Cristiani dal cuore sano
Romani 8:12 Così dunque, fratelli, non siamo debitori alla carne per vivere secondo la carne;
13 perchè se vivete secondo la carne voi morrete; ma se mediante lo Spirito fate morire le opere del corpo, voi vivrete;
14 infatti tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, sono figli di Dio.
15 E voi non avete ricevuto uno spirito di servitù per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito di adozione, mediante il quale gridiamo: ”Abbà ! Padre!»
16 Lo Spirito stesso attesta insieme con il nostro spirito che siamo figli di Dio.
17 Se siamo figli, siamo anche eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo, se veramente soffriamo con lui, per essere anche glorificati con lui.
Cara comunità, la cosa più di moda in questo periodo è “ridotto”. Non intendo i costumi minuscoli della stagione estiva. No, le nuove grandi cose sono le sempre più ridotte confezioni di cibo. Il timore per il girovita ha spinto le industrie alimentari a ridurre le porzioni dei prodotti in confezioni da “100 calorie” o “light”. Ci sono porzioni ridotte di cibo spazzatura con poche calorie. Così, per arrivare a 100 calorie ne dobbiamo prendere una confezione e si ha la percezione di aver mangiato e non essere ingrassati, in teoria… Le porzioni mini sembrano accontentare tutti.
Togliere le calorie in eccesso è moderno. McDonald offre ora cibo in porzioni ridotte: due morsi di panino non hanno le calorie dei fratelli maggiori. Le porzioni maxi non sono di moda, le mini vanno alla grande. A tutti però piace mangiare cibi pieni di grassi, calorie e zuccheri che aggiungono al cibo un gusto pieno nel palato e gratificante nello stomaco. Per sentire il gusto del cibo, senza rovinare la dieta, beviamo una Coca Diet con un panino supercalorico. Prendiamo il caffè con il dolcificante e un cornetto alla crema. Mangiamo del sedano intinto nella maionese. Togliamo le calorie da lì e ne mettiamo il doppio là. Anche molti cristiani seguono una dieta, purtroppo, hanno scelto di “togliere le calorie” dalla loro fede. Temo che la Chiesa oggi sia un “Cristianesimo ipocalorico”. Che cosa è? È una religiosa insipida, noiosa, senza gusto, inanimata, triste e conservatrice. Perché? Il “Cristianesimo ipocalorico” è sugar free. Il “Cristianesimo ipocalorico” ha la fede sommersa nella formaldeide, è un imbalsamante. Il “Cristianesimo ipocalorico” è senza grassi. Queste cose combinate danno il “Cristianesimo ipocalorico”. È uno squilibrio di calorie e valori al posto giusto.
Il “Cristianesimo ipocalorico” senza zucchero. Questo cristianesimo scambia la dolcezza della vita in Cristo con una fede senza zuccheri. La dolcezza dello Spirito è persa, sostituita da una solennità dal volto burbero. Molti “Cristiani ipocalorici” sembrano nati al tempo delle mele selvatiche, andare in chiesa è una doverosa abitudine. La fede è confessata da formule antiche. La preghiera è preformattata. La Bibbia dice “la gioia del Signore è la tua forza”. Non stupiamoci che il “Cristianesimo ipocalorico” è fiacco e senza dolcezza. Invece di celebrare “la gioia del Signore è vostra”, i cristiani ipocalorici rivendicano che “la presenza del Signore è MIA”. La dolcezza non fa parte della loro fede.
Il “Cristianesimo ipocalorico” è una fede formaldeide. La formaldeide preserva cellule e tessuti viventi permettendo agli scienziati di conservare e studiare gli organi o persino un intero organismo. Quegli animali nei barattoli di vetro al museo sono conservati nella formaldeide. Ma, quello che è buono in un museo è male per il Corpo di Cristo. La “fede formaldeide” del cristianesimo sugar free preserva lo status quo. La ricchezza di una vita infusa nello Spirito Santo, colma di gioia, inondata d’amore è scambiata con una triste fissazione del conservare e all’auto preservazione della Chiesa. Gesù insegnò che se vuoi guadagnare la tua vita, deve perderla. Noi siamo “salvati per servire” come disse Giovanni Calvino. Noi ci realizziamo, sappiamo chi siamo, non scommettendo sul sicuro, ma perdendo noi stessi e assumendoci i rischi per il regno di Dio. A proposito, si può riconoscere una fede formaldeide dal suo odore: puzza di morte. Si può anche riconoscere quei cristiani e quelle Chiese che cercano di liberarsi della formaldeide: non spendono la loro vita nella camera mortuaria, ma nel mondo. La fede cristiana non lo è più se è imbalsamata.
