Variazioni Goldberg da non mancare

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Variazioni Goldberg da non mancare

  • Teatro Mignon di Tirano
  • 13 giugno
  • Ore 21
  • Ingresso 8 € (4 € per i giovani)

Martedì 13 giugno, al Teatro Mignon di Tirano, www.festteatro.ch si congeda con un evento che si ripete solo due o tre volte per stagione. Virgilio Sieni, infatti, danzerà in un a solo di grande impegno: https://www.sienidanza.it/repertorio_spettacolo.asp?IDspettacolo=4. È questa una esibizione che per il forte dispendio fisico ed emotivo il grande ballerino e coreografo presenta molto raramente. La scelta è un omaggio a www.festteatro.ch e agli obiettivi che questo si propone. È infatti in progetto una collaborazione produttiva per la prossima stagione di uno spettacolo di TeatroDanza con la Compagnia di Virgilio Sieni (Firenze), lo https://www.stadttheater-chur.ch/ di Coira, www.festteatro.ch e gli https://www.amicidellamusica.org/frame.html di Sondalo.

Frequentate da Sieni fin dal 1987, le Variazioni Goldberg di Bach ritornano negli anni a incitare, nell’artista che muta con il tempo, dialoghi altri, sensibili a ciò che i diversi luoghi, pubblico e situazioni provocano nella reazione tra partitura, movimento e persona. È una danza che canta nel farsi improvvisativi di un gesto in cui le mani, i piedi, i muscoli della schiena, gli scatti dello sterno, gli spostamenti del collo si insinuano nello spazio con brillantezza e sudore. Eseguite al piano da Diego Maccagnola, le variazioni sono per Sieni materia vitale da cui trarre una danza che è rivelazione denudata dall’atto creativo, esposto nella complicità aperta all’humor di virtuosismo, stanchezza, impulso istantaneo.

Sieni, nel suo assolo, si presenta in pantaloni e casacca neri. Entra ed esce dalla performance ad ogni variazione, quasi fossero round di un match che il danzatore conduce con la musica. E il suo segno gestuale ti cattura, ti ipnotizza, ti trascina in un universo di movimenti angolari, acuti, giri rapidissimi, cadute, come se all’improvviso il corpo si disarticolasse. Ha uno sguardo luciferino, canticchia la musica, come se volesse restare distante dal coinvolgimento esecutivo. Finita ogni variazione prende fiato, si guarda intorno, si prepara alla successiva e dà il via al pianista. Poi cambia e cambia registro, nella danza entrano piccoli elementi di realismo. Che aumentano ancor più per portarci quasi sul terreno del Teatrodanza nel terzo pannello (qui la camicia è rossa) quando addirittura chiama due ragazzi dalla sala e improvvisa scenette danzate con loro.

Redatto da Il Bernina – redazione@ilbernina.ch