L’agitazione e il silenzio di Pentecoste.

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L’agitazione e il silenzio di Pentecoste.

31 maggio 2009 Pentecoste.

Atti degli Apostoli 2:1

Quando il giorno della Pentecoste giunse, tutti erano insieme nello stesso luogo. 2 Improvvisamente si fece dal cielo un suono come di vento impetuoso che soffia, e riempì tutta la casa dov’essi erano seduti. 3 Apparvero loro delle lingue come di fuoco che si dividevano e se ne posò una su ciascuno di loro. 4 Tutti furono riempiti di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava loro di esprimersi.
5 Or a Gerusalemme soggiornavano dei Giudei, uomini religiosi di ogni nazione che é sotto il cielo. 6 Quando avvenne quel suono, la folla si raccolse e fu confusa, perchè ciascuno li udiva parlare nella propria lingua.
7 E tutti stupivano e si meravigliavano, dicendo: ”Tutti questi che parlano non sono Galilei? 8 Come mai li udiamo parlare ciascuno nella nostra propria lingua natìa? 9 Noi Parti, Medi, Elamiti, abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadocia, del Ponto e dell’Asia, 10 della Frigia e della Panfilia, dell’Egitto e delle parti della Libia cirenaica e pellegrini romani, 11 tanto Giudei che proseliti, Cretesi e Arabi, li udiamo parlare delle grandi cose di Dio nelle nostre lingue».
12 Tutti stupivano ed erano perplessi chiedendosi l’uno all’altro:
”Che cosa significa questo?»

13 Ma altri li deridevano e dicevano:

”Sono pieni di vino dolce».

Cara comunità,

oggi è il “tempo passato in famiglia” è una delle cose più in pericolo. In effetti, sempre più bambini crescono senza passare del “tempo in famiglia”. Un lungo viaggio in auto era un “buon tempo in famiglia”. Si ingannava il tempo giocando insieme, cantando canzoncine orribili. Si litigava per la musica o la stazione radio da ascoltare. Oggi ci sono i lettori MP3, DVD portatile, i terribili cellulari e le playstation portatili. Per un genitore, oggi un viaggio in auto può essere la cosa più silenziosa e solitaria. Un figlio ascolta musica dall’ipod. L’altro ha una station giochi, orecchie e occhi puntati sullo schermo. Il terzo chatta con il cellulare tenendo il resto della famiglia a distanza. Provate a indicare un cartello curioso, un panorama splendido o a porre una domanda? Non troverete che silenziosa agitazione. Il tempo in famiglia sembra essere un reperto del passato.

Ma agitazione e silenzio nel nostro mondo possono anche esprimere il rassicurante suono della comunità e comunione. Nella vita di un credente ci sono sia i giorni rumorosi sia quelli ovattati di silenzio. Dio ci appare sia nel vento impetuoso sia nella calma voce. La voce di Dio la puoi udire in un canto e nel silenzio, nel radunarci e nel separarci. Dio guidava il popolo nel deserto come colonna di fuoco di notte e una nuvola di fumo di giorno, ma si nascose anche nella “lieve e soave voce” rivolta ad Elia. Gesù parlava alle moltitudini, predicava alle folle e ma si ritirò anche nel deserto, salì le montagne, intraprese rischiosi viaggi sulle acque, per allontanarsi dal rumore e dalle folli che lo pressavano. Gesù, dopo l’agitazione, aveva bisogno di “andare in disparte” per non “perdere parti”. Agitazione e silenzio possono essere anche un sano momento.

Esistono il suono e il silenzio spirituale. La santa agitazione (fervore) e il santo silenzio sono due facce della stessa medaglia del legame con Dio. Pentecoste è la storia di discepoli stupiti e perplessi che aspettano di ricevere quel “qualcosa” promesso da Gesù. Chissà che cosa si aspettavano i discepoli? Un potere da supereroi? L’invio di cherubini e serafini? Una mobilitazione militar – spirituale. Infine, che cosa ricevettero? Il Grande Dono fu lo Spirito Santo in pienezza e quel Grande Dono ne portò altri. Il credente tempio di Dio. E in che modo lo ricevettero? Fu in forma di suono spirituale. Un suono inondò prima il luogo di riunione, come di vento impetuoso che soffia, poi saturò lo spazio fra i presenti. Poi il suono riempì le loro orecchie, infine si riversò in loro e continuò a spandersi oltre. Nel continuare la sua “invasione”, il suono spirituale, non prese la forma di soldati, armamenti o potenza militare, ma di linguaggio. La santa agitazione diventò suono di comunicazione, di parole intellegibili, dirette all’intero mondo. Ci fu un’agitazione di parole, di confessioni pluri-lingua dei “grandi atti potenti di Dio”. Una santa agitazione pervase i presenti per giungere al mondo intero.

