Compagni golosi e contenti
Il cesto della merenda [ parte II ]
Nella prima parte abbiamo presentato l’iniziativa scolastica ”Il cesto della merenda” e le finalità del progetto di educazione alla salute.
5502
L’iniziativa educativa
A dare avvio all’iniziativa è stata Sandra Raselli-Kalt la quale nel corso dei momenti di profilassi dentaria nelle scuole elementari ha notato fra gli allievi la cattiva abitudine di giungere a scuola senza aver consumato la prima colazione, di non portarsi una merendina per la ricreazione oppure di consumare degli alimenti non rispettosi di un’alimentazione sana.
A questa cattiva consuetudine non sono rimaste immuni neppure le figlie: «Non volevano più portarsi nulla da consumare nella pausa.»
Queste osservazioni e la sua attitudine nel prestare particolare attenzione all’alimentazione l’hanno spronata a prendere l’iniziativa. È così incappata nella lettura di alcuni articoli di giornale che riportavano la notizia di un’interessante iniziativa promossa nelle scuole: il cesto della merenda.
Alcune considerazioni finali
Un progetto fra desiderio e principio di realtà
La scuola é sempre più spesso chiamata a diventare veicolo di buone abitudini. Anche nel settore dell’alimentazione si trova di fronte ad una sfida di non facile soluzione. Da una parte c’é il mercato dei prodotti confezionati in maniera accattivante, capaci di prendere per la gola, dall’altra si trova la salute, che non sempre va d’accordo con i prodotti sugli scaffali.
Le scelte alimentari nella nostra società sono, come il linguaggio, i capi di vestiario, ecc., dettate dalle mode. Il marketing fa le sue vittime e quelle preferite sono i bambini e gli adolescenti. Essi vengono perennemente bombardati da messaggi pubblicitari che li invitano a diventare valorosi predatori dell’ambiente che li circonda.
L’iniziativa scolastica ed educativa promossa da Sandra Raselli-Kalt e dagli insegnanti va intesa come un tentativo di contrastare in maniera concreta il pendolo della passioni che ci obbliga spesse volte a scegliere fra il salutare e l’accattivante, fra il buono e la tendenza. La scelta va però fatta. Più semplice sarebbe assecondare e accontentare i desideri dei bambini e dei ragazzi. È più difficile invece richiamarli ad un esame di realtà e porli di fronte al limite: qui i figli sfoderano molte volte la presunta libertà individuale (dettata invece dalla tendenza generale) nella scelta. Un contesto familiare strutturante nel quale il figlio, bambino o adolescente, può sperimentare i limiti, lo aiuta a crescere. Si tratta di una sorta di gioco tra desiderio e principio di realtà , fra pulsione e limite. Anche l’alimentazione si presta bene a questo gioco. L’importante é fissare le regole in precedenza e poi farle rispettare. La scuola con l’iniziativa educativa “Il cesto della merenda” ci ha provato con successo.
Redatto da Luca Beti – luca.beti@bluewin.ch