà a parlare… anche se forse solo dopo le elezioni…

Attenti all’orso

All’ora delle domande dal dipinto di Carigiet sul muro del Gran Consiglio si è materializzato in aula l’orso. Un orso che sarà controllato in futuro da un collare con attaccato un congegno elettronico che permetterà di localizzare l’animale. Conoscere la posizione del plantigrado è infatti importante per poter adottare le misure di informazione e di difesa efficaci. Il consigliere di Stato Stefan Engler ha assicurato, a nome del Governo, maggiori aiuti per chi subisce i costi della permanenza dell’orso nei Grigioni, non solo con il rimborso dei capi di bestiame uccisi dall’animale ma anche con il sostengo per i danni e i costi collaterali. Questa è la richiesta che Coira indirizza a Berna.

Mandati non a termine

Pochi voti di scarto – 51 contro 45 – hanno respinto al mittente la proposta di limitare la durata del mandato a quei politici che siedono in istituzioni “pubbliche” su incarico dell’autorità politica. Si pensi ad esempio al Consiglio della Banca Cantonale Grigione. È stato deciso che tali mandati, a differenza di quelli dei politici, consiglieri di Stato in primis, non saranno limitati nel tempo così come non ci saranno limiti di età.

Porta Alpina

Non direttamente legato alla sessione, un tema ha fatto parlare parecchio i deputati fuori dall’aula granconsigliare. Infatti, proprio verso la fine della tre giorni è arrivata da Berna la notizia che la Confederazione ha deciso di finanziare una parte dei lavori preparatori per la costruzione della Porta Alpina, la stazione ferroviaria sotterranea che dovrebbe collegare la linea ad alta velocità AlpTransit con la Surselva e tutta la regione del San Gottardo. Gioia e felicità è stata espressa da parlamentari e membri del Governo.

mailto:marcotognola@bluewin.ch

Lo sport è una scuola di vita

Discorso di apertra del Presidente del Gran Consiglio

Le Nazioni Unite hanno proclamato il 2005 Anno internazionale dello sport e dell’educazione fisica Mi sembra giusto mettere in risalto non tanto lo sport d’élite, per certi versi degenerato, quanto invece lo sport onesto e pulito: quello di massa, per la salute, nel quale il divertimento e il piacere al movimento e al gioco sono ancora predominanti. Dobbiamo infatti essere consapevoli del fatto che le persone che si muovono regolarmente conducono una vita più sana, si sentono meglio. È comprovato che lo sport e il movimento hanno un influsso positivo sull’umore e sulla qualità di vita.
Lo sport, sia esso individuale o di squadra, è una scuola di vita. Chi vuole avere successo nello sport deve dar prova di una grande resistenza, di una disciplina e una volontà di ferro, di una sana ambizione, deve credere in se stesso e, non da ultimo, dev’essere creativo oppure – se così si vuol dire – essere un po’ pazzo per rendere possibile ciò che sembra impossibile. Lo sport è una sfida per chi lo pratica, allenamento dopo allenamento, competizione dopo competizione, giorno dopo giorno. Come nella vita reale, si potrebbe pensare.

E non va dimenticata la componente sociale dello sport. La forza integrativa dello sport, che unisce popoli e supera i confini di ogni tipo, viene illustrata in modo particolarmente chiaro con l’esempio della rappresentativa nazionale giovanile di calcio. Giocatori di varia provenienza e dalle mentalità più differenti fanno squadra e ognuno ha interiorizzato l’idea che la squadra è forte come tale soltanto in quanto lo è il suo anello più debole. Poiché sport vuole anche dire raggiungere insieme un obiettivo. Non deve quindi stupire che il termine sport dia origine in tutto il Paese ad associazioni positive.

La grande maggioranza della popolazione svizzera associa sport a movimento, salute e piacere. Sport significa però anche percezione del proprio corpo, cameratismo, allenamento e gioco. Così è anche nel nostro Cantone, dove sono annunciate 744 associazioni sportive con circa 65’000 membri. Un grigionese su tre è quindi membro di un’associazione sportiva.
Ma, nonostante in Svizzera si faccia molta attività fisica rispetto ad altri Paesi, una della più grandi sfide dei prossimi anni sarà quella di promuovere ulteriormente l’attività del movimento presso la popolazione inattiva, rispettivamente la popolazione attiva in misura insufficiente. Infatti, stando agli esperti, muoversi troppo poco è dannoso, persino più del fumo.

Chi fa sport e si muove, vive più sano. Arthur Schopenhauer ha detto: ”In genere i nove decimi della nostra felicità si basano esclusivamente sulla salute. Con essa ogni cosa diventa fonte di godimento. Senza di essa nessun bene esteriore, qualunque esso sia, è godibile”.

