Della Vedova: ”Non vedere ostinatamente del marcio nella politica.”
Alessandro Della Vedova ha rivestito nel 2008 la carica di presidente in seno alla Giunta comunale di Poschiavo. Nell’ultima seduta ha ceduto lo scettro di primo cittadino poschiavino a Cassiano Luminati. La redazione de IL BERNINA gli ha rivolto alcune domande per permettergli di esprimere, come ad inizio mandato (vedi l’articolo dal titolo 5058 pubblicato sul nostro giornale lunedì 21 gennaio 2008) alcune considerazioni e di volgere uno sguardo retrospettivo sulle attività del legislativo comunale.
IL BERNINA: Lunedì scorso hai ceduto lo scranno di presidente di Giunta a Cassiano Luminati. Con quali sentimenti hai lasciato la carica?
Della Vedova: Rispondere a questa domanda dopo le ultime due settimane, in cui abbiamo assistito a delle oggettive tensioni politiche, non è così scontato. Non nascondo un certo dispiacere per il fatto che le mie riflessioni espresse durante la Seduta del 15 dicembre, che fra l’altro, a scanso di equivoci, sottolineo essere state rivolte anche a me stesso con un sano spirito autocritico, siano state interpretate da qualcuno in chiave non proprio positiva, per usare un eufemismo. Approfitto comunque di questa intervista per precisare che in quella sede non ho mai attaccato la stampa, come si è voluto fare intendere in un articolo apparso recentemente anche su questo giornale online, ma più semplicemente preso spunti qua e là da alcuni articoli che, in maniera trasversale, parlavano di politica. Ma dopo questa piccola divagazione, che ritenevo tuttavia doverosa per una corretta informazione, torniamo alla tua domanda: sicuramente il fatto di aver potuto rivestire la carica di primo cittadino del Comune di Poschiavo per un anno ha rappresentato un grande onore e per questo ringrazio ancora tutti i Consiglieri di Giunta per la fiducia concessami lo scorso anno. È stato un periodo indubbiamente importante, che ho cercato di affrontare con serenità nella piena consapevolezza di non disporre di un grosso bagaglio di esperienza politica. Avrò quasi certamente commesso degli errori, guai se fossi convinto del contrario, ma mai in malafede. Quindi, tutto sommato, posso affermare di essere soddisfatto di come sono andate le cose.
IL BERNINA: Ti è stato possibile dare un’impronta personale alla legislatura che si è conclusa? Se sì, quale? Ci sono dei momenti dell’attività nel consesso comunale che ricordi con piacere o che non avresti voluto vivere?
Della Vedova: Ritengo non spetti a me giudicare se sono riuscito o meno a dare un’impronta personale alla legislatura appena trascorsa. Quello che posso dire è che ho cercato di attenermi il più possibile a quanto previsto dal Regolamento, perseguendo di norma una certa formalità. Ho inoltre cercato equilibrio nelle decisioni e di essere “al di sopra delle parti”, pur essendo di fatto un uomo politicamente “di parte”. Confido di esserci riuscito, altrimenti me ne dispiaccio e auguro al mio successore Cassiano Luminati, che stimo perché persona capace, di fare meglio di quanto non abbia saputo fare io. Per quanto concerne l’ultima domanda, direi che non ci sono state situazioni particolari che non avrei voluto vivere. Ricordo altresì con piacere l’istante in cui, durante la penultima Seduta di Giunta, il regolamento mi ha imposto una decisione a seguito di un pareggio al termine di uno scrutinio. Lo ricordo con piacere perché non ho esitato, nonostante la decisione presa, checché se ne dica, non fosse poi così scontata, proprio perché maturata contro quello che era l’indirizzo espresso dai miei compagni di partito.
IL BERNINA: Chi segue con attenzione i lavori della Giunta ha l’impressione a volte che gli schieramenti politici si arrocchino sulle loro posizioni e che i consiglieri dibattano con il morso in bocca, frenati dagli ordini di scuderia. Ciò induce a credere che le decisioni vengano prese altrove e non durante l’afona discussione in Casa Torre.
È un’analisi sbagliata? Qual è la giusta interpretazione?
