Un chiaro Sì a favore della gioventù
Da diversi anni a questa parte, a scadenze regolari, siamo chiamati ad esprimerci in merito ai trattati bilaterali fra la Svizzera e l’Unione Europea. Il prossimo appuntamento è fissato per il prossimo 8 febbraio. Che ci piaccia o no, in ognuna di queste occasioni si tratta di accettare o rifiutare: o tutto o niente! Anche nell’ambito della libera circolazione, la Svizzera non può decidere di accettarla solo per gli stati limitrofi, rifiutandola invece ai cittadini della Bulgaria e della Romania. Una simile opzione non potrebbe mai essere condivisa dall’EU – e ciò è anche più che comprensibile: esiste una sola Europa Unita e pertanto una sola libera circolazione. La deduzione è che un NO all’attuale quesito referendario, comporterebbe un NO a tutta la procedura di trattati bilaterali.
L’assoluto isolazionismo del nostro Paese non può evidentemente rappresentare una soluzione realistica.
A mio modo di vedere, esistono tre motivi principali, per i quali possiamo e dobbiamo esprimere un convinto SI’ alla libera circolazione e – di conseguenza – alla via bilaterale.
In primis dobbiamo considerare che un isolamento del mercato economico svizzero significherebbe una catastrofe per le nostre esportazioni e quindi per tutta la nostra economia.
Secondariamente le misure di accompagnamento ci garantiscono – con buona probabilità – che i nostri lavoratori non saranno sottoposti alle conseguenze del dumping salariale.
Ed in terzo luogo, proprio per la nostra gioventù, risulterà di vitale importanza vedersi garantita (grazie alla libera circolazione) la possibilità di recarsi all’estero per periodi di lavoro o di studio.
Martin Jäger
Granconsigliere, Coira
Redatto da Il Bernina – redazione@ilbernina.ch