Hans Geisseler

(Presidente del Gran Consiglio)

DIVIETO DI FUMO

Una scelta che dev’essere ponderata

L’attenzione dei media e della popolazione, in vista della sessione del Gran Consiglio della scorsa settimana, era focalizzata più che sul pacchetto degli sgravi fiscali sulla proposta di introduzione di un divieto generale di fumare sul posto di lavoro, sui mezzi pubblici di trasporto e negli esercizi pubblici.
Orbene la radicale proposta di un divieto assoluto senza alcuna possibile eccezione, sostenuta da una minoranza della Commissione preparatoria della legge sanitaria, è stata ritirata. Questo significa che la difesa dal fumo passivo e la regolamentazione con divieto sarà decisa dal Gran Consiglio al più presto fra due anni. È quindi il caso di dire tanto fumo e niente arrosto. Ma come si è giunti a questa situazione. Il Governo nel messaggio al Gran Consiglio relativo alla revisione della legge sanitaria aveva dichiarato di rinunciare ad un articolo di divieto in quanto ha ritenuto che la difesa dei fumatori passivi sancita dalla legge sul lavoro fosse sufficiente a proteggere non solo i dipendenti ma anche i clienti degli esercizi pubblici. Oltre a ciò nei Grigioni non era pendente alcuna richiesta parlamentare per un divieto generalizzato.

Una minoranza della Commissione preparatoria non ha condiviso questa opinione e, senza alcuna consultazione della cerchia interessata, ha proposto un articolo che vietava in modo assoluto il fumo in ogni luogo pubblico o posto di lavoro. Una soluzione radicale che non avrebbe permesso neppure la creazione di locali separati adibiti ai fumatori. Nelle riunioni dei gruppi in vista della sessione si sono alzate molte proteste sul modo di procedere scelto dalla Commissione e più parlamentari, tra cui il sottoscritto, avevano preannunciato delle richieste di rinvio della trattanda alla Commissione, rispettivamente al Governo. Per evitare dei ritardi con le altre importanti problematiche della legge sanitaria, la Commissione ha così deciso di ritirare la proposta e depositare un atto parlamentare (incarico al Governo) al fine di riprendere la problematica nel contesto di una futura revisione della legge. L’incarico sarà sottoposto per approvazione nella sessione di gennaio 2006 al Gran Consiglio e quindi, se il voto sarà positivo, inizierà l’iter legislativo con la preliminare procedura di consultazione e la proposta finale del Governo nel messaggio al Gran Consiglio.

Non si tratta, da parte di chi si è opposto ad una decisione improvvisa, di ostacolare ad una tendenza in atto in tutta l’Europa. Il desiderio è quello di valutare serenamente tutte le possibili soluzioni per poter scegliere quella che meglio tiene conto degli interessi della più ampia cerchia.

A fianco di una soluzione radicale (divieto assoluto) è ipotizzabile un divieto relativo (con la possibilità di creare nei locali pubblici delle sale fumatori) oppure una restrizione flessibile nel senso che, perlomeno per gli esercizi pubblici, spetta al gestore scegliere e indicare all’esterno se è possibile fumare oppure no. L’Italia ha scelto la via del divieto relativo, il Canton Ticino si è orientato verso un divieto assoluto.

Quale sarà allora la scelta dei Grigioni?

Non lo sapremo prima di due anni.

Fabrizio Keller
(Deputato Circolo della Calanca)

LEGGE SANITARIA

La revisione è parziale e anche carente

Non ha fatto parlare più di tanto e come ogni revisione parziale di una legge esistente ha lasciato dietro di sé quell’incompiutezza da rappezzo puntuale e poco intelligente. La legge sanitaria, infatti, data del 1984 e dovrebbe essere esaminata in modo approfondito nella sua totalità. Durante la scorsa sessione del Gran Consiglio ci si è invece limitati a introdurre nel testo di legge l’aspetto della prevenzione che riguarda il divieto di pubblicità, sulle strade e nei locali pubblici, per il tabacco e i suoi derivati nonché per la vendita di alcol che superi i 20 volumi di concentrazione. Sottoposta a veto anche la vendita di sigarette ai minori di 16 anni, ciò che comporta anche la rimozione degli automatici esterni ai bar. È stata invece ritirata una proposta di proibizione di fumare in locali pubblici, per paura che nessuna misura antifumo venisse approvata, sostituita però da un atto parlamentare che chiede al Governo e al Gran Consiglio di chinarsi prossimamente sulla protezione dei non fumatori dal fumo passivo.

È stata allargata la base giuridica per le istituzioni che si occupano di prevenzione e introdotta la possibilità di affiancare alla commissione sanitaria altre commissioni specifiche, a seconda dei bisogni che avessero a manifestarsi (epidemie, problemi sanitari ed etici).

Al vaglio del Parlamento anche le modalità per l’esercizio della medicina alternativa: non verrà più sottoposta a un esame di idoneità come finora, ma richiederà un permesso d’esercizio che verrà concesso dal Cantone se l’aspirante omeopata, o conoscitore della medicina tradizionale cinese o europea, sarà in grado di presentare il relativo diploma, oppure se potrà certificare una regolare registrazione. Il nostro Cantone non è infatti più in grado di garantire esami di medicina alternativa che possono basarsi su 160 diverse materie.

