Non ”Sant’Ignazio”, ma ”Chiesa Evangelica Riformata”
Il nome della chiesa riformata di Poschiavo é ”Sant’Ignazio” o ”Santissima Trinità ”? Può sembrare strano che ci si ponga questa domanda, ma negli ultimi tempi é ritornata la questione sul nome della chiesa riformata di Poschiavo.
Nei primi anni novanta dello scorso secolo, il pastore Papacella, consultando l’atto originale di fondazione constatò che non si menziona affatto che la chiesa fu dedicata ad uno dei due “Sant’Ignazio” nella storia della Chiesa, ma “alla Santissima Trinità”. Negli archivi non esiste alcun documento antico che chiami la chiesa di Poschiavo “Sant’Ignazio”. Al contrario, nel documento di chiusura dei lavori del 1654, quando ci si riferisce al luogo di culto, si parla di “Chiesa et tempio”:
Per brevità, menziono solo dei punti problematici che avrebbero reso impossibile il nome “sant’Ignazio” per la nostra chiesa.
Era uso che, la comunità di credenti passata alla riforma, lasciasse invariato il nome della chiesa esistente prima della Riforma, vedi in Bregaglia, San Cassiano, San Giorgio… Le nuove chiese costruite dopo la Riforma furono però dedicate alla Santissima Trinità. Questo uso conferma il nome “Santissima Trinità” nel documento del 1654. Inoltre, sarebbe stato problematico ed estraneo alla teologia riformata dedicare ad un “santo” il luogo di culto. Di quale Sant’Ignazio si sarebbe poi trattato?
Per quanto riguarda i santi in questione si tratta o di “Ignazio di Loyola” o di “Ignazio di Antiochia”. È lapalissiano l’impossibilità di sostenere che i riformati del tempo avessero dedicato la chiesa al fondatore della Compagnia di Gesù impegnato a contrastare la Riforma protestante. Ignazio di Antiochia è un Padre della Chiesa anticamente conosciuto e apprezzato. In un’udienza generale del 2007, Benedetto XVI si è espresso a suo riguardo: nessun Padre della Chiesa ha espresso con l’intensità di Ignazio l’anelito all’unione con Cristo e alla vita in Lui. Ignazio di Antiochia però è, nella storia della Chiesa primitiva, alla base di un cambiamento in direzione gerarchica della struttura della comunità, che lo rendeva altamente improbabile “patrocinatore” di una Chiesa riformata.
Per stabilire la verità della questione, a noi rimangono solo le tracce storiche dei nostri documenti in archivio che parlano, come nel documento del 1654, di: Tempio Novo della Chiesa Catolica Evangelica Cristiana in Poschiavo, e di “Chiesa et tempio”. Da notare come l’aggettivo “Catolico” (universale) venisse ancora usato dai riformati del tempo, per poi essere purtroppo abbandonato e la distinzione tra “Chiesa” e “tempio”, si noti il maiuscolo e minuscolo, che dimostra una concezione ecclesiologica molto precisa e competente: la “Chiesa” sono i credenti, i “santi”, mentre il “tempio” è il luogo dell’incontro.
, Pastore di Poschiavo
Redatto da Il Bernina – redazione@ilbernina.ch