A febbraio la scelta dell’artista di fama internazionale
Ho incontrato Romano Romizi, toscano di nascita ed engadinese di elezione, presso il suo antico albergo https://www.palazzomysanus.ch/pgs/00_home.php di Samedan. Luogo piacevole, molto accogliente, dove si combina, con estrema cura, ospitalità , musica e cultura.
di gennaio. E mi parla della Lupa, l’artista che ha cantato a Poschiavo il 28 dicembre, il cui ritratto é appeso ad una parete del suo locale. Ci siamo dati appuntamento a sei mesi dal concerto dei Nomadi al Viadotto di Brusio e a sei mesi dal prossimo concerto che si terrà all’interno delle nove arcate del singolare e secolare manufatto ferroviario.
Perché un concerto al Viadotto?
Fondamentalmente per tre ragioni principali. La prima è il fascino particolare che questo luogo magico emana, un esempio del lavoro dell’uomo ormai secolare e che permette la circolazione di uno dei treni più famosi d’Europa. Il secondo motivo è legato al progetto UNESCO. Da qui nasce l’idea di legare ad un futuro patrimonio mondiale dell’umanità un evento musicale di grande importanza in un periodo d’inizio stagione turistica, per dare il la all’afflusso dei turisti in Valposchiavo, una manifestazione che fa da traino alle altre attrazioni per gli ospiti di questa valle. La terza ragione è dovuta al fatto che il Viadotto si trova a ridosso della frontiera politica, ma non culturale, con la vicina Italia, un’iniziativa quindi che accomuna le genti che vivono al di qua e al di là del confine.
Com’è andata con i Nomadi?
È andata, “senza arrossire”, alla grande, considerati i tempi stretti e la collaborazione necessaria con gli enti pubblici e gli sponsor privati. La scelta è caduta sui Nomadi perché mirata ad artisti che hanno una storia ”da raccontare”; da 43 anni sono infatti sulla scena. Dal lato artistico è andata dunque molto bene. Ho apprezzato molto il forum su IL BERNINA che ci ha permesso di tastare il polso della popolazione giovane. Grande è poi stata la risposta di pubblico, perché abbiamo superato le 2000 presenze, nessun problema di trasporti o di parcheggi, alcune difficoltà di carattere logistico dovuti all’inesperienza. Buono l’apporto del Gruppo Giovani.
Siamo pronti per l’anno prossimo?
Stiamo lavorando; quest’anno abbiamo più tempo, abbiamo fissato la data del 16 giugno 2007. In questo momento ci stiamo muovendo su due fronti. Quello logistico, aspetto che dobbiamo assolutamente migliorare, perché intendiamo aumentare cospicuamente l’afflusso di pubblico. Non abbiamo ancora scelto l’artista. Abbiamo una rosa di quattro nomi e vale il criterio già dichiarato l’anno scorso: la scelta deve cadere su un cantante e o un gruppo di esperienza, con grande charme che possa raccogliere dentro il Viadotto un pubblico composto da varie generazioni. Ricordiamo che per lavorare in piena sicurezza abbiamo uno spazio per circa settemila persone.
Chi arriva? Sveliamo?
Anche la cantante senese, figlia di pasticceri, fa parte della rosa (ndr: la Nannini canterà però a Samnaun il 22 aprile 2007). Tutti sono artisti molto conosciuti a livello europeo e la scelta definitiva cadrà a fine gennaio-inizio febbraio, in quanto dobbiamo venire a patti anche con la concorrenza di altri luoghi, con altri tipi di budget e altre potenzialità.
Cosa si aspetta dagli enti pubblici?
Ho assistito a questo inizio di collaborazione, che effettivamente ha i suoi lati concreti e positivi. Il comitato organizzatore è composto dai rappresentanti dei due comuni, dall’ente turistico e da me. Mi aspetto, questo è il mio auspicio, che questo evento – Musica al Viadott – sia sentito dai due comuni come una cosa propria, un progetto della valle, non come un manifestazione esterna e vista con distacco. Se per la prima edizione potevano sussistere dei dubbi, delle perplessità, ora questa nebbia deve diradarsi, in quanto è un evento che porta guadagno a tutta la valle.
Quando vengo in valle capisco che la gente ha apprezzato il concerto dei Nomadi, che si aspetta una continuazione. I due comuni devono cogliere questo dato di fatto e sfruttare bene questa opportunità. Grazie ad una scelta oculata dell’artista possiamo sostenere, con cognizione di causa, che non sussistono difficoltà di ordine finanziario. Deve essere un evento che riguardi e interessi anche la popolazione locale e non solamente un concerto offerto a chi viene da fuori. Ricordiamoci che in Valposchiavo, ma anche nel Grigioni meridionale, non vi è mai stato un concerto che abbia portato più di duemila persone.
Mi può dire qualcosa sui costi?
Da anni sono abituato ad organizzare concerti, quindi a provvedere al loro finanziamento. Cerco sempre di ragionare con un budget realistico, perché alla fine dell’operazione voglio scrivere cifre nere; pensi che per i Nomadi avevo calcolato 1200 entrate. E lo voglio sempre fare mantenendo un prezzo del biglietto accessibile e arrivare alla firma del contratto con l’artista solamente dopo aver ottenuto il necessario sostegno degli sponsor e degli enti pubblici. Su questo aspetto la popolazione e i politici devono stare tranquilli. Il contratto prevede anche una clausola importante, quella che in caso di nubifragio sarà individuata una data alternativa. Il problema di afflusso di pubblico sufficiente non c’è in quanto gli artisti sono di fama internazionale.
A lei l’ultima parola…
Il Gruppo Giovani di Brusio sarà coinvolto di nuovo. Anche l’Hockey Club Poschiavo ha manifestato l’interesse ad aiutare. Prepareremo dei criteri di qualità perché bisogna migliorare l’aspetto logistico, anche se – diciamolo ancora una volta – la prima edizione è andata davvero bene.
Non bisogna dimenticare che bisogna lavorare all’evento in abbinamento all’imminente marchio UNESCO, in quanto poi gli sponsor offriranno più facilmente il loro sostegno.
Lascio Samedan con la promessa di un incontro a metà febbraio 2007, allorquando si saprà il nome dell’artista che canterà davanti alle arcate del magnifico Viadotto, luogo ameno che fu per molti anni il mio parco giochi.
Redatto da Danilo Nussio – nussio@ecomunicare.ch