Una lunga discussione si è sviluppata intorno alla bontà di allentare il segreto professionale per il personale di cura. La proposta, accettata con 66 voti contro 33 e diverse astensioni, riguarda soprattutto la cura a domicilio. In caso di bisogno (incuria, disagio dei pazienti dipendenti) il personale in questione potrà in futuro rivolgersi direttamente all’autorità tutoria, senza infrangere il segreto professionale. Si tratta,. secondo me, di una decisione presa con troppa leggerezza. La misura crea infatti un precedente, si presta ad abuso e probabilmente non rispetta completamente il Codice penale. E cosa ci sta a fare il medico distrettuale? Rientra infatti nei suoi compiti vigilare sulla salute degli abitanti di un determinato Distretto, quindi anche dei pazienti non autonomi curati a casa.

Restano ancora inevasi aspetti importanti della legge
sanitaria, per esempio i diritti dei pazienti e dei loro familiari. Oggi, in ogni ospedale o clinica del nostro Cantone si può procedere a un prelievo di organi dopo il decesso, senza aver informato preventivamente la persona in questione o la sua famiglia. Lo stesso vale per le autopsie. Questi e altri aspetti richiedono una ulteriore revisione legislativa: approfondita, però!

Nicoletta Noi-Togni

(Deputata Circolo di Roveredo)

LEGGE FISCALE

Meno imposte, ampi benefìci

Il piatto forte della sessione d’ottobre era sicuramente il rapporto del Governo sulla revisione della legge fiscale e, come d’altra parte era facilmente prevedibile, questo importantissimo segnale politico è stato accolto a stragrande maggioranza dal Parlamento. In futuro si desidera ridurre la pressione fiscale delle persone giuridiche e abolire la tassa di successione per gli eredi diretti; si vuole altresì ridurre le tasse alle persone coniugate, aumentare le deduzioni per i figli e quelle per i costi dell’assistenza dei figli fuori casa. Il Governo può ora preparare la revisione della legge fiscale tenendo in considerazione i punti che sono stati discussi e approvati in sede parlamentare. La legge sarà discussa in Parlamento l’anno prossimo ed entrerà in vigore il 1° gennaio 2008, a meno che il popolo la respinga in votazione. Ciò è oggettivamente poco probabile dato che, direttamente o indirettamente, tutti ne trarranno vantaggio.

Mi fa molto piacere sottolineare il fatto senz’altro positivo che il nostro Cantone possa permettersi di abbassare le imposte in questi tempi dove invece altri Cantoni si trovano nelle cifre rosse. È un segnale positivo che deve dare ottimismo alla nostra popolazione, normalmente confrontata con notizie tutt’altro che confortanti.

Diversi fattori hanno favorito questa situazione. Dapprima le misure di risparmio che sono state decise e quasi completate nel nostro Cantone e che generano risparmi nell’ordine di diversi milioni. Anche i proventi della vendita dell’oro della Banca Nazionale (436 milioni), che in buona parte saranno utilizzati per ridurre i debiti, permetteranno nei prossimi anni di risparmiare sui tassi d’interesse passivi e sugli ammortamenti.

Si calcola che entro il 2009 il nostro Cantone disporrà ancora di un capitale proprio di circa 200 milioni, che permette appunto di svolgere una politica anticiclica e di coprire gli eventuali deficit causati dagli sgravi fiscali.

È chiaro che, a medio e lungo termine, questi sgravi fiscali dovranno attirare più ditte nei Grigioni ed evitare la partenza di quelle già presenti, creando così occupazione e investimenti; che dovranno contribuire ad attirare più famiglie e più persone facoltose che pagheranno le imposte da noi. Soprattutto per le persone giuridiche con utili elevati, il nostro Cantone attualmente non è concorrenziale e si trova infatti all’ultimo posto nella classifica cantonale: per attirare nuove ditte bisogna assolutamente migliorare in maniera sensibile questa posizione.

Siamo pure uno degli ultimi Cantoni a riscuotere l’imposta di successione per gli eredi diretti, il che non contribuisce certamente a portare da noi persone facoltose, e qui il potenziale è molto grande.

Anche nella pressione fiscale delle famiglie è giusto portare dei correttivi per alleggerire le famiglie con figli, che formano pur sempre la spina dorsale della nostra società e che sono sempre più confrontate con difficoltà a far quadrare i conti. Si desidera adottare lo splitting parziale per le famiglie e, come detto, aumentare le deduzioni per i figli che varia a seconda della loro età.

Sono infine state decise altre misure meno importanti, che comunque miglioreranno l’attrattività dei Grigioni.
In conclusione, il nostro Cantone si trova in una situazione finanziaria sicuramente buona che ci fa ben sperare per il futuro. Tutti noi abbiamo bisogno di poter guardare in avanti con ottimismo.

Cristiano Pedrini

(Deputato Circolo di Roveredo)

Su concessione de ”La Voce delle Valli”.

Redatto da Marco Tognola – stampa@rezzonico.ch