Di confini e contrabbando

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Di confini e contrabbando

”Confini, frontiere, limiti” è il tema proposto per l’anno 2007/2008 nell’ambito di un percorso di ricerca promosso da Helvetas e dalla Fondazione Educazione e Sviluppo.

Vi hanno aderito cinque sedi scolastiche di scuola media della Svizzera Italiana, tra le quali quella di Mesocco con le prime classi superiori.

Dal 28 al 30 aprile 2008 i ragazzi, accompagnati dalle loro insegnanti, erano in Valposchiavo a parlare di confini e di contrabbando, di limiti e di risorse, ad incontrare chi il contrabbando l’ha vissuto tra sfide, pericoli e opportunità per un domani migliore!

Ne riportano di seguito parole, impressioni e ricordi.

Lunedì 28 aprile siamo andati in un bar chiamato ”Osteria Zanolari” a Zalende, dove abbiamo incontrato un ex contrabbandiere e tre ”finanzieri” (guardie di finanza).

I tre ”finanzieri” sono: il signor Santelia, presidente dell’associazione di Sondrio, il signor Dottarelli, presidente della sezione ANFI di Tirano, il signor Cerone, vicepresidente dell’associazione ANFI.
L’ex contrabbandiere si chiama signor Bombardieri.

Intervista ai ”finanzieri”

Dalle domande che abbiamo posto ai ”finanzieri” abbiamo ottenuto le seguenti informazioni.

Il lavoro dei ”finanzieri” consisteva nel fermare i contrabbandieri che esportavano merci illegali. Il loro non era sicuramente un lavoro facile e tranquillo, ma alcune volte era divertente. Sceglievano questa “professione” perché si guadagnava un po’ di più rispetto agli altri lavori e perché era uno dei pochi modi per sopravvivere. A lavorare nella dogana c’erano circa 120-150 persone. Ci si vestiva come si voleva, perché per avere una divisa per ogni giorno servivano troppi soldi.

Eravamo moltissimi, circa cinquecento.


Le prime superiori di Mesocco


| Prossimamente sarà pubblicata anche la ”seconda puntata valposchiavina” del progetto ”confini” delle prime superiori di Mesocco. |


Redatto da Il Bernina – redazione@ilbernina.ch