Sono pazzi questi valposchiavini
“Andare, restare, tornare” riapre a metà giugno i forum di discussione proposti dal “Bernina”.
Il tema si basa sul rapporto “fra cosa farò da grande e dove abiterò da grande”. Le prossime righe sintetizzano opinioni e ragionamenti contenuti nei ventisei messaggi registrati.
“I valposchiavini sono pazzi. Appena hanno un ritaglio di tempo corrono verso la propria valle.” Una ragazza di Poschiavo riporta tale affermazione in un suo contributo. In questa frase si rispecchiano parecchie testimonianze giunte in redazione.
Per molti la Valposchiavo sembra rappresentare quasi una parte del corpo. Un luogo che dà una sensazione di appartenenza e d’identità. Allontanarsi dalla Valle è sovente causa di malinconia.
Sta di fatto che i più sono costretti ad abbandonare, in modo temporaneo o permanente, il luogo di origine. Il motivo è ormai famigerato: carenza di posti di formazione e di lavoro.
Un giovane studente fa notare come in futuro si possano creare nuove possibilità d’impiego nel settore dell’informatica e della tecnologia in generale. Ciò consentirebbe a molti specialisti valposchiavini di risiedere al di qua del Bernina.
Al momento il dover partire è però una realtà.
Affrontarla in compagnia, ma soprattutto con curiosità e mente aperta la rende meno dolorosa. Lasciare la propria casa significa confrontarsi con nuove persone, culture, tradizioni e lingue. È dunque occasione di arricchimento personale ed esperienza caldeggiata da parecchi.
La “saudade valposchiavina” riveste alle volte un ruolo decisivo nella scelta di formazione e di lavoro. Una persona di media età raccomanda tuttavia di badare unicamente a coronare il proprio sogno professionale e di darsi pertanto da fare per trovarsi bene ovunque. Già, perché come ricorda una giovane brusiese, i “pizzoccheri sono dentro di noi” e con il dovuto impegno si può costruire dappertutto un ambiente più familiare.
Di particolare interesse sono le righe scritte da una ragazza poschiavina, che si propone di abitare distante dalla valle. Questo per evitare il rischio di diventare troppo conservatrice. Considerati gli esiti locali delle ultime varie votazioni, l’affermazione appare tutt’altro che buttata là a caso.
Andare, restare oppure partire per poi tornare? Si tratta di una scelta di vita. È altresì vero che non bisogna eccedere nel pianificare la propria esistenza.
*Immagine: ”L’emigrante”
Redatto da Niccolò Nussio – nic@nussio.ch