Lettera al BERNINA di Nicola Loconte

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Lettera al BERNINA di Nicola Loconte

Amici del Bernina e non,
a conclusione della mia permanenza qui a Poschiavo non riesco a non fare delle riflessioni sull’anno trascorso qui come catechista/insegnante. Sono i ragazzi che ho avuto a scuola a “provocarle”! Straordinario! Ogni tanto qualcuno mi ferma e mi chiede se ho trovato un altro lavoro, oppure se ci incontreremo ancora. Incontri meravigliosi per me. A scuola era soprattutto il loro entusiasmo e simpatia che mi trascinava e mi incoraggiava, non certo i richiami contrattuali. Infatti ho cercato di “creare legami”, come la terminologia “Religione” richiama. Ho cercato di mettermi a loro servizio, avendo Gesù come mio modello. Ho cercato di mettermi “a pari”. Di essere una cosa sola con loro.
Questo è stato interpretato male da alcuni, che mi hanno detto che con i giovani bisogna fare i poliziotti, come si fa con i militari. Così imparano presto e non rompono i ……. a nessuno.
Evidentemente qui a Poschiavo non conoscete il proverbio che dice: <>.

Vi lascio a una riflessione:
<< L'altro giorno chiacchieravo con un grillo. Lui mi diceva che avevo fatto poco qui a Poschiavo, rispetto a quello che era stato previsto secondo il contratto. Sono rimasto un pò male e ho portato un esempio di qualcosa che invece ero riuscito a costruire: un gruppo di bambini che suonano e animano la Messa dello Scolaro. Lui ha risposto di non prendermi alcun merito, perchè quel gruppo si è formato... da solo. Al che sono rimasto senza parole! Poi mi sono chinato e gli ho detto: hai ragione, sono stato un catechista inutile, matita nelle mani di Dio. E ho lasciato lui senza parole>>.

Meditate gente, meditate!

PS: il grillo è la mia coscienza. comunque se qualcuno si sentisse “offeso” può replicare qui. Questo è un luogo di libero confronto.
saluti
Nicola Loconte

Redatto da Danilo Nussio – nussio@ecomunicare.ch