Della Vedova: Non so se sia corretto sostenere che le decisioni vengano prese altrove. Che vengano discusse preventivamente in altra sede, vale a dire durante le frazioni di pregiunta, almeno per quanto riguarda il mio partito, questo sì Francamente non vedo perché tutto questo, che è un segreto di Pulcinella, susciti tanto scalpore; a maggior ragione dico questo perché mi risulta essere pratica comune a tutte le forze politiche. Mettiamola così: la seduta di Giunta rappresenta una sede d’esame in cui devono essere prese decisioni importanti, quindi bisogna giungervi preparati per evitare scivoloni, o peggio ancora, figure barbine. Paradossalmente direi che certi arroccamenti, per usare la tua espressione, potrebbero essere evitati proprio se le varie forze politiche dialogassero con maggior frequenza al di fuori della Giunta, evitando quindi tatticismi che a volte risultano tanto inutili quanto aleatori. Forse il fatto che la discussione in Casa Torre dia l’impressione di essere afona ha una spiegazione più semplice e razionale, strettamente legata all’ego dei singoli Consiglieri. Mi spiego meglio: non possiamo certo pretendere che tutti si esprimano sempre in maniera effervorata e carica di passione. La validità di un intervento non si misura solo dai toni e dalla sua lunghezza, ma piuttosto dai suoi contenuti e dalla capacità di tenersi lontano dalla prolessia. A me sembra tuttavia di aver assistito anche a delle Sedute animate e interessanti nel 2008.
IL BERNINA: Fra gli argomenti da dibattere nel consesso comunale rimangono ancora la realizzazione di una sala multiuso, del teleriscaldamento centralizzato, del campo di calcio, l’annoso problema delle rive del Lago di Poschiavo, la revisione della costituzione comunale e la rivalutazione dei centri storici. Ciò significa che la Giunta è incapace di prendere di petto i temi più importanti e scabrosi? O i tempi della politica locale non si sposano con le aspettative del popolo che vorrebbe veder realizzati in tempi brevi questi progetti?
Della Vedova: Mi risulta che nella maggior parte degli argomenti da te citati qualcosa si stia comunque muovendo. Ma cerchiamo di procedere con ordine: la Giunta non assume di regola funzioni operative, quindi non tende ad occuparsi direttamente di progetti o altre iniziative, quanto piuttosto a legiferare. Come tu ben sai, le funzioni operative sono invece demandate al Consiglio Comunale, che non a caso è definito “Potere Esecutivo”, alle varie Commissioni, oppure ancora ai singoli gruppi di lavoro. Non bisogna poi, a mio modo di vedere, fare di tutta l’erba un fascio, come si suol dire, ma dare alle singole questioni il giusto peso. Non tutti i problemi hanno infatti la stessa urgenza e pertanto, senza per questo voler entrare nel merito dei singoli temi da te citati, ma cercando piuttosto di fare un discorso generale, spesso è una questione di mera priorità. Non dimentichiamoci comunque mai che il nostro è un modo di fare politica cosiddetto di “milizia”. Risolvere certi problemi richiede a volte molto tempo e i vari Consiglieri, che siano di Giunta o del Consiglio Comunale, hanno tutti anche attività lavorative proprie da portare avanti. Infine, consideriamo sempre che siamo essere umani, con tante virtù, ma inevitabilmente anche dei limiti.
Io sono assolutamente certo del fatto che la stragrande maggioranza delle persone che si mettono a disposizione per l’assunzione di cariche pubbliche lo facciano animati da assolute buone intenzioni. In questo senso, il luogo comune che spesso si sente “Quelli bravi e capaci non si mettono a disposizione” mi piace poco, perché da più o meno inconsapevolmente per implicito che quelli che invece lo fanno siano degli incapaci. In fin dei conti, penso che da cittadini dovremmo imparare tutti, me per primo, così taglio la testa al toro e forse scongiuro il pericolo di farmi dare ancora del moralista, a essere un po’ più tolleranti e a non vedere ostinatamente del marcio in tutto quanto ha a che fare con la politica, uguale a che livello. Politica che, indubbiamente, a volte è autolesionista e non certo esente da colpe, ma questa non rappresenta la regola secondo me, quanto piuttosto l’eccezione.
IL BERNINA: Quali consigli desideri dare a Cassiano Luminati che sarà chiamato a sedere nel 2009 sullo scranno comunale più importante?
Della Vedova: Come detto in precedenza, Cassiano Luminati è una persona che sa il fatto suo, quindi non ha certo bisogno dei miei consigli. Colgo comunque l’occasione per porgergli anche pubblicamente un grosso in bocca al lupo per la carica che si avvia ad assumere, come pure di augurare Buone Feste a tutta la redazione de IL BERNINA e a tutti gli affezionati del giornale online della Valposchiavo.
Aritcolo corrleato
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Intervista ad Alessandro Della Vedova in occasione dell’apertura dei lavori assembleari del legislativo.
Redatto da Luca Beti – luca.beti@bluewin.ch