Le elucubrazioni di Dino Beti di Panisch
Siamo in una democrazia e ogni cittadino è libero di esprimere le proprie opinioni politiche, diritto usato regolarmente da Dino Beti di Panisch.
Consapevoli del suo impegno civile, consideriamo i suoi contributi al dibattito costruttivi e a favore dell’interesse della Comunità e non, come si potrebbe pensare, legati a dissapori e a mancanza di fiducia nei confronti della politica e dei politici locali.
Come gruppo di lavoro composto da rappresentanti dei due Comuni e da quasi tutti gli schieramenti politici in valle ci siamo confrontati sui temi e gli articoli legati allo Statuto. Dopo lunghe discussioni siamo arrivati a dei compromessi, che come tali non permettono mai di realizzare tutti gli obiettivi proposti da una parte o dall’altra, siano essi di interesse pubblico o privato.
Possiamo comunque affermare di aver valutato lo Statuto tenendo conto di tutti gli interessi in gioco, senza avvantaggiare o svantaggiare qualcuno.
Lo Statuto andato in votazione lo scorso anno seguiva le direttive della Legge cantonale sui Comuni del Cantone dei Grigioni, le linee tracciate dallo Statuto modello affidato a un gruppo di avvocati e costato al Cantone 150’000 CHF, discusso e approvato in Gran Consiglio. Ora se lo Statuto votato l’anno scorso è abbastanza simile a quello attuale non è motivo di scandalo o una presa in giro dei 539=0, ma significa che lo Statuto precedente e quello attuale affondano le basi nelle leggi superiori!
Lo Statuto che presentiamo è la complessa sintesi delle innumerevoli discussioni fatte dal Governo del Cantone dei Grigioni, dal Gran Consiglio Retico, dalla Commissione RVP, dal gruppo di lavoro, dai partiti, dalle associazioni, dagli enti e da singoli cittadini.
Il signor Beti si indigna per la nascita di un gemello/fratello, ma se i genitori sono gli stessi, a meno di ricorrere alla manipolazione delle cellule, l’eredità genetica sarà identica, oppure no?
In seguito al processo di rielaborazione tutti gli interessati sono più coscienti della necessità e dei vantaggi della Regione, questo grazie anche a un’informazione più dettagliata e puntuale.
Possiamo capire che il signor Beti non sia soddisfatto del risultato, le sue proposte fanno parte di un concetto diverso, forse più ideale che reale, magari lavorato a tavolino da solo o con delle persone che condividono lo stesso pensiero. Questo crea una visione unilaterale, che non tiene in considerazione tutte le sfaccettature di cui è composta la società locale. Se per tutti quelli che hanno lavorato allo Statuto è chiaro che, dopo la confrontazione anche dura, si deve mediare per ottenere un compromesso accettabile per i due Comuni, altrimenti la Regione non vede la luce, per il signor Beti questo non lo è.
Noi crediamo che la Regione sia un’opportunità da non perdere e possa diventare un ottimo interlocutore nei confronti del Cantone dei Grigioni e della Confederazione:se pensiamo al nostro futuro è l’unico strumento pubblico capace di creare uno sviluppo nella valle!
Il gruppo di lavoro per la rielaborazione dello Statuto Regione Valle di Poschiavo
Redatto da Il Bernina – redazione@ilbernina.ch