Una CORREVAL stimolante invece di una RVP-bis

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Una CORREVAL stimolante invece di una RVP-bis

Buone notizie davvero riguardo alla futura cooperazione regionale nella nostra Valle: Il gruppo di lavoro paritetico, incaricato dai due Comuni, si è messo all’opera. Il 28 ottobre si consulterà una prima volta sul compito da adempiere con rappresentanti di una quindicina di enti che rispecchiano componenti ambientali, economiche, sociali, culturali. Questa è una tappa decisiva del lavoro da intraprendere al fine di generare una formula adeguata di cooperazione regionale che sappia conciliare le legittime aspettative della popolazione con le esigenze della legge cantonale sui comuni, in seguito concepire la nuova CORporazione REgionale VALposchiavo (CORREVAL) e formalizzarla in uno statuto operativo.

A questo punto mi permetto di esprimere alcune considerazioni, da un lato, sulla forma della futura cooperazione regionale e, dall’altro, sul lavoro da fare per riuscire a concretizzarla vantaggiosamente. Spero che questi pochi cenni siano utili al gruppo paritetico ampliato nel suo lavoro sulla CORREVAL. Esprimo il mio parere tanto più volentieri che compaesani, conoscendo il mio vivo interesse per questa cruciale impresa, me lo hanno chiesto qua e là.

Per lanciare il lavoro d’elaborazione di una CORREVAL promettente, inizierei l’opera in modo meno convenzionale che d’abitudine. Ciò per evitare di incamminarci di nuovo su una scorciatoia con prospettive poco attraenti se non dubbiose. Lascerei (a) lo statuto respinto in fondo al cassetto nel quale era stato affossato dal voto popolare. Perchè rinchiudere la nostra immaginativa sulla CORREVAL fin dall’inizio in una gabbia dalla quale non sarà facile evadere? Difficile immaginarsi che un poco di «chirurgia estetica» sulla vecchia bozza faccia scaturire una CORREVAL convincente! Lascerei (b) da parte pure la legge cantonale sui comuni. È certo che non potremo permetterci di trascurare le sue prescrizioni. Mettendoci fin dall’inizio quel paraocchi condurrebbe tuttavia la nostra riflessione ineludibilmente in quella medesima trappola.

Comincerei invece (c) con un sondaggio d’opinione presso la popolazione sulla futura configurazione della nostra convivenza in Valle da Campocologno all’Ospizio Bernina. Questa mossa iniziale, prima di metterci a disegnare la dimora valligiana da costruire, la ritengo stringente. Chi ne dubitasse dovrebbe rileggere attentamente l’analisi approfondita del voto popolare fatta dalla PER (Il Grigione no 21). Soddisfare i votanti che avevano accettato la bozza dello statuto in votazione pur rendendo giustizia alle legittime aspirazioni degli opponenti equivale pressappoco alla quadratura del cerchio, di certo a un’insidioso garbuglio. Al fine di tirarcene favorevolmente s’impone, a mio avviso, il ricorso alla saggezza popolare quale via di scampo più promettente! Infatti, in tali situazioni inestricabili, i titolari di cariche politiche e altre incombenze tendono ad avanzare come su delle uova. Non volendo danneggiare nessuno nè sé stessi, introducono numerosi paraurti che divengono poi altrettanti ostacoli a un’agevole cooperazione. Al contrario, la gente è sovente più fiduciosa nell’avvenire, meno prevenuta nei confronti di attori e difficoltà conosciuti, meglio predisposta a confrontare eventuali sfide e mirare a una CORREVAL stimolante. Il sondaggio interattivo permetterà di conoscere i pareri popolari, le convergenze e le divergenze, come pure d’informare la gente sulle prospettive e le sfide della CORREVAL auspicata. Dovrebbe anche motivare opportunamente la popolazione a coinvolgersi nel processo di definirla e realizzarla. La messa in opera più proficua di questo sondaggio interattivo si situa perciò logicamente nell’ambito dell’attivazione degli enti frazionali, messa in opera da effettuare preferibilmente tramite i neoeletti membri rispettivi della Giunta (Brusio soluzione adeguata al suo sistema).

Le presumibili conclusioni scaturite dal sondaggio costituirebbero – inestimabile vantaggio! – un solido fondamento sul quale costruire una CORREVAL fiduciosa di trovare un’appoggio convincente alle urne. Ciò che una casa prefabbricata da prendere o lasciare non saprebbe in nessun caso garantire. La CORREVAL marcherà la società valposchiavina e influirà sullo sviluppo sociale, economico e culturale della Valle per i decenni a venire. Concepirla e stabilirla non può perciò essere affare di settimane. Riuscire ottimalmente questa costruzione è incontestabilmente più importante che voler ad ogni costo rispettare una scadenza fissata arbitrariamente nella legge. Del resto non siamo néi soli né gli ultimi ad aver preso del ritardo. Anche se così fosse, non importerebbe granché. Infatti, l’obiettivo del lavoro da intraprendere deve essere in primo luogo di inventarci e modellarci la nostra CORREVAL confacente con il potenziale e le limitatezze della nostra Valle e le aspirazioni di tutti quelli che vogliono viverci oggi e domani! Appena raggiunta questa meta, si vedrà come rendere la nostra propria CORREVAL il più strettamente compatibile con la legge sui comuni, riassumendone il risultato nello statuto.

Redatto da Dino Beti di Panìsc – dino.beti@bluewin.ch