Come dire ”ti amo” alla persona amata? … e mantenerlo! (3)

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Come dire ”ti amo” alla persona amata? … e mantenerlo! (3)

L’avventatezza degli innamorati è quella di considerare il matrimonio esclusivamente basato sul sentimento fuggente che provano in quel momento. La maggior parte delle persone si sposa proprio in seguito ad un’esperienza d’innamoramento. Infatti chi è “cotto” si illude che l’amato/a sia perfetto/a. Quando questo sentimento è reciproco, si inizia a parlare di matrimonio, perché tutti sono concordi nell’affermare che essere innamorati sia la base necessaria per un buon connubio, siccome si ritiene che la quella passione durerà per sempre.

Tuttavia l’eternità di questa situazione è fittizia; alla fine tutti scendono dalle nuvole e posano di nuovo i piedi per terra. Aprono gli occhi e notano i difetti dell’altro/a, riconoscono che alcuni aspetti della sua personalità sono veramente irritanti e i suoi atteggiamenti sono seccanti. Sa ferire e stizzire, a volte usa perfino parole aspre e smercia giudizi critici. I piccoli nei che trascuravano quando erano “cotti” diventano montagne altissime. L’informazione inesatta iniziale era che l’esperienza dell’innamoramento sarebbe durata per sempre.

In poche parole l’euforia dell’infatuazione dà solamente l’illusione di vivere un’esperienza di intimità in cui si sente di appartenere l’uno all’altra, credendo di poter risolvere ogni problema e sentendoci altruisti nei confronti del partner.

L’esperienza dell’innamoramento non può quindi essere considerata vero amore per tre ragioni:

  • innanzitutto accendersi d’amore non è un atto della volontà o una scelta consapevole: spesso ci innamoriamo in momenti inopportuni e di persone inadatte;

  • in secondo luogo questa vicenda non esalta l’amore perché non richiede sforzi. Qualsiasi azione compiuta nel periodo della cotta richiede una disciplina minima e un limitato sacrificio consapevole;

  • infine la situazione non indirizza verso la propria crescita e l’evoluzione personale dell’altro/a, dà piuttosto l’impressione di essere arrivati e di non dover più crescere. Si è all’apice della felicità della vita e l’unico desiderio è rimanerci. Il coniuge non deve crescere, siccome è perfetto. Semplicemente si spera che lo rimanga.

Redatto da Luca Crameri – Micheletti – luca.crameri@dedalo.ch