Il Cristianesimo ipocalorico è senza grassi. Essi rifiutano la consistenza di una vita come figli e figlie di Dio. Nel testo in Romani, Paolo insiste che, ricevendo lo Spirito di Dio, diventiamo suoi “figli” adottivi. Non “amici di famiglia” invitati di tanto in tanto a tavola. Non servi, ma un extra paio di mani e di piedi per terminare i piani di Dio. Il Signore ha un progetto nei cieli e noi siamo i suoi strumenti per terminarlo qui sulla terra. Sì, ricevendo lo Spirito Santo siamo fratelli e sorelle con Cristo. Questo legame familiare è la nostra forza, gioia, vigore e sostegno. Se vuoi fare la schiuma con il latte, ogni buon barista sa che il modo migliore è usare il latte senza le pesanti particelle di grasso perché fa più schiuma. Ma la schiuma non ha sostanza. È bella da vedere, lascia dei bei baffi, ma quando si sgonfia nella tazza, non aggiunge sapore: tutta apparenza ma zero sostanza. Tagliando il grasso dalla nostra fede, concentrandoci sulla schiuma, non abbiamo robustezza nel discepolato. La Chiesa non è avere un bel luogo di culto, e ne abbiamo uno, o un bell’organo, e ne abbiamo uno, non è fare dei bei pranzi insieme e a volte li facciamo. La Chiesa non è un luogo al quale recarsi ma il Corpo di Cristo in missione nel mondo. Se l’architettura commuove il tuo spirito, portalo fuori nel mondo e condividilo con chi ha lo spirito addolorato. Se il suono della musica aggiunge dolcezza alla tua vita, riversa il tuo canto nei luoghi più amari e disarmonici che puoi trovare. Se la tua gioia è cucinare, c’è un mondo intero fuori che ha bisogno di ingrassare e muore per mancanza di cure. Ci sono tante calorie da distribuire.
La nostra missione è vivere una fede dal cuore sano. È a crescere delle Chiese dal cuore sano. In una fede dal cuore sano la dieta è bilanciata con la giusta quantità di nutrienti, un’armonia di dolce e salato. Una fede dal cuore sano rischia sia il dolore sia la gioia che la missione di Dio nel mondo comporta. Una fede dal cuore sano passa dal bere il puro latte spirituale al mangiare il cibo solido del Vangelo. In pratica, rialzarci dalle sedie, metterci in piedi e seguire Gesù nel mondo. I Cristiani in “dieta” possono apparire belli di fuori, ma non possono avere forza a lungo ed energie per cambiare il mondo. Noi abbiamo bisogno di una fede supercalorica in vita spirituale e fondata nella Parola di Dio. Ecco un test intelligente per conoscere quanto sano è il tuo cuore:
- Il tuo cuore si spezza alla vista di un senza-casa che dorme in un cartone? Se sì, la tua fede è sana di cuore.
- Il tuo cuore prova dolore per un adolescente arrabbiato che fa scelte sbagliate, odiando invece di amare? Se sì, la tua fede è sana di cuore.
- La nostra Chiesa allarga il cuore per accogliere chi sembra, agisce ed è differente da noi? Se sì, la nostra fede è sana di cuore.
- La nostra Chiesa ha l’aritmia nel cuore, avendo i suoi battiti diversi da quelli del mondo e si rifiuta di marciare concorde con la cultura del consumismo, scegliendo di avere i suoi battiti regolati dallo Spirito? Se sì, la nostra fede è sana di cuore.
- Il tuo cuore, quando vede malattie, infermità e necessità, persone che non amano Dio, batte nel petto così forte che altri lo possono sentire e provare? Se sì, la tua fede è sana di cuore, perché i cristiani dal cuore sano diffondono la guarigione e il benessere di Cristo agli altri.
La moda estiva ci dice: mini è “in”, maxi è “out”. E molti cristiani sottopongono la loro fede a una dieta ipocalorica: sugar free, nella formaldeide e senza grassi. La dolcezza dello Spirito di Dio è però assente dalla loro vita. La gioia del Signore è però la nostra forza e vitalità. Invece di perdere la vita per riceverla da Cristo, si imbalsama la fede nello status quo. In più, si tolgono i grassi, la sostanza della fede come famiglia di Dio: belli fuori ma zero sostanza. La Chiesa però esiste per dare sapore nella realtà umana. Allora deve avere un cuore sano che batte in sintonia con quello dello Spirito di Dio, alla ricerca di chi è lontano da lui e cerca la strada di chi soffre in mille modi. Il Signore ci aiuti ad essere una Chiesa di sostanza e non ipocalorica. Amen.
Redatto da Antonio Di Passa – antonio.dipassa@gr-ref.ch