Radon – un coinquilino radiante

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Radon – un coinquilino radiante

Una sala colma e silenziosa ha seguito con interesse la serata informativa sul Radon.

I tre relatori, Livio Mengotti, Consigliere comunale, Christian Böhm, geologo, e Livio Pedrelli, ingegnere dell’Ufficio federale della sanità  pubblica, sezione radioattività , hanno informato i convenuti sull’aspetto fisico, geologico e legislativo del problema radon.

Come si forma il radon?

Livio Mengotti introduce la serata inquadrando il problema delle radiazioni da radon dal punto di vista fisico.

Con minuzia di particolari, grazie anche all’ausilio di un breve filmato, delucida ai convenuti sulla struttura dell’atomo. In un secondo momento spiega ai presenti come si forma il radon.

Questo gas nobile è il risultato di un processo naturale dell’elemento uranio, elemento presente in minime quantità dappertutto nel sottosuolo, che, dato che è formato da atomi instabili, si trasforma inizialmente in radio e più tardi in radon.

Il radon, gas nobile e naturale come il metano, è inquietante in quanto, se respirato in quantità eccessive sottoforma di particelle, può causare il cancro ai polmoni (Una certa percentuale dei 2700 casi di cancro ai polmoni in Svizzera è causata dal radon.).

Il Consigliere comunale apre poi una parentesi storica sullo studio dell’aspetto della materia, partendo dal filosofo Democrito, che per primo coniò il termine atomo, cioè particella indivisibile, passando da Platone, dall’alchimia del Medioevo arrivando a Henry Bequerel, scienziato a cui dobbiamo il nome dell’unità di misura delle radiazioni, ai coniugi Pierre e Marie Curie per fermarsi al fisico italiano Antonino Zichichi, conferenziera d’eccezione mesi fa nella medesima sala.

Come si diffonde il radon?

Christin Böhm, geologo, spiega il fenomeno “radon” dal punto di vista geologico.

L’immagine della cartina geologica della Svizzera, nella quale è indicata la struttura geomorfologica della terra, indica le regioni al sud delle Alpi ricche di rocce cristalline, granitiche, nelle quali la presenza di uranio è due volte maggiore che in altre parti della Svizzera. Ciò spiega come in Valposchiavo si misuri un’alta concentrazione di radon, superiore ad altre aree dato che proprio questo elemento instabile, l’uranio, produce il gas nocivo alla salute.

Pedrelli spiega pure come può essere misurato il radon. Due dosimetri, ottenibili in Cà da Comun al prezzo di fr. 15.-, permettono facilmente ed economicamente di stabilire, dopo un lasso di tempo fissato a tre mesi, la concentrazione di particelle di radon. I dosimetri vanno posti uno preferibilmente in cantina e l’altro in un locale dell’abitazione nel quale si trascorre la maggior parte del tempo.

Il numeroso pubblico, il silenzio in sala e le innumerevoli domande piovute a cascata in conclusione delle presentazioni, testimoniano come il tema sia particolarmente sentito da tutti e come la salute sia un aspetto al quale sempre più si rivolge un occhio di riguardo.

Vale la pena visitare dell’https://www.bag.admin.ch/themen/strahlung/00046/index.html?lang=de

Redatto da Luca Beti – luca.beti@bluewin.ch