Combattuta revisione della legge sulla caccia
Domenica 24 settembre si voterà sulla revisione della legge sulla caccia a livello cantonale. Dopo un anno di consultazione presso le società di cacciatori la proposta di legge é stata approvata da Governo e Parlamento. Quindi tutti contenti!? No. Un gruppo di cacciatori ha raccolto 8000 firme – ne bastavano 1500 – per lanciare il referendum contro questa revisione. Per capire la combattuta tematica abbiamo interpellato il guardacaccia per la Val Poschiavo Arturo Plozza.
La data della votazione cade a puntino: alcuni cacciatori potrebbero dover rinunciare ad alcune ore sulle orme di cervi e camosci per recarsi alle urne. Ma a partire dal prossimo anno una situazione del genere, al 24 settembre, potrebbe essere evitata. Sì, perché uno dei grandi cambiamenti proposti nella revisione sarà il periodo di cacciagione: “Se la legge viene accettata dal popolo”, spiega Plozza, “in futuro il Governo potrà stabilire quali saranno i 21 giorni in settembre durante i quali si potrà cacciare”.
Il numero di giorni di caccia quindi non cambia, ma – in caso di una maggioranza di sì alle urne – potrebbe darsi che il primo giorno non sarà più il tradizionale 9 settembre, ma, per esempio, il primo settembre. La caccia può poi venire interrotta per dei periodi di una durata minima di tre giorni. “Con ciò si tenta di aumentare il numero di abbattimenti durante la caccia alta: i periodi di tregua aumentano l’effetto sorpresa tipico dei primi giorni di caccia, dove vengono abbattuti molti capi.”
- La caccia speciale si tiene nei mesi di novembre-dicembre e prevede l’abbattimento anche – e soprattutto – di madri allattanti e piccoli per quel che riguarda cervi e caprioli. Il suo scopo é quello di raggiungere il numero di selvaggina da uccidere calcolato dalle autorità in base ai rilevamenti fatti durante l’anno.
Redatto da Alan Crameri – alan.crameri@bluewin.ch