Dignità  o convenienza?

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Dignità  o convenienza?

Domenica la popolazione valposchiavina ha respinto la revisione della legge sulla caccia 3174 ed ha accettato gli inasprimenti della legge sull’asilo. Questi due temi, anche se molto diversi tra di loro, hanno avuto nelle argomentazioni favorevoli o contrarie un punto in comune: la dignità, da una parte quella animale, dall’altra quella umana.

La nuova legge sulla caccia è stata combattuta soprattutto perché ancorava indirettamente la caccia speciale. I contrari a quest’ultima – e tra loro presumibilmente la maggioranza dei Poschiavini – sostengono che uccidere le femmine di cervo allattanti e i piccoli nel mese di novembre sia contrario all’etica di cacciatore, perché si uccidono le guide dei gruppi (cerve madri) in vista dell’inverno e si va contro natura. In breve: non si rispetta la dignità della selvaggina.

La legge sugli asilanti porterà inasprimenti che andranno a penalizzare chi abusa (solo loro?) del diritto d’asilo. Due esempi: l’abolizione dell’aiuto sociale (rimane l’aiuto d’urgenza) per chi non presenta i documenti d’identità entro 48 ore dalla richiesta di asilo e la carcerazione fino a due anni per chi non lascia la Svizzera. “Troppo, perché l’incarceramento fino a due anni, qui applicato per un disguido amministrativo, è previsto altrimenti per reati gravi”. L’aiuto sociale, applicato a Svizzeri e non, è stato introdotto per salvaguardare la dignità umana, “perché crediamo di aver raggiunto un livello di civilizzazione dove nessuno dovrebbe vivere in condizioni pietose; ora non si fanno eccezioni, nemmeno per bambini e ammalati”. Questi sono stati due argomenti dei contrari alle nuove disposizioni.

Ora, si è deciso di difendere la dignità di cervi e caprioli, votando no alla revisione. Allo stesso tempo si è ritenuto che salvaguardare la dignità dei richiedenti d’asilo, rassegnandosi ad alcuni abusi, costi troppo.

La dignità, quindi, non può essere stata il valore morale che la maggioranza dei votanti ha usato come metro: da una parte, quella animale, è stata applicata, dall’altra, quella umana, no. Il metro potrebbe però essere stato la convenienza economica. Si è già spiegato perché in merito alla legge sull’asilo, mentre abolire la caccia speciale significherebbe infatti allungare la caccia alta in settembre. I cacciatori eviterebbero così di dover acquistare la seconda licenza.
Sulle intenzioni dei cittadini, tuttavia, si può solo speculare. I veri motivi non si devono mettere sulla scheda di voto.

Redatto da Alan Crameri – alan.crameri@bluewin.ch