Alessandro Della vedova scrive alle elettrici e agli elettori

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Alessandro Della vedova scrive alle elettrici e agli elettori

Gentili elettrici e stimati elettori,

siamo ormai in dirittura d’arrivo di questa lunga ed estenuante campagna elettorale in cui, contrariamente ai miei diretti avversari politici, da quando è stata ufficializzata la mia candidatura alla presidenza della Regione Valposchiavo non ho più scritto nulla su questo giornale, cercando invece di privilegiare il rapporto diretto con Voi tutti negli incontri pubblici e nelle serate organizzate per promuovere il nostro programma di lavoro.

In vista della scadenza elettorale, credo però sia importante condividere pubblicamente le riflessioni che ho maturato nelle ultime settimane. Come spesso accade in queste situazioni, molte sono le parole che si spendono ed i concetti che vengono presentati. Non potrebbe essere altrimenti, perché le cose da fare sono tante ed il tempo per dirle poco. Io mi auguro vivamente di averlo, il tempo, per farle, ma soprattutto di avere il Vostro consenso per affrontarle. Da più parti, pur con sfumature diverse, la crescita economica del nostro territorio, il sostegno ai giovani, la promozione delle realtà esistenti, la costituzione o la promozione di un «sistema Valposchiavo» sono stati indicati come gli elementi fondanti dell’azione della nuova Regione. Come non essere d’accordo? Forse la riflessione da fare è però un’altra.

Proviamo a pensare come potranno realizzarsi questi obiettivi:

. Chiedendo a Coira, in forza di agganci e conoscenze, nonché di una ferrea competenza in norme comunali, regionali, cantonali e federali, un gentile aiuto nella definizione delle strategie e nel supporto dei programmi operativi, salvo poi vedersi espugnata la possibilità di decidere autonomamente le scelte strategiche di fondo?

. Immaginando improbabili percorsi di raccolta delle mille opinioni dei singoli, nell’immane tentativo, poi, di armonizzarle tutte in un improbabile programma di lavoro che vedrà la luce, se va bene, alla fine del mandato della nuova Regione?

. Oppure, attuando una programmazione quadro di medio respiro (3-5 anni) rinnovata di anno in anno da programmi operativi annuali, stabilendo come «governare» le dinamiche in atto nel nostro territorio al fine di supportare le iniziative già in corso e, al contempo, definendo accordi e strategie funzionali al raggiungimento degli obiettivi che di volta in volta verranno identificati?

Io credo e mi riconosco nell’ultima di queste opzioni! Per quanto mi riguarda personalmente, posso affermare che il percorso sin qui non è stato tutto in discesa e non sono certo mancate le critiche. Tralascio quelle pretestuose o preconcette per cercare invece di analizzare quelle maggiormente ricorrenti, legate, fortunatamente, più a fattori «oggettivi» che non «soggettivi».

Alcuni nutrono perplessità sulla mia giovane età; ma se uno è tanto giovane a 37 anni, mi dite in che società stiamo vivendo? Se poi siamo d’accordo che bisogna dare spazio ai giovani, non è forse questa l’occasione per farlo, votando finalmente un «presidente giovane» per una «Regione altrettanto giovane» e tutta da costruire?

Altri sostengono invece che ho troppa poca esperienza politica; se essere un «politico di razza» significa principalmente citare a memoria articoli su articoli della costituzione comunale o cantonale, non lo sono certamente «politico di razza», bensì solo «politico», perché io non voglio impressionare nessuno citando, appunto, articoli, norme o disposizioni a memoria, ma preferisco invece concentrarmi sui problemi per centrare obiettivi chiari e condivisi!

Quello che invece mi caratterizza sono tante idee fresche abbinate a una forte motivazione e una gran voglia di fare. Queste non sono però fini a se stesse, ma supportate in primis da un partito forte e coeso che ha le cosiddette «conoscenze» a Coira per smuovere le acque, accompagnate poi da un cospicuo bagaglio personale di esperienze professionali, proprio in quei settori specifici in cui tutti, ora, ci sentiamo improvvisamente maestri.

Per concludere, care elettrici e cari elettori, non abbiate timore di votare un «presidente giovane e dinamico», perché egli saprà sicuramente fare la sua parte!

Cordialmente

Redatto da Alessandro Della Vedova – alessandro.dellavedova@itia.cnr.it