Gran Consiglio

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Tanti sostegni e qualche mugugno

Un po’ – anche se non troppo – per tutti, o quasi. Dalla sessione di giugno del Gran Consiglio sono piovuti sostegni a vari gruppi di cittadini grigionesi: ai poschiavini che l’anno prossimo in giugno ospiteranno la sessione parlamentare “extra muros” del Parlamento, ai proprietari di veicoli poco inquinanti che pagheranno meno, ai genitori che riceveranno più soldi. E non é mancato qualche mugugno grigionitaliano per la scarsa sensibilità  dimostrata dal Parlamento nell’elezione dei giudici. Questo, in estrema sintesi, quanto deciso dai deputati riuniti per quattro giorni nella capitale.


“Extra muros” a Poschiavo

Non c’è stata alcuna opposizione. In un battibaleno il plenum del Legislativo ha approvato la proposta della conferenza dei presidenti: giugno 2009, a Poschiavo.
Una sessione “extra muros” (fuori dalle mura di Coira) per permettere al Gran Consiglio di andare alla scoperta delle regioni periferiche del Cantone. Si è dato così seguito alla decisione di istituzionalizzare le sessione lontane dalla capitale, almeno una volta per legislatura serve una trasferta. Detto, fatto. E’ stato fatto un concorso pubblico da cui è uscita vincitrice la località grigionitaliana. A suo vantaggio, oltre ad infrastruttura e logistica, il fatto che dalle precedenti tre sessioni “extra muros” l’italofonia è sempre rimasta esclusa. E così, anche grazie al capillare e intenso lavoro di tutta la deputazione grigionitaliana, dal 15 al 17 giugno del prossimo anno deputati, consiglieri di Stato, funzionari e giornalisti si trasferiranno in Valposchiavo. Ah, la spesa… La trasferta costerà circa 100’000 franchi in più di quanto costa una sessione a Coira, ovvero 170’000 franchi, quindi il totale delle spese per la sessione “extra muros”, se il Gran Consiglio si riunirà per tre giorni, sarà di 270’000 franchi.


Meno tasse di circolazione…

E, chissà, per la trasferta magari qualcuno utilizzerà un’automobile poco inquinante che, referendum permettendo, pagherà meno tasse di circolazione rispetto ad oggi. Già, perché il Gran Consiglio si è occupato anche di stimolare l’acquisto e l’uso di veicoli a bassa emissione di anidride carbonica. In concreto, la modifica di legge adottata è la seguente: le auto che emettono meno di 140 grammi di CO2 ogni chilometro (così come i mezzi pesanti della categoria EURO5) pagheranno l’80% in meno, mentre per quei veicoli che producono da 141 a 160 g/km CO2 la riduzione sarà “solo” del 60%. Il provvedimento tocca circa 6000 veicoli e costerà al Cantone minori entrate per circa 1,5 milioni di franchi. Per sapere se concretamente si risparmierà qualcosa si può consultare il sito dell’Ufficio federale dell’ambiente www.bfe.admin.ch, poi cercare “etichettaEnergia” e in seguito “automobili”.


…e più assegni familiari

Altro importante tema: gli assegni familiari. Un tema obbligato dovendo il Cantone adattare la propria legislazione alle modifiche intervenute a livello federale. E in questo campo si ricorda che i cittadini avevano approvato l’introduzione di assegni familiari su tutto il territorio nazionale, dando a Berna la competenza di stabilire dei minimi. La Confederazione ha fissato il limite inferiore a 200 franchi per i figli fino a 16 anni e 250 per i ragazzi fino a 25 anni ancora in formazione. E questi minimi erano una delle proposte sul tavolo dei granconsiglieri. L’altra era quella di fissare gli assegni grigionesi a 300 e 350 franchi. Alla fine è passata una proposta di compromesso che ha permesso di fissare, dal prossimo anno, i limiti grigionesi a 220 franchi per i figli fino a 16 anni (ora sono 195) e 250 gli assegni per i giovani in formazione fino a 25 anni (ora erano 220 franchi).


Elezione dei giudici

In occasione dell’elezione dei giudici delle due istanze giudiziarie (il Tribunale cantonale e il Tribunale amministrativo), il Grigioni italiano si è fatto sentire, per bocca di Livio Mengotti, con alcune critiche per mancanza di sensibilità verso la parte italofona del Cantone. Il presidente della deputazione ha fatto notare la mancanza di eletti provenienti dalle valli o quanto meno di madre lingua italiana per una carica in seno al Tribunale cantonale, malgrado ci fossero delle ottime candidature. Egli ha sottolineato come, più che l’appartenenza politica, sia importante che i magistrati capiscano e si esprimano nella lingua delle persone che si rivolgono ai tribunali. Sulla stessa lunghezza d’onda della deputazione anche Nicoletta Noi-Togni; eppure – ha aggiunto la deputata indipendente di San Vittore – c’era un ottimo candidato che avrebbe avuto le carte in regola per essere un buon giudice, ma di questa persona non si è voluto tener conto per motivi di lottizzazione. I giudici eletti inizieranno il loro mandato il 1° gennaio 2009, per la prima volta a tempo pieno. Da segnalare la brillante riconferma di Agostino Priuli nel Tribunale amministrativo.


Altri argomenti

Non sono mancati altri argomenti rilevanti. A cominciare dal primo rapporto sulle costruzioni e sul programma stradale da cui emerge che negli anni 2009-2012 si spenderanno 640 milioni di franchi per manutenzione e realizzazione di nuove vie di comunicazione. Scontate numerose lamentele da chi si è sentito trascurato.

Infine, il Gran Consiglio ha esaminato il consuntivo 2007, chiuso con un avanzo di 50 milioni, e il rapporto di gestione dello scorso anno. E non è nemmeno mancata la (ormai tradizionale) “carrettata” di atti parlamentari da analizzare.


L’occasione di colmare la lacuna si è puntualmente presentata mercoledì 11 giugno. Particolare importante: le discussioni preliminari avevano dimostrato che una persona assolutamente idonea, con le carte in regola e di lingua madre italiana anche se dimorante a Coira, avrebbe finalmente potuto entrare nel collegio del Tribunale cantonale. Questa persona comunque non veniva proposta dalle frazioni partitiche in Gran Consiglio.
Perché?
Perché il candidato giudice non apparteneva ad un partito. Tutto ciò è particolarmente grave in quanto, a partire dal 2009, avremo solo i cinque giudici impiegati a tempo pieno. Non avremo quindi più nel Tribunale quei giudici a tempo parziale, fra i quali qualcuno con conoscenze della nostra lingua poteva ancora essere recuperato. L’obbligatorietà nella legge avrebbe costretto i partiti a far precedere all’interesse partitico quello della nostra minoranza linguistica.

*deputata (Circolo di Roveredo)

Redatto da Marco Tognola – stampa@rezzonico.ch