La realtà multilingue nei Grigioni
Consiglio della Facoltà di scienze della comunicazione dell’Università della Svizzera italiana a Vals, 17 giugno 2009
Stimato Signor Presidente e stimati membri del Consiglio di Facoltà
Con molto piacere ho aderito all’invito del Decano della Facoltà di scienze della comunicazione, il prof. dott. Bertil Cottier, di sviluppare alcune considerazioni sulla realtà multilingue del Cantone dei Grigioni.
Lo faccio molto volentieri innanzitutto perché sono convinto dell’inestimabile ricchezza della nostra realtà plurilingue, in secondo luogo poiché le mie esperienze nel campo professionale e politico sono sempre state legate alle sorti, ai destini, nonché alla promozione delle lingue nel nostro Cantone.
Mi soffermo all’inizio sulla situazione linguistica, soprattutto sugli effetti o addirittura sui pericoli avvertiti nella seconda metà del secolo scorso nell’alterazione del tessuto culturale e linguistico. Accenno poi alle misure e ai provvedimenti presi negli scorsi anni e infine illustro gli attuali sforzi dall’Alta scuola pedagogica dei Grigioni, molto impegnata a preservare e a valorizzare il multilinguismo come un segno distintivo altamente qualificante per il Cantone dei Grigioni.
Gli stimoli esterni
L’avvento dei media, soprattutto di quelli elettronici, nella seconda metà del secolo scorso, è all’origine di un forte mutamento della realtà linguistica e culturale.
Un mutamento che a suo tempo è stato avvertito come una forte minaccia, poiché è risaputo che a livello di cultura e di lingua tutto è mutabile e trasformabile in brevissimo tempo. L’identità linguistica e culturale, che nei Grigioni per secoli aveva mantenuto il suo assetto linguistico e la sua sostanza culturale, stava e sta mutando velocemente. Non evolvono solo le singole lingue, ma nei Grigioni c’è il rischio della germanizzazione, ovvero del cambiamento del registro linguistico (è questa la vera minaccia) da parte di quella fetta di popolazione che appartiene alle due minoranze neolatine del Cantone.
La topografia montuosa aveva isolato in passato le popolazioni delle singole valli e con esse la loro lingua e i loro accenti tipicamente regionali. Negli scorsi anni abbiamo però assistito all’“invasione” di una miriade di nuovi elementi culturali e linguistici. I media con la loro martellante e quotidiana presenza hanno modellato e stanno modellando le abitudini linguistiche e culturali della popolazione. Gli elementi tradizionali vengono costantemente vissuti e valorizzati nel confronto con elementi nuovi, suggeriti mediante l’effetto goccia a goccia dall’insistente azione dei diversi media, nelle diverse lingue, lungo l’intero arco della giornata. Ne consegue che anche la popolazione di valli in passato isolate finisce per adattarsi alla cultura standard, proposta in buona parte dalla comunicazione di massa e favorita dall’elevata mobilità della gente. Il Grigioni si sta trasformando, per quanto riguarda in particolare la televisione e la stampa, prevalentemente in un destinatario passivo, gli stimoli nuovi vengono facilmente mescolati con quanto è singolare, unico, specifico e tradizionale.
L’effetto della germanizzazione si spiega inoltre con l’orientamento economico, politico e amministrativo del Grigioni italiano e del mondo romancio verso la parte di lingua tedesca.
Gli elementi eterogenei che contraddistinguono la popolazione grigionese subiscono il processo di omogeneizzazione, poiché la realtà non consente di sottrarsi agli stimoli che in buona parte vengono emessi da media di altra lingua.
Scatta così in ogni individuo un processo cognitivo che ha perlomeno come effetto a media e lunga scadenza una sovrapposizione di lingue.
Le identità grigionesi, che si caratterizzano appunto per le loro marcate differenze, sono molto vulnerabili e stanno mutando di fronte agli stimoli esterni facilmente penetranti. I nuovi elementi linguistici esibiti dai media provocano nel fruitore una costante memorizzazione selettiva di altri elementi linguistici. L’influenza persuasiva diluita nel tempo rafforza l’acquisizione degli elementi nuovi e conduce a una sorta di conversione linguistica involontaria e spontanea, poiché la lingua non è una convenzione modificabile a piacimento, ma è l’azione del tempo che si combina con l’azione della gente.
