Il tragico fatto di Locarno, tra incredibilità  e assurdità !

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Il tragico fatto di Locarno, tra incredibilità  e assurdità !

La violenza giovanile diventa di nuovo un tema attuale

Per il 22enne di Gordola Damiano Tamagni, quella di venerdì scorso doveva essere una serata all’insegna del divertimento, invece si é trasformata subito in una tragedia che ha visto di nuovo protagonista la violenza e la criminalità  giovanile più in generale.

Erano circa le 23.30 di venerdì scorso, quando durante il Carnevale “La Stranociada” di Locarno, un gruppo di tre ragazzi di origine balcanica fra i 18 ed i 21 anni picchiava in modo molto crudele il giovane 22enne di Gordola Damiano Tamagni, studente di scienze politiche all’università di Zurigo. Tutto è successo in Città vecchia, nel bel mezzo dei festeggiamenti carnevaleschi, all’incrocio tra la Via Borghese e la Via delle Corporazioni. Damiano si trovava a festeggiare il carnevale assieme ai suoi amici, quando per motivi finora ancora ignoti, tra un gruppo di 5 persone e il gruppo composto dai tre aggressori, scoppiò una semplice diatriba. Secondo alcune testimonianze raccolte dal Ministero pubblico ticinese, Damiano avrebbe fatto da mediatore tra i due gruppi per far cessare le tensioni che si stavano consumando e quindi quando l’altro gruppo si era allontanato il giovane 22enne sarebbe ritornato dai suoi amici nei capannoni vicini. Ma i tre aggressori, pensando che lui facesse parte del gruppo di 5 persone con cui avevano avuto delle forti discussioni, non si sono arresi e per vendicarsi hanno preso Damiano e lo hanno picchiato sul capo fino a farlo cadere per terra. I tre assassini non hanno avuto nessun problema poi a dargli calci anche quando era disteso per terra, uno in particolare gli è stato fatale e per il giovane, pur avendo cercato di difendersi, non c’è stato nulla da fare. I suoi amici purtroppo erano voltati dall’altra parte e quindi non hanno potuto né reagire né vedere esattamente l’accaduto; infatti l’aggressione è durata poco, da 10 a 15 secondi, e quando si sono voltati per vedere dov’era lo hanno ritrovato disteso sull’asfalto in fin di vita. Intanto i tre autori del fatto di sangue, hanno proseguito la loro folle corsa verso altri carnevali del Sopraceneri e della Mesolcina.


Indipendentemente dalla provenienza, ha detto tra l’altro il Consigliere di Stato ticinese Luigi Pedrazzini, i tre devono essere puniti in modo esemplare e severo affinché l’episodio di Locarno serva da lezione e affinché simili pestaggi non avvengano più. Non bisogna affatto strumentalizzare questa tragica circostanza per fomentare odio e razzismo, anzi è proprio in queste occasioni che il tema dell’integrazione dei giovanisvizzeri e stranieri diventa quanto mai attuale. Secondo me l’uccisione di Damiano è da attribuire più che altro ad una cultura di violenza che non ha una casualità ed è pure sbagliato dire che la gente di provenienza balcanica sia più soggetta ad essere aggressiva. E la cultura di violenza non conosce confini e limiti, quindi bisogna prevenire simili eventi, con misure volte a proteggere chi vuole divertirsi, senza fare la fine del povero Damiano. Lo Stato deve seriamente prenderne atto e la politica dovrebbe evitare di continuare a mettere in discussione la tematica delle naturalizzazioni e dell’integrazione degli stranieri; semmai si deve trattare fino in fondo il problema e una volta per tutte porre rimedio ad eventuali incongruenze che ci sono.

  • Che la giustizia faccia quello che meglio ritiene giusto da fare e che la popolazione della Valposchiavo rifletta su quanto accaduto a Locarno. *

  • “Prevenire è meglio che curare” *, dice il detto. Intanto ci uniamo al dolore della famiglia Tamagni per la perdita del caro figlio, dimostrando così un segno tangibile di sensibilità verso una famiglia che non sarà più quella di prima.
    Perché incredibilità e assurdità sono le parole appropriate, con le quali il fatto di sangue locarnese può essere descritto!

Redatto da Daniele Crameri – daniele_crameri@hotmail.com