La parola ai docenti: Silvia Iseppi
Si conclude la serie di interviste riguardo il Programma di base Scuola grigione 2010, Silvia Iseppi Pally, insegnante di attività tessili a Poschiavo, ha gentilmente detto la sua.
Purtroppo l’introduzione del progetto toglierà agli allievi quelle lezioni che danno loro la possibilità di imparare a gestire in modo corretto le piccole attività manuali di ogni giorno.
1. Ad un’insegnante di attività tessili ed economia domestica cosa cambierà l’introduzione del programma di base Scuola grigione 2010?
In poche parole? Ci toglierà l’impiego.
Il numero delle lezioni di attività tessili ed economia domestica saranno ridotte a metà, non resteranno quindi posti d’impiego a sufficienza per le attuali insegnanti. La metà di noi resterà a casa e dovrà orientarsi diversamente.
Il Cantone non ha previsto nessuna possibilità di riqualificazione o reinserimento per le insegnanti di attività tessili ed economia domestica.
Questo nuovo programma scolastico prevede degli enormi cambiamenti nel campo artistico-manuale.
Personalmente non è facile dover accettare che la nostra società moderna stia mettendo completamente da parte proprio quella fascia di attività che da anni con grande motivazione e soddisfazione insegno a molti ragazzi e ragazze.
Diversi anni di studio a Coira ed un continuo aggiornamento in un numero indefinibile di tecniche e materiali. Una gran passione di “creare” che da sempre mi sprona a cercare nuove soluzioni e che mi arricchisce la settimana di esperienze interessanti…..
E tutto ad un tratto mi rendo conto che per la nostra società tutto ciò non ha importanza sufficiente.
Mi dovrò abituare all’idea che il lavoro che ho studiato e svolto per 10 anni in futuro non esisterà più, che i miei figli non avranno più la possibilità di creare a scuola lavori sufficientemente elaborati. Si dovranno accontentare di un sacchettino preconfezionato con due tappi e un nastro da incollare. Le poche ore che resteranno per le attività creative non daranno più il tempo per approfondire e progettare lavori complessi.
Andranno perse molte tecniche della nostra tradizione locale e molte delle capacità artigianali tipiche dei nostri paesi.
2. Una seconda lingua straniera nelle elementari a scapito delle lezioni di lavori manuali ed attività tessili, questo lo scenario proposto. Dal punto di vista dei bisogni degli scolari è una soluzione giusta?
A questo proposito posso solo dire che durante le lezioni creative io vedo in tutti gli alunni una gran voglia di inventare, pianificare, sviluppare e creare oggetti sempre più diversi. L’impazienza di terminarli, portali a casa e poterli usare dimostra il grande piacere che dà loro il fatto di poter lavorare manualmente. Ad ogni alunno vengono messi a disposizione materiali ed attrezzature che altrimenti troverebbero difficilmente in casa propria.
Sono convinta del fatto che gli alunni abbiano bisogno della possibilità di svolgere delle attività manuali. Se verranno tolte alla scuola, sicuramente crescerà l’interesse per dei corsi privati nel doposcuola, come succede tutt’ora per le lezioni di musica, teatro e sport.
3. Quali sono gli aspetti positivi prevedibili con l’introduzione del programma scuola 2010 pensando alla promozione della creatività?
Questa penso sia la domanda più difficile alla quale rispondere. Le lezioni creative verranno ridotte dal programma scuola 2010 in modo molto drastico. Alle elementari si parla di una diminuzione del 40% (attività tessili e attività manuali: solo per 1 semestre, oppure 50 min. a settimana!), per le superiori del 20% (economia domestica: solo 1 semestre!).
Trovare dei punti positivi non è facile.
Il programma scolastico dovrà per forza essere ridotto drasticamente e non credo rimarranno sufficienti lezioni per dare la possibilità ai nostri allievi di conoscere, utilizzare e approfondire le proprie capacità d’utilizzo di diversi materiali e diverse tecniche. Purtroppo l’introduzione del progetto toglierà agli allievi quelle lezioni che danno loro la possibilità di imparare a gestire in modo corretto le piccole attività manuali di ogni giorno.
4. L’insegnamento a blocchi prevede il pranzo a scuola. Quanto tempo di pausa viene previsto e in che modalità per le nostre regioni?
L’idea dell’insegnamento a blocchi può risultare per molte famiglie un sollievo.
Il progetto del pranzo a scuola lo vedo invece non attuabile così come proposto dal programma scuola 2010.
Nel nostro paese il pranzo in famiglia ricopre ancora un ruolo molto importante, spesso è l’unico momento in cui l’intera famiglia si riunisce. Togliendo questo importante momento di vita in famiglia, rischiamo pure che le future generazioni perdano le conoscenze ed i principi di una corretta alimentazione.
Il programma scuola 2010 prevede una pausa pranzo di soli 40 minuti. Dove, come e organizzata da chi non è ancora stato chiarito.
5. Quale potrebbe essere il messaggio da parte delle insegnanti di attività tessili ed economia domestica indirizzato alla nuova scuola?
La società ci richiede sempre più conoscenze in campo linguistico. Io spero che genitori e educatori riescano anche in futuro a trovare tempo per trasmettere ai nostri giovani quei valori sociali e culturali importanti che il programma scuola 2010 sta mettendo da parte.
Redatto da Claudia Lardi – claudia.lardi@bluewin.ch