Chiudono gli uffici postali di Li Curt e San Carlo

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Chiudono gli uffici postali di Li Curt e San Carlo

La notizia era nell’aria. La spada de La Posta pendeva sulla testa degli uffici di Li Curt e San Carlo da mesi. Per gli abitanti delle due contrade era iniziato il conto alla rovescia, del quale non conoscevano la fine, ma che ne intuivano l’esito.

La Posta ha deciso di chiudere.

Beh, che dire. È un duro boccone da ingoiare. È stata una notizia al fulmicotone, colorata di giallo, quella recapitata nella buca delle lettere della popolazione poschiavina. Sicuramente ha fatto esplodere accese discussioni sul desco casalingo e ai tavoli rotondi. Forse sono volate parole grosse, magari s’è invece accettato con rassegnazione il verdetto inappellabile.

Tempo fa c’è stato chi ha tentato di salvare i due uffici postali dal vento del cambiamento; si sono raccolte delle firme. In molti (1350) cittadini avevano sottoscritto la petizione del MPU.

L’esito della vertenza ora lo conosciamo tutti:
-la chiusura degli sportelli a San Carlo e Li Curt, sostituiti con un servizio a domicilio,
-il potenziamento dell’ufficio postale a Poschiavo,
-la realizzazione del centro di distribuzione per tutto il Comune di Poschiavo negli spazi dell’attuale ufficio postale a Li Curt.

Ora ci viene da chiederci: «Ma tutto questo era evitabile? Il destino dei due uffici era segnato e quindi la popolazione valligiana e le autorità politiche erano relegati al ruolo di meri spettatori?»

A bocce ferme, proviamo a riavvolgere la bobina del tempo e valutare con i se e i poi.

Certo, è un discorso del quale sono piene le tombe e che lascia il tempo che trova, però potrebbe aiutare chi non si capacita ancora, chi rimugina sulla decisione.


Le autorità comunali non sono certamente esimi di colpe, poichè hanno reagito blandamente e tardivamente, solo dopo
aver subito la pressione dei promotori della petizione. Inoltre se non erro, qualora il Comune non avesse accettato le
condizioni del La Posta, sarebbe dovuto intervenire una Commissione a trattare il caso; non mi sembra si sia arrivati
a
tanto ciò a dimostrazione che l’interesse ad opporsi al “diktat” del La Posta non era poi tanto grande. La delusione è
cocente e fin tanto non si imparerà a difendere i pochi privilegi presenti sul territorio, saremo sempre dei
perdenti.»


Redatto da Luca Beti – luca.beti@bluewin.ch