Festa Campestre di San Carlo
Iniziamo oggi una miniserie di interviste che raccoglieremo tra i responsabili dei gruppi giovanili e sportivi che da anni propongono la festa campestre nel calendario delle manifestazioni valligiane. Da una parte si vuole riconoscere e gratificare l’impegno profuso nell’organizzazione delle apprezzate feste e dall’altra mettere l’accento su temi cari ai sodalizi.
La prossima festa campestre vede impegnato il Circolo Giovanile di San Carlo e quindi ci siamo intrattenuti con Luca Daguati, da anni alla testa di questa società.
{Da decenni il Circolo Giovanile di San Carlo propone annualmente una festa campestre che calamita un numero sempre numeroso di {afecionados. Qual è secondo te la chiave del suo successo?}}
Il Circolo di San Carlo tenta di offrire un programma allettante per tutte le fasce d’età. Così venerdì le danze avranno inizio con il gruppo della Radio Adamello che metterà in onda, sulla balèra, musica per i più giovani. Sabato pomeriggio invece sarà il momento clou per i bambini, i quali potranno divertirsi con i giochi ideati a loro misura. La sera poi le danze saranno a ritmo di valzer, di mazurche, di tango, …. Non mancherà naturalmente la cucina, i giochi per tutti, dalla pesca alla scalata delle casse d’acque minerali ed il famigerato Balbalera Bar.
La tradizione inoltre ci dà sicuramente una mano a riempire il capannone fino negli ultimi posti. La festa riserva a coloro che l’hanno vissuta da organizzatori prima, il momento ora per ritrovarsi tra amici ed apprezzare nuovamente la particolare aria che vi si respira.
Oltre allo spirito giovanile ed entusiastico che vi spinge a trascorrere lunghe serate nella preparazione delle varie infrastrutture necessarie, vedi capannone, bar, cucina, ecc., c’è pure la sirena pecunia che vi allieva la fatica.
A chi verrà devoluto parte dell’incasso di questa edizione?
Abbiamo scelto di donare parte dell’incasso all’organizzazione Pro Vita la quale si impegna a ridare dignità ed una casa agli orfani di una località in Romania. In ottobre un gruppo di circolini si recherà in Romania, per conoscere dal vivo la realtà difficile dei bambini e naturalmente per trascorrere alcuni giorni in compagnia.
Credo che più di qualsiasi cartello e legge intimidatoria sarebbe utile un atteggiamento diverso da parte degli adulti presenti alla festa. Dovremo evitare di finire fra le maglie del moralismo tout court, delle frasi fatte, bensì cercare di fare quadrato attorno a loro, ragazzi sicuramente in difficoltà, alla ricerca della loro identità, e di aiutarli a sfuggire dal campo minato del consumo delle bevande alcoliche.
Che abbiano inizio le danze, festose per tutti!
Redatto da Luca Beti – luca.beti@bluewin.ch