Cultura e immondizia

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Cultura e immondizia

I dibattiti della Giunta sono raramente avvincenti. Ancora meno quando il Legislativo discute il consuntivo. Se poi questo resoconto porta su un periodo di vacche grasse come quello sul 2005, gl’intermezzi sono pochi a stuzzicare l’attenzione del cittadino spettatore che assiste muto come un pesce. Eppure, anche nella seduta del 6 giugno, un paio ce ne furono.

A cominciare con l’ultima interpellanza di un deputato. Voleva sapere se non sarebbe opportuno coinvolgere l’Ente frazionale Le Prese nelle discussioni in corso su ciò che la voce popolare e le chiacchiere d’osteria chiamano «il mega investimento area hotel le prese-bagno». Quesito che evidentemente imbarazza il podestà. Nella più bella maniera «democratica» locale assicura che, appena avrà terminato le trattative con i promotori, metterà personalmente i Presavai al corrente di ciò che sarà stato concluso. Il suo ragguaglio lascia il deputato insoddisfatto. Da parte sua il cittadino spettatore, stupefatto, si meraviglia perchè la risposta data dal podestà – che, in fondo, dovrebbe rappresentare gl’interessi della gente – abbia suonato piuttosto come se venisse da un membro del consiglio d’amministrazioe della società Albergo Le Prese…

Intermezzo animato pure sul tema dei rifiuti, campo prediletto dell’immaginazione umana. Da un lato, tutta quella che ci mette ancora tanta gente per togliersi dai piedi le sue immondizie senza dover sborsare il costo del sacco per rifiuti e del nastro per il contenitore, per abbandonare attrezzi arrugginiti nei boschi e buttare rifiuti tossici nelle valli senza essere sorpresi. Dall’altro lato, l’immaginazione della quale deve far prova il consiglio comunale per cogliere sul fatto i malfattori e poter sanzionare chi non rispetta l’ambiente. Il mondo delle immondizie sembra essere popolato da non pochi individui incorrigibili. Forse perciò il Consiglio comunale non ha voluto entrare in materia sull’interpellanza di un deputato su due punti:

  • (a) il deposito a Permunt che, ufficialmente chiuso, a quanto pare continua ad essere frequentato da trasporti d’immondizie d’oltre Bernina, preferibilmente il sabato di buonora:

  • (b) la zona artigianale a Vial che si riempie, indisturbata, a vista d’occhio di materiali di demolizione, scavo e estrazione, ciò che l’articolo 46 della legge edilizia vieta espressamente.

    Patate scottanti queste, indubbiamente. Infatti, il capo del dipartimento responsabile le respinge d’un rovescio di mano. Preferisce dissertare sulle telecamere ed altri agguati per mettere la mano sugl’inquinatori del nostro paesaggio.

La cultura, ovunque nel mondo, è la cenerentola degl’investimenti comunitari. Sempre manca il danaro per promuovere opere destinate a bisogni immateriali. Poschiavo invece si paga il lusso di non spendere tutti i soldi riservati per la cultura nel preventivo: 100’000 franchi disponibili, 42’059.50 franchi spesi. Se dunque Poschiavo, che con 20,4 franchi/abitante impiegati nella promozione della cultura nel 2004 arrivava in sesta posizione fra i comuni con più di 3000 abitanti (p.es.: Domat/Ems 31,4; St.Moritz 58,0; Davos 85,3), dovesse avanzare nel 2005, lo dovrebbe soltanto al costo raddoppiato della festa nazionale… Eppure, anche nel nostro comune le richieste di appoggio finanziario ad opere culturali non mancano. Ciò che manca, al dire dell’Esecutivo, è un sistema semplice per poter decidere di questi contributi in modo mirato e giusto, flessibile ed efficace.

Quando ero capo informazione e comunicazione alla cooperazione svizzera, mi ero trovato di fronte a un problema simile nell’intento di promuovere la creazione di film sul terzo mondo, realizzati principalmente da cineasti del terzo mondo. Le richieste affluivano numerose in ordine e formato disparati. Il sistema che avevo introdotto per gestire i mezzi disponibili per questo scopo consisteva in poche cose: una breve lista di criteri qualitativi; alcune regole di gestione operativa (come e quando inoltrare la richiesta, come terminare l’operazione, ecc.); un gruppo di 3 a 5 «esperte/i» (il più indipendenti possibile da presumibili richiedenti e dall’amministrazione) per l’esame delle richieste all’intenzione dell’autorità decisionale. Sistema semplice, facile da applicare, efficace. Il problema del Consiglio comunale con l’appoggio alla cultura dovrebbe dunque poter trovare soluzione adeguata entro la fine di quest’anno…

Redatto da Dino Beti di Panìsc – dino.beti@bluewin.ch