Come dire “ti amo” alla persona amata? … e mantenerlo! (16)

0
2

Come dire “ti amo” alla persona amata? … e mantenerlo! (16)

I gesti di servizio

Possiamo effettuare un’analisi di tre verità fondamentali per chi abbia sviluppato in maniera preponderante il linguaggio principale dei gesti di servizio.

Prima verità: attenti, giovani fidanzati! Ciò che facciamo l’uno per l’altra prima del matrimonio non è indicativo per ciò che svolgeremo dopo sposati. Prima del matrimonio, siamo guidati dalla forza dell’innamoramento ed essendo l’amore cieco, va tutto a gonfie vele. Dopo il matrimonio, invece, torniamo ad essere le persone che eravamo prima di “innamorarci”. Le nostre azioni sono influenzate dal modello dei nostri genitori, dalla nostra personalità, dalle nostre percezioni d’amore, dalle nostre emozioni, dalle nostre necessità e dai nostri desideri. Una cosa sola è certa: il nostro comportamento non sarà più lo stesso che mostravamo quando eravamo “presi” dall’innamoramento.

Seconda verità: l’amore è una scelta e non può essere forzato. Nella coppia si critica – variando dal quasi mai al quasi sempre – l’uno il comportamento dell’altra e ciò non porta nessuna beneficio. Se anziché di rimproverarsi a vicenda – tra l’altro molto spesso per delle inezie – ci si presentassero reciprocamente domande invece che pretese, molti matrimoni acquisterebbero un nuovo spirito. Riflettendoci bene, comprendiamo che atteggiamenti critici e pretese tendono a creare divisioni tra le persone. Con un atteggiamento di critica costante possiamo forse ottenere acquiescenza da parte del nostro consorte, il quale farà ciò che vogliamo, ma probabilmente non si tratterà di un’espressione d’amore. Possiamo invece dare un indirizzo all’amore presentando domande o richieste di ciò che apprezzeremmo da parte di nostra moglie o nostro marito. Ciò non creerà tuttavia la volontà di amare. Ognuno di noi deve decidere ogni giorno di amare o di non amare il proprio coniuge. Se scegliamo di amare, di esprimere il nostro amore in modo da soddisfare le sue esigenze, renderemo il nostro amore più efficace a livello emozionale.

Vi è una terza verità, che solo le persone capaci di trasmettere amore maturo sono in grado di comprendere. Lo spirito critico del nostro partner ci fornisce la chiave per scoprire il suo linguaggio d’amore principale. Tutti noi tendiamo infatti a criticare con maggior forza il nostro consorte riferendoci all’ambito in cui abbiamo le necessità emozionali più profonde. In questo caso il nostro atteggiamento critico è un modo inefficace di chiedere amore. Se comprendiamo questo, possiamo sviluppare quell’atteggiamento critico e mutarlo in uno più produttivo, soprattutto perché esso necessita spesso di chiarimenti. Basterebbe esprimersi in questo modo: “Mi sembra che per te questa cosa sia molto importante. Potresti spiegarmi perché è così rilevante?”Avviando una discussione a questo riguardo, forse lo spirito critico darà origine a una domanda, piuttosto che a una pretesa. In questa maniera impariamo a soddisfare il bisogno d’amore di lui o lei parlando il suo linguaggio emozionale e favoriamo la realizzazione di un rapporto di coppia e, di riflesso, di famiglia sano e duraturo.

Redatto da Luca Crameri – Micheletti – luca.crameri@dedalo.ch