A tu per tu con H. Kielholz – l’artista ispirato da Poschiavo

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A tu per tu con H. Kielholz – l’artista ispirato da Poschiavo

Artista tra i più celebri in Svizzera, vive a Poschiavo da diverso tempo.

Forse non tutti in paese conoscono Heiner Kielholz, forse l’hanno incontrato di sfuggita, lo conoscono di vista, ma non sanno chi si nasconde dietro questa persona all’apparenza schiva eppure a tu per tu molto socievole e gentile.

  • Heiner Kielholz, residente a Poschiavo, espone al Kunstmuseum di Winterthur (8.4.06-25.6.06).

È in occasione della sua esposizione a Winterthur https://www.kmw.ch/webs/main/pages/ausst_2006_04.html che è nata questa breve intervista volta a conoscere più da vicino un noto esponente della pittura contemporanea svizzera, argoviese d’origine e residente a Poschiavo dal 1995.

A partire dal 1972 la sua vita è stata costellata di innumerevoli viaggi, soprattutto in Europa meridionale e sud-orientale. Cosa l’ha portata a Poschiavo?

Già nel 1979 ho trascorso il periodo estivo a Poschiavo e mi sono trovato bene. Nel 1995 vi sono ritornato per un breve soggiorno. Era autunno, non smetteva di piovere e non potevo continuare il mio viaggio. Ho incontrato Rudolf Blaser che avevo conosciuto nel ’79. Lui mi ha parlato di un appartamento libero in paese. È così che spontaneamente ho deciso di rimanere. Il problema è che sono ancora qui… (dice sbuffando simpaticamente). Si invecchia e spostarsi diventa più faticoso.

Qual è il luogo che più le è piaciuto e che le sta più a cuore? C’è un posto nel quale ha trovato un’ispirazione speciale?

Nessuno in particolare. Sono sempre stato attratto dai paesini di campagna piuttosto che dalle città. Mi sono sempre interessato al modo di vivere della gente, allo specifico del posto, alle differenze culturali fra le varie regioni. Ogni luogo mi ha dato qualcosa, sia dal lato umano sia per quel che riguarda la pittura.

Come nascono le sue opere? C’è qualcosa che ama dipingere particolarmente? Sono luoghi, determinati momenti o altro a darle l’ispirazione?

I miei quadri nascono casualmente. Vedo qualcosa che mi colpisce e lo dipingo. A volte lascio correre la fantasia e dipingo senza soggetti particolari. Mi è pure capitato di dipingere varie volte lo stesso luogo, se ne ero particolarmente interessato, come ad esempio a Trieste o a Venezia. È difficile dare una sola risposta….

C’è una sua opera che ama più di altre?

Non ne ho una in particolare. Ad alcuni quadri sono maggiormente legato per differenti ragioni. Può essere un ricordo, un momento particolare, il fatto di essere riuscito a creare qualcosa di nuovo o altro. I quadri ai quali ci si sente maggiormente legati spesso li si tiene per alcuni anni prima di venderli.

Dove dipinge a Poschiavo?

È curioso, ma a Poschiavo dipingo quasi esclusivamente in casa, a differenza di altri posti nei quali ho vissuto. Non capisco il perché. Alla mostra di Winterthur si trovano vari quadri eseguiti a Poschiavo o a San Carlo, dove vivo attualmente. La maggior parte rappresenta interni.

Cos’è l’arte per lei?

Per me è un diverso approccio verso il mondo e verso tutto ciò che ci circonda. Un modo diverso per esprimersi o semplicemente un modo di vivere.

Qual è il suo prossimo viaggio?

Parto la settimana prossima, probabilmente verso il sud. Partirò perché ho bisogno di respirare nuova aria dopo un lungo inverno. Porterò con me fogli e acquarelli, non tutto l’inventario come facevo una volta.

Dopo questa fase prettamente formale è nata un’interessante discussione più personale. Ho avuto l’opportunità di conoscere una bella persona, che mi ha colpito soprattutto per la sua grande umiltà e bontà d’animo.
Ringrazio Heiner Kielholz di vero cuore per la sua gentile disponibilità e invito tutti a visitare l’esposizione di Winterthur.

Redatto da Francesca Giuliani – Bordoni – fragia@bluewin.ch