Fondazione Cavaione, presto al via gli interventi di recupero

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Cavaione (map.geo.admin.ch – Rappresentazione 3D)

L’attaccamento alla propria terra è insito nella natura umana. Gli abitanti di Cavaione, seppur fino al 1875 privi di nazionalità certificata (svizzeri o italiani in base all’opportunità), sono l’esempio lampante del “tenere alle proprie radici”, ancora oggi. Ed è così che da un gruppo di irriducibili “cavaionesi”, il 27 ottobre 2016 è nata la Fondazione Cavaione.

Il cuore dei contadini di montagna ha permesso, nei secoli, al paesino, a circa 1’300 m s.l.m. sopra Brusio, all’imbocco della Val dal Saient, di evitare l’imboschimento, mantenendo quasi integro il suo aspetto; ma ora si rendono necessari lavori di manutenzione e il recupero di parte delle superfici perse, impegnandosi anche a garantire lo sfalcio di alcuni prati pascolati o abbandonati.

Zappatura delle patate sui terrazzamenti di Cavaione. Da sinistra: la nonna Tamagna, Michele Balsarini, Piera Balsarini senior e Bruna Balsarini. (1930 – Archivio fotografico Luigi Gisep, Poschiavo)

Lo scopo principale della Fondazione è la valorizzazione del paesaggio terrazzato di Cavaione. Questo avverrà attraverso interventi di recupero conservativi sui muri a secco e sui crott, con il recupero di superfici agricole estensive, con la realizzazione di infrastrutture agricole e la trasformazione della vecchia scuola in una struttura da adibire ad alloggio per volontari attivi sul territorio.

La Fondazione Cavaione ha chiesto ad altre fondazioni e istituzioni dei contributi per la prima tappa di questo progetto, che vedrà il proprio completamento nell’arco di tre anni. Questa prima tappa prevede un costo di 1’073’000.00 CHF, grazie al quale si potranno iniziare i lavori.

Questi gli interventi e i relativi costi:

Il 20 aprile di quest’anno avrà luogo, alle ore 19.30, nell’edificio delle scuole di Cavaione, l’assemblea annuale del Consorzio Acqua Potabile Cavaione; al termine, la Fondazione Cavaione terrà un momento informativo sul progetto Cavaione. Il relatore sarà Luca Plozza, Presidente del Consiglio della Fondazione Cavaione.

 

Il Bernina, per l’occasione, lo ha intervistato per avere qualche anticipazione.

Signor Plozza, innanzitutto da chi è nata l’idea della fondazione e chi ne fa parte?
La creazione di una fondazione per valorizzare lo stupendo paesaggio di Cavaione è stata una logica conseguenza del lavoro di recupero dei terrazzamenti iniziato 6 anni fa su mia iniziativa in collaborazione con l’Ufficio per la natura e l’ambiente dei Grigioni, il Servizio civile svizzero, il Comune di Brusio e naturalmente i contadini che lavorano la terra a Cavaione. Il Consiglio di Fondazione, che ha una funzione analoga ad un comitato nelle associazioni, è composto da 6 cavaionesi: il segretario Franco Balsarini, la vicepresidente Ethel Balsarini, il cassiere Ernesto Plozza, il responsabile della vecchia scuola Damiano Plozza, l’agricoltore Marcello Dorsa e dal sottoscritto, dal forestale Franco Crameri, rappresentante del Comune di Brusio, e dall’ecologo Michael Dipner di Basilea.

Da quello che sappiamo i lavori cominceranno già nel mese di aprile; avete quindi già reperito tutti i 1’073’000.00 CHF? Quali fondazioni e istituzioni vanno ringraziate per questo?
Sì, con grande soddisfazione abbiamo già ottenuto i necessari finanziamenti. Vanno ringraziati il Comune, il Cantone, il Patronato dei comuni di Montagna, il Fondo Svizzero per il Paesaggio e diverse altre fondazioni.

Ci può spiegare un po’ più nel dettaglio gli interventi che avranno luogo a Cavaione nell’ambito della prima tappa del progetto?
Innanzitutto, ci tengo a sottolineare che il progetto non si basa su singole misure di manutenzione o ripristino, bensì su un preciso concetto, con l’obiettivo di mantenere a lungo termine il paesaggio terrazzato di Cavaione. In questa prima tappa ci concentriamo sulla realizzazione di misure che migliorino la gestione agricola, quali il ripristino di muri a secco e la pulizia di alcuni prati. Inoltre, la riattazione della vecchia scuola di Cavaione ha lo scopo di avere una struttura in grado di ospitare gruppi di volontari, scolaresche, servizio civile, che possa aiutare gli agricoltori e, in minor misura, durante i lavori di ripristino. In questa prima tappa inizieremo anche progetti quali la conservazione dei crott e lo studio di ulteriori misure di ottimazione dell’infrastruttura agricola.

Muri a secco. Da sinistra a destra: (1) con grossi blocchi squadrati, (2) con sassi da riale, (3) da rocce con vena meno regolare.

Quanto tempo avete ipotizzato per la conclusione di questa prima tappa?
I lavori inizieranno nel mese di aprile di quest’anno e termineranno nel 2022.

Successivamente, quanto dovrà essere reperito per la seconda tappa del progetto? Avete già in mano qualcosa?
Una seconda tappa sarà assolutamente necessaria, ma attualmente non abbiamo ancora un preventivo dettagliato. I lavori principali saranno la sistemazione di ulteriori muri a secco, ma verranno valutate anche misure per migliorare la gestione agricola.


Ivan Falcinella

Ivan Falcinella
Membro della redazione

1 COMMENTO

  1. Complimenti ai cavaionesi di oggi, tenaci almeno come i loro predecessori! Senza suonare tante campane avete fatto tanto per la vostra contrada e tanto state per realizzare, per il paesaggio culturale ma anche proprio per la gente che vive e lavora questa terra.
    “Se Cavajone fosse al piano, sarebbe come Milano” W Cavaione!