Epilessia, parliamone!

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Epilessia, parliamone!

Grande affluenza di pubblico venerdì sera nella sala del Centro parrocchiale per discutere del tema epilessia.

Il titolo della serata Epilessia, parliamone! ha colto nel segno.

Il relatore della serata, il neurologo dr. Giorgio Bianchi di Lugano, dopo l’introduzione da parte della dottoressa Serena Bonetti, ha esposto l’argomento partendo da alcuni interrogativi su cosa non è l’epilessia. Non è una malattia mentale.
In seguito ha spiegato come si stabilisce la diagnosi di una vera crisi epilettica e quali sono le probabili cause. Si è poi soffermato sulle forme di terapia, la convivenza corretta con i disturbi epilettici, le precauzioni da adottare e alcune indicazioni pratiche.

Molte sono state le domande poste dal pubblico, segno dell’interesse tangibile nei confronti dell’argomento trattato e della capacità dell’oratore di coinvolgere il pubblico.

Grazie all’iniziativa del Gruppo Genitori Val Poschiavo e dell’Unione Femminile Poschiavo si è parlato e discusso attorno a un tema taciuto, che nella società è ancora coperto da pregiudizi e tabù. Dare un nome alle cose, identificarle, conoscerle, affrontarle è il solo modo per superare la barriera limitante fra il mondo delle cose conosciute e quello caratterizzato dalla paura di quelle sconosciute.

In sintesi ecco alcuni aspetti toccati dalla conferenza.

Con il termine di crisi epilettica si intende un’alterazione transitoria del comportamento, senza causa apparente, conseguente a una scarica patologica, ritmica e sincrona di un gruppo di neuroni cerebrali di appartenenza corticale.

Con il termine di epilessia, invece, si intende un disturbo neurologico caratterizzato da un’imprevedibile periodicità del verificarsi di crisi epilettiche. Esistono svariati tipi di crisi epilettiche, che possono manifestarsi ad ogni età ed in forme assai diverse; data la varietà, si parla genericamente di epilessie.

Attacchi di tipo assenza: portano un’interruzione dello stato di coscienza, la persona che sperimenta l’attacco sembra diventare assente e insensibile per un breve periodo di tempo. Possono sopraggiungere leggere contrazioni muscolari. Nelle assenze complesse ci può essere una perdita di coscienza più prolungata con forti contrazioni muscolari e l’esordio e la cessazione possono essere meno bruschi.

Redatto da Renato Isepponi – renato.isepponi@bluewin.ch