L’altra faccia della medaglia nella casa era un sacro “silenzio”. Era il silenzio delle ansie e delle paure dei discepoli. Il dono dello Spirito portò alla pace delle ansie banali e personali che frullavano in testa ai discepoli. Il dubbio fu silenziato dal fervore dello Spirito Santo in modo così fragoroso ed esuberante che attirò la folla delle strade. La guarigione del “silenzio” originata dallo Spirito diventò una agitazione di nuove sagge parole che straripavano dagli ex – timidi discepoli. I cristiani coreani pregano in un modo esuberante. Il tempo della preghiera non è di silenzio. Non c’è solo il ministro ad elevare una preghiera mentre la comunità siede in assorto silenzio, ma pregano tutti, giovani e anziani, con parole loro, a voce alta, tutti insieme. Quando migliaia di presenti pregano nello stesso tempo, non c’è un brusio, ma un ruggito, un rombo di tuono. Il tuono rombante è l’impeto dello Spirito. Ma, a dispetto dei decibel e del frastuono, c’è il caratteristico preminente santo silenzio. Quel santo silenzio che non è imbarazzo o vuoto, ma azzittisce le nostre paure, ansie, distrazioni dall’adorare e servire Dio. Questa agitazione e questo silenzio furono i doni ai discepoli nel giorno di Pentecoste. In verità, i tempi di grande fervore possono essere del più pacifico silenzio. In 1° Re 6, ci sono le strane istruzioni sull’ordine dei lavori nel tempio di Salomone. Il v. 7 afferma che: per la costruzione della casa si servirono di pietre già preparate nella cava, così nella casa, durante la sua costruzione, non si udì mai rumore di martello, d’ascia o d’altro strumento di ferro. In pratica, le pietre, una volta messe nel tempio, non erano più sagomate. Il tempio quindi andava costruito nel silenzio. Il lavoro rumoroso avveniva fuori, nella cava, ma nel tempio,le pietre erano avvolte nel silenzio e immerse nella quiete. Il primo tempio ebbe il mandato di rimanere nel santo silenzio. Quel silenzio che abbiamo dentro per lo Spirito.

Il secondo tempio, però, la Chiesa, il corpo di Cristo, fu costruito sul presupposto del suono. La Chiesa, immersa dallo Spirito Santo, fu costruita in un divino “sound surround”. La prima “Chiesa” fu una “cava di lavorazione” in cui il Signore soffiò lo Spirito per formare le sue pietre viventi. Il suono dello Spirito Santo fece elevare le lodi della prima generazione di cristiani. La celebrazione del suono e della solennità del silenzio del corpo di Cristo si appartengono sin dalla prima Pentecoste. Nella Chiesa, purtroppo, si è sempre favorito o uno o l’altro. In Corinto, l’eccessiva “agitazione” di glossolalia minacciava di soffocare il resto della comunità in Corinto. L’abitare in grotte degli eremiti, i voti monastici del silenzio, abbracciavano il “silenzio” dello Spirito. Molto più tardi nella storia del cristianesimo, fu il gridare dei metodisti, dei Quaccheri, gli “Amen” degli afro-americani, gli estatici di tutti i tipi, che abbracciarono di nuovo l'”agitazione” dello Spirito. Nel 21° secolo c’è molto più atea “agitazione” che “silenzio”. Ma, per chi è stato toccato dallo Spirito Santo, la fervida agitazione e il silenzio delle preoccupazioni sono entrambi presenti. “L’ora dell’ansia” diventa “il momento del silenzio”, se ti apri allo Spirito Santo. La frenesia di famiglia può diventare la gioia familiare, se lo Spirito Santo dimora in te. Le scadenze capestro possono diventare tracciati di vita, se lasci lo Spirito Santo dimorare in te. I tempi di crisi possono diventare tempi pieni, se lasci lo Spirito Santo dimorare in te. Lo Spirito di Dio vuole inondare il tuo spirito per renderti il suo tempio vivente.

I ritmi della nostra società ci restituiscono una silenziosa agitazione che ci toglie persino il tempo passato in famiglia. Agitazione e silenzio però, sono anche modi con cui Dio ci parla. Il suono spirituale che Dio mandò a Pentecoste saturò i primi cristiani di una santa agitazione che raggiunse le persone di tutto il mondo. Nello stesso tempo, insieme alla santa agitazione, lo Spirito Santo donato portò il santo silenzio delle ansie e delle paure nei presenti, trasformandoli in coraggiosi discepoli. Pentecoste non è un evento del passato ma sperimentabile ogni giorno dal Signore. L’agitazione del suono divino può ridurre al silenzio le preoccupazioni che ci trattengono da amare Dio e il prossimo in pieno. Lo Spirito del Signore vuole inondarti anche questa mattina per elargirti coraggio e forza, tu che sei il suo tempio. Apriti a lui.

Redatto da Antonio Di Passa – antonio.dipassa@gr-ref.ch