Centrale a carbone: la protesta giunge fino a Poschiavo

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Centrale a carbone: la protesta giunge fino a Poschiavo

L’espansione internazionale di Rätia Energie non priva di difficoltà 

Rätia Energie si trova di nuovo confrontata con una situazione inattesa che blocca la sua espansione sul mercato europeo. La costruzione di una centrale a carbone progettata in Calabria é stata sospesa nel settembre 2008. La stessa sorte potrebbe toccare pure al progetto dell’impianto a Brunsbüttel. Il terreno sul quale si muove il gruppo retico é ricco di insidie: le resistenze politiche e della popolazione stanno infatti rallentando l’ampliamento delle sue attività  sul mercato internazionale.

Le emissioni di CO2 causate dalle centrali a carbone sono nuvole cupe sulla partecipazione di RE a progetti internazionali.

Questo é il primo articolo sul tema al quale nei prossimi giorni seguiranno altri contributi con i quali cercheremo di dare spazio a tutte le opinioni sull’argomento.

Il progetto della centrale a carbone a Brunsbüttel

Negli scorsi giorni il tema si è ritagliato ampi spazi sulla carta stampata, sulle onde radio e nel tubo catodico. Il grande interesse mediatico riguardo alla possibile partecipazione di Rätia Energie, la quale ha siglato l’otto novembre 2007 un accordo con la SüdWestStrom Kraftwerk & Co, al progetto di costruzione di una centrale a carbone a Brunsbüttel si è sviluppato attorno alla visita nei Grigioni della delegazione tedesca formata dai membri dell’iniziativa “Gesundheit und Klimaschutz” (salute e protezione dell’ambiente) di Unterelbe.

La protesta contro il progetto di costruzione di una centrale a carbone a Brunsbüttel ha raggiunto venerdì 5 dicembre pure Poschiavo.

In serata si è svolta a Coira una discussione pubblica diretta da Bernhard Piller, membro della fondazione svizzera dell’energia. Al dibattito hanno preso parte Kurt Bobst, presidente di Rätia Energie, Felix Vontobel, vicepresidente di Rätia Energie, Johannes Pfenniger, Gran Consigliere del Cantone dei Grigioni e Rainer Baake, responsabile dell’organizzazione ambientalista “Deutsche Umwelthilfe”.


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Redatto da Luca Beti – luca.beti@bluewin.ch