L’agricoltura valposchiavina fra presente e futuro
L’Associazione agricola Poschiavo (AAP), nel corso dell’assemblea annuale 2004, ha nominato un gruppo di lavoro con il mandato di analizzare le possibili strategie per assicurare un futuro dignitoso alle aziende agricole vallerane. L’ingegnere agronomo Dott. Gianluca Giuliani ha ricevuto l’incarico di valutare la situazione attuale e di proporre un programma di misure atte a rendere competitivo il comparto produttivo primario. L’Unione contadini di Brusio (UCB) ha aderito al progetto e lo studio si estende pertanto a tutte le aziende della Valle di Poschiavo. I contadini di Brusio e Poschiavo si sono uniti per creare una piattaforma unica di studio e di proposte. Nelle prossime settimane, il Dott Gianluca Giuliani presenterà degli articoli sulla tematica agricola. Il 9 di marzo 2007 l’AAP e UCB invitano la popolazione ad una serata informativa in cui il Dott Gianluca Giuliani presenterà il suo studio. Seguirà una discussione con dei rappresentanti del ceto agricolo, della politica e dell’economia. L’obiettivo degli agricoltori della Valposchiavo é di creare le prerogative ad un dibattito aperto e costruttivo sull’agricoltura e la gestione delle risorse ambientali.
L’incaricato stampa AAP Daniele Raselli
Nel corso degli ultimi due decenni il modo di sostenere economicamente l’agricoltura è radicalmente cambiato.
Tuttavia, per molti cittadini, la “svolta agraria” è passata inosservata, forse anche a causa del fatto che i crediti approvati dalla Confederazione a favore del settore agricolo sono rimasti complessivamente stabili.
Per decenni, a partire dall’immediato dopoguerra, la politica agraria svizzera ha creato le condizioni quadro affinché si sviluppasse un’agricoltura definita “produttiva”. Questo obiettivo è stato tenacemente perseguito attraverso misure per sostenere lo smercio dei prodotti agricoli. L’ingerenza dello stato sui mercati agricoli ha reso però “sordo” il settore ai segnali che provengono dalla bilancia economica fra domanda e offerta.
Questa politica ha portato, a partire dagli anni settanta ed ottanta, ad insostenibili eccedenze di produzione generate da un’agricoltura troppo intensiva e troppo poco rispettosa dell’ambiente. Ben note in questo periodo erano definizioni del tipo “torrenti di latte” in eccedenza trasformati in “montagne di burro e formaggio” da svendere sottoprezzo all’estero.
Dal 1990 la Confederazione ha iniziato a pianificare e a mettere in pratica una radicale svolta nella sua strategia di politica agraria: l’obiettivo è quello di creare le condizioni per lo sviluppo di “un’agricoltura ecologica competitiva”.
L’ente pubblico sta gradualmente riducendo il suo intervento diretto nei mercati agricoli e si limita a fornire incentivi per la produzione di beni ambientali per i quali non esistono mercati, per esempio la cura del paesaggio.
La conseguenza di questa politica è una tendenza generalizzata al ribasso di tutti i prezzi agricoli e una compensazione delle entrate per il settore agricolo tramite pagamenti diretti. Pagamenti che presumibilmente rimarranno stabili a breve e medio termine.
L’agricoltura delle zone di montagna, tradizionalmente meno “produttiva” e più legata alla cura del territorio, non è sfavorita a priori dalla “nuova” politica agraria svizzera.
Il cambiamento può essere illustrato attraverso le cifre riprodotte nel www.ilbernina.ch/documenti/grafico_agricoltura.jpg sotto (per una migliore visione puoi scaricarlo cliccando sulla parola grafico).
grafico_agricoltura.jpg
Alcune ultime decisioni prese alla fine del 2006 in seno al Consiglio degli Stati sembrano al contrario volersi opporre a questa riforma. Il Consiglio degli Stati ha infatti deciso di stanziare più fondi di quanti previsti per il sostegno ai mercati, togliendoli – se necessario – alle misure legate alla coltivazione e cura del territorio. Purtroppo queste manovre, da alcuni politici forse anche sinceramente intese come un aiuto al settore agrario, creano incertezza e non si inseriscono nel quadro generale della complessa riforma in atto.
Redatto da Gianluca Giuliani – gianluca.giuliani@flury-giuliani.ethz.ch