La masseria delle allodole
Antonia Arslan, Edizioni Rizzoli
Ti fa star male questo libro.
Allora perché leggerlo?
Perché è una testimonianza sul genocidio del popolo Armeno nel 1915.
Leggendo il romanzo ( quasi non mi sembra giusto chiamarlo così) ti accorgi che ha un alone di “predestinato”: doveva essere scritto.
L’autrice, di origine armena ma nata e cresciuta in Italia, ha raccolto dal nonno l’agghiacciante testimonianza. Un nonno sopravvissuto perché già in Italia al tempo dello sterminio e che, a sua volta, ha dolorosamente raccolto dai pochi parenti salvatisi il racconto di quell’orrore.
Lo sterminio del popolo armeno seguiva un piano preciso: prima venivano prelevati e uccisi tutti i maschi, uomini e bambini. Poi le donne: usate dapprima quelle giovani e carine ma in seguito eliminate in un desolato destino comune.
Della grande famiglia del nonno si salveranno solo poche nipoti ( bambine a quei tempi): un solo maschio perché per caso vestito da femmina il giorno del rastrellamento!
La loro odissea viene riscritta in queste pagine con l’attualità e lo sgomento di un orrore purtroppo realmente accaduto.
Quelle persone dal destino incompiuto erano lì dice l’autrice e l’hanno chiamata. Hanno voluto essere ascoltate
E se inizi questa lettura ti senti in dovere di finirla, quasi fosse il tuo piccolo contributo per ridar dignità e voce a chi così selvaggiamente è stato annientato.
Redatto da Il Bernina – redazione@ilbernina.ch