Per salvaguardare la storia
- Giunta comunale di Poschiavo
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Seduta del 7 agosto 2006
Riunione a porte chiuse
La Giunta comunale si è riunita a porte chiuse ed in assenza dell’Esecutivo. Durante la seduta, svoltasi in un clima sereno e costruttivo ed alla presenza di quasi tutti i membri principali ed i supplenti, sono state affrontate le tematiche: piano d’area Le Prese, futuro turistico Valposchiavo (destinazione Engadina/St. Moritz), finanziamenti alla cultura, allo sport e al tempo libero, piano viario del Borgo, problema parcheggi, Premio Wakker/recupero centri storici. Le discussioni sono servite a cristallizzare i punti sui quali il Parlamento intende porre l’accento e ad allestire una lista di domande che il Consiglio comunale dovrà rispondere durante le prossime sedute della Giunta aperte al pubblico.
Il Presidente della Giunta comunale:
Nicola Rossi
Quanto qui sopra è la riproduzione esatta del comunicato ufficiale sulla seduta a porte chiuse della Giunta, comunicato pubblicato il 10 agosto 2006 nel no. 32 del Grigione Italiano. Queste poche righe valgono il loro peso d’oro! È infatti estremamente raro che, su una seduta formale di un parlamento, si possa leggere un rapporto ufficiale così poetico che rispecchia un’immagine tanto idillica dell’accaduto nella seduta. Perspicace il lettore che riuscisse a scovare una sola informazione utile ai cittadini. Non se ne saprà di più neanche in seguito dai 32 membri e supplenti presenti alla seduta. Il Presidente ha ingiunto loro che «sono obbligati a mantenere il segreto d’ufficio sugli affari ufficiali» trattati in una seduta a porte chiuse. A noi cittadini non rimane dunque altro che ringraziare sentitamente il Presidente della Giunta, Signor Nicola Rossi, per il suo lodevole sforzo di aver – in deroga dalla regola per le sedute a porte chiuse! – avuto la premura di coinvolgerci nella vita politica del Comune informandoci che il lunedì 7 agosto 2006 alle ore 20.00 la Giunta (membri e supplenti) ha tenuto seduta in LaTor a porte chiuse.
Siccome la Giunta stende un protocollo interno su ogni seduta che poi è distribuito ai suoi membri, mi sono interessato di sapere come l’atto di formalizzazione della non-ammissione del pubblico a questa seduta sarebbe restituito in questo documento d’ordine interno. A questa domanda il segretariato della Giunta mi ha risposto che nel protocollo steso stava già scritto: «Dal momento in cui non viene chiesto di modificare la decisione di escludere il pubblico, si resta su quanto concordato in precedenza e dunque la seduta si svolge a porte chiuse.»
Mi sono allora permesso di richiamare l’attenzione del segretariato della Giunta sul fatto che, steso così, il protocollo non sarebbe nè completo nè corretto. Infatti la richiesta di ammettere il pubblico era effettivamente stata inoltrata formalmente al Presidente quella sera stessa dal pubblico che attendeva davanti alla porta della Giunta. Per facilitare il lavoro al segretariato gli ho proposto di inserire nel protocollo un riassunto di questa descrizione dei fatti:
«Fuori davanti alla porta c’era il pubblico che aveva domandato formalmente (conformemente all’art.11 del Regolamento della Giunta) di poter assistere ai dibattiti della Giunta e aspettava di poter entrare nella sala. La Giunta ne ha parlato e ha deciso di tenere seduta a porte chiuse (le cifre del voto date al pubblico dal presidente: 31 pro – 1 contra). Il presidente ha allora dovuto scomodarsi per comunicare al pubblico fuori della sala che la seduta si terrebbe a porte chiuse. Il pubblico ne ha preso nota.»
Il segretariato della Giunta ha rifiutato seccamente di entrare in materia su questa proposta. Sulla sua ridicola motivazione di questo rifiuto è meglio tacere, pietosamente. Ciò che importa in primo luogo a questo punto è che la verità – i fatti come effettivamente accaduti – sia ristabilita e documentata, se non nel protocollo interno, almeno nell’Organo ufficiale del Comune. Ecco fatto! Se poi i membri presenti alla seduta volessero aggiungere a mano questo importante atto alla lora copia personale del protocollo interno, rendendolo così completo e corretto, nihil obstat…
Redatto da Dino Beti di Panìsc – dino.beti@bluewin.ch