Gran Consiglio – Sessione d’aprile

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Gran Consiglio – Sessione d’aprile

Vietato il fumo nei locali pubblici

Passeranno solo quattro mesi tra la decisione del Gran Consiglio e l’applicazione della legge che ”protegge i non fumatori dal fumo passivo”, introducendo dal 1° settembre il divieto del fumo nei locali pubblici. Il passaggio dalle parole ai fatti, dunque, nel nostro Cantone avviene con una celerità  esemplare. Come esemplare é la volontà  di fare delle regole semplici. Tant’é che il presidente del Governo e capo del Dipartimento della sanità  ha dichiarato che non verranno fatte ordinanze d’applicazione perchè tutto é già  chiaro, basta che i ristoratori mettano a disposizione un locale limitato agli estimatori del tabacco, senza che si debbano investire migliaia di franchi in impianti di ventilazione. Decisamente era questo l’argomento più atteso della sessione d’aprile del Gran Consiglio, durata quattro giorni, ma non certo il solo importante.

L’aria è cambiata

Che si andasse nella direzione di una maggiore protezione dei non fumatori dal fumo passivo, insomma che l’aria fosse cambiata, lo si era ormai capito da un po’ di tempo. Anche perché persino molti esponenti del settore della ristorazione avevano esplicitamente detto di essere a favore della proibizione. Addirittura c’era chi spingeva affinché fossero i Grigioni, e non altri Cantoni, ad essere pionieri in questo campo. Pionieri, i Grigioni non lo saranno nemmeno per quanto concerne la protezione dei lavoratori: non è infatti stata seguita la proposta di una minoranza commissionale di non permettere nei fumoirs il servizio, limitando al solo self-service l’acquisto di bevande e cibo.
Comunque, malgrado l’arrivo del divieto di fumare nei luoghi pubblici fosse praticamente acquisito, ci sono stati dei tentativi di bloccarlo o di limitarlo. Ci ha provato il Governo inserendo, a favore dei Comuni, una possibilità di deroga allorquando in un paese o una frazione ci fosse stato un solo ristorante. Il Parlamento però non ha voluto saperne, anche perché i primi che combattevano questa eccezione al divieto sono stati alcuni sindaci, ad esempio Tino Zanetti di Poschiavo, che avrebbero visto aprirsi il classico “vaso di Pandora” nell’applicazione di una norma con deroga incorporata. Inutile anche il tentativo di escludere i ristoranti dal divieto. Così come non ha avuto successo il tentativo – effettuato dal socialista engadinese Romedi Arquint utilizzando una verve, un umorismo e un’arte retorica senza pari – di far cadere l’articolo sulla protezione dei non fumatori.

Canapa e medicinali

La revisione della legge sanitaria comprendeva però altri due importanti aspetti.

Il primo riguarda la proibizione di coltivare canapa da usare quale stupefacente. Una modifica che permette un intervento più incisivo delle forze dell’ordine perché non si ripetano i casi delle coltivazioni come quelli che abbiamo conosciuto in Mesolcina.

L’altro aspetto riguarda la possibilità di fornitura di medicinali, che il Parlamento ha deciso di estendere un po’ anche a favore dei medici, i quali potranno consegnare delle medicine nella più piccola confezione originale ai pazienti durante o in seguito ad una consultazione. Una proposta contro cui si è battuta la deputata indipendente Nicoletta Noi-Togni.

Strade, non solo crediti

Anche in questa sessione si è parlato di strade. In particolare sono stati accolti degli incarichi che obbligano il Governo a sottoporre al Gran Consiglio un piano delle priorità stradali affinché i deputati possano maggiormente dire la loro su cosa fare, realizzare, aggiustare, ecc. Insomma, non solo decidere sui crediti da concedere. A motivare questa volontà dei deputati vi è il desiderio di poter intervenire per sfruttare il margine di manovra concesso dalla nuova perequazione finanziaria: per le strade principali prevede che la Confederazione paghi degli importi forfetari, toccando poi al Cantone fissare le priorità.

Innovazione e ricerca

Tra le altre leggi affrontate, vi è stata quella sul promovimento economico per creare la Fondazione, dotata di una trentina di milioni di franchi provenienti dal rimborso dell’agio della Banca Cantonale, che dovrà promuovere l’innovazione, lo sviluppo e la ricerca nei Grigioni. Proprio quanto chiedeva un’iniziativa popolare lanciata dai giovani democristiani che hanno così ritirato la loro richiesta. La nuova legge permette anche di dare una base legale solida alla riforma del turismo nonché agli altri progetti innovativi voluti da Governo e Parlamento e anch’essi finanziati con i soldi provenienti dalla BCG.

Formazione professionale

La nuova legislazione sulla formazione professionale – sostanzialmente un adeguamento alle regole federali – ha scatenato un lungo e vivace dibattito sul futuro della scuola di commercio di Ilanz, per la quale non è stata iscritta nessuna regola speciale di finanziamento. Un’altra scuola di Ilanz ha suscitato vive discussioni, quella di formazione nelle professioni paramediche, sulla quale però il Governo è rimasto inflessibile ribadendone la prevista chiusura.

Su gentile concessione de ”La Voce delle Valli”

Redatto da Marco Tognola – stampa@rezzonico.ch