Lettera aperta al Rotpunktverlag, editrice della cosiddetta guida turistica

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Lettera aperta al Rotpunktverlag, editrice della cosiddetta guida turistica

Info ai lettori:

La redazione de IL BERNINA anticipa ai lettori che prossimamente saranno pubblicate una recensione del libro e un’intervista all’autrice.

„Das Puschlav zwischen Gletscherseen und Kastanienwäldern”

Caro Signor Simmen, Direttore del Rotpunktverlag

Le scrivo perchè per lo meno tre delle asserzioni nella Sua lettera dell’8 luglio non possono rimanere senza risposta:

>> Respingo fermamente la Sua insinuazione che la cosiddetta guida turistica pubblicata dal Rotpunktverlag sarebbe senza macchia e al di sopra di ogni sospetto se non fossi venuto io a ficcare il mio naso nelle sue pagine! Secondo Lei la colpa del reato (prodotto avariato) non è di chi lo ha commesso (l’autrice e il Rotpunktverlag) ma di chi lo ha svelato (il sottoscritto). Sarei io dunque a Suo giudizio colpevole del delitto di „Nestbeschmutzer”. Asserzione assolutamente inammissibile nonché ingiuriosa!

>> A difesa dell’autrice e del Suo prodotto Lei adduce che „es gibt Dinge, die im Ermessen der Autorin liegen.” Verità lapalissiana ma che ha limiti che l’autrice non ha rispettati. Altrimenti non parlerebbe per esempio di una „Via da San Maria” né di „il Plaz da Camün” (orripilante!). Altrimenti non indicherebbe in via da Spultri il „Kino REX” (invece del cinema RIO) né presso la plaza da Cumün la „Kirche Santa Trinità” (invece della Chiesa Sant’Ignazio). Queste sono soltanto un paio delle innumerevoli inesattezze sparse nella cosiddetta guida. Ma c’è più grave. Non può essere lasciato alla discrezione né dell’autrice né del Rotpunktverlag di affermare, per esempio, che „1899 empfing Aristide Isepponi als erster Wirt der Pension La Rösa die frühen Italienreisenden” poiché Aristide aveva allora 12 anni, quei „Wirt” erano invece i suoi genitori Dino e Beppina Isepponi (miei nonni). Oppure che nella Casa Tomé „lebte der früh verwitwete Signore Tomé mit seinen vier Töchtern”, poiché gli anni 1933 a 1937 che il Fant Tomé ha abitato la Cà Tomé li ha vissuti con la seconda moglie e le loro quattro figlie, dunque non vedovo e (16 anni con la prima moglie, 26 anni con la seconda) in nessun senso „früh verwitwet”.

Rotpunktverlag continua a vendere la stessa merce con le medesime avarie allo stesso prezzo, come se niente fosse. Ogni altra ditta in simile situazione (tosaerbe, bottiglie di gassosa, medicine, automobili, lampade a petrolio e altri prodotti difettosi) provvederebbe immediatamente a (1) avvertire la clientela scusandosi di averla indotta in errore e magari messa in pericolo, (2) informarla delle avarie del prodotto diffuso, in questo caso con un „errata corrige”, (3) richiamare il prodotto e (a) rimborsarne il prezzo integralmente o (b) rimpiazzarlo con un prodotto di qualità impeccabile. Il Rotpunktverlag invece niente di tutto questo. Il Rotpunktverlag fa spallucce e cerca di smerciare la sua merce fino all’ultima pagina, ben sapendo che è gravemente avariata, sapendo che propagherà eresie su tutta una Valle, che offenderà la sua gente e la sua storia mancandole del elementare rispetto. Il colmo della sfrontatezza che non mette in luce favorevole il così poco raccomandabile Rotpunktverlag!**

Dino Beti, Via da Cölögna, Poschiavo

  • P.S. * Per le autorità del Comune e la direzione del ETV: A quanto si sente dire le centinaia di copie di questo prodotto avariato acquistate dal Comune e dal ETV (sovvenzionato dal Comune) con i soldi dei contribuenti sarebbero destinate ad essere offerte a degli ospiti d’onore. Data la difettosità del oggetto sarebbe scortese utilizzarlo a questo scopo. Sarebbe inoltre inammissibile di casomai far fare una brutta figura a tutta la popolazione offrendo quel insufficiente presente a nome dei cittadini ed ai costi delle nostre imposte!

  • Leggi anche la 5759, dell’ 8 luglio 2008

Redatto da Dino Beti di Panìsc – dino.beti@bluewin.ch