La reazione
Nei Grigioni ci si è resi conto ben presto dei cambiamenti che stavano avvenendo prevalentemente in relazione alle lingue minoritarie, l’italiano e il romancio. Dato che questi cambiamenti venivano considerati una minaccia per le lingue minoritarie si corse ai ripari. Già nel 1996 venne condotto a Samedan il primo esperimento di una scuola bilingue. Anche le associazioni culturali, la Pro Grigioni Italiano, la Lega Romancia, l’Associazione dei Valzer si sono rese attive con parecchie iniziative. Grazie alla coordinazione garantita dal Dipartimento dell’educazione, dell’ambiente e della cultura queste tre associazioni hanno presentato nel 1994 una serie di ben 39 postulati e provvedimenti all’indirizzo dell’ente pubblico, affinché intervenisse puntualmente in favore della salvaguardia delle lingue. Si trattava di numerosi accorgimenti negli ambiti dell’amministrazione, dell’attività parlamentare, della scuola, della giustizia, dei media, dell’economia.
Un impatto particolare l’ha avuto il postulato dal titolo “Progetto pilota per una scuola bilingue a Coira” (tedesco-italiano o tedesco-romancio). L’idea ha raccolto il consenso politico della città di Coira, che nel 2002 ha avviato l’esperimento con classi parallele bilingui, in cui le allieve e gli allievi seguono la metà delle lezioni con il docente di lingua italiana risp. romancia e l’altra metà con il docente che impartisce l’insegnamento in lingua tedesca.
Dopo la positiva fase sperimentale, condotta grazie all’assistenza scientifica dell’Università di Berna, il legislativo della città di Coira ha deciso l’anno scorso la definitiva introduzione dell’insegnamento bilingue per tre classi parallele (due classi italiano-tedesco e una romancio-tedesco).
L’esempio del progetto di Coira ha fornito la conferma che l’insegnamento bilingue apre nuove prospettive e favorisce la giusta valorizzazione delle singole lingue e della sostanza culturale.
Sul territorio cantonale sono stati avviati nel frattempo altri progetti di insegnamento bilingue: nel 2004 a Pontresina (tedesco-romancio), nel 2005 a Maloggia/Maloja (tedesco-italiano) e a Trin (tedesco-romancio). A livello cantonale è stato inoltre introdotto nel 2002 l’insegnamento della prima lingua straniera nelle scuole elementari. Anche in questa occasione sono state valorizzate le lingue cantonali.
Da questi dati risulta che soprattutto i comuni sulla frontiera linguistica italiano-tedesco o romancio-tedesco hanno optato per una conduzione bilingue della loro scuola. Questo passo è stato fatto innanzitutto per evitare il rischio dell’introduzione del tedesco quale lingua d’insegnamento al posto dell’italiano o del romancio.
I valori da preservare
La funzione primaria delle scuole bilingui nei Grigioni è quella del sostegno e della salvaguardia delle lingue minoritarie. Questo nobile intento non va tuttavia interpretato come costrizione, ma esso rivela pure numerosi pregi. La ricchezza da preservare e nel limite del possibile da valorizzare è la presenza e la cura di più lingue nelle menti della gente. Da anni, da quando ci si è resi conto dei mutamenti in atto dovuti ai nuovi stimoli linguistici, è stata subito scartata l’opzione di arroccarsi in difesa solo della propria lingua, chiudendo la porta agli stimoli linguistici e culturali esterni. L’atteggiamento di chiusura, che in pratica non sarebbe nemmeno stato possibile, o l’attitudine di agguerrita concorrenza tra le realtà linguistiche avrebbe condotto, a causa dell’isolamento, a un inevitabile e irrimediabile indebolimento delle lingue minoritarie. Per fortuna questa minaccia non ha trovato sfogo. Ora nel Cantone dei Grigioni, ci troviamo nell’agevole condizione di poter parlare di pace linguistica. L’atteggiamento della popolazione grigionese nei confronti delle altre lingue è di grande apertura, tant’è vero che la mentalità convergente è alla base di una politica linguistica che apre prospettive interessanti, specie tra i giovani.
Infatti l’apprendimento di almeno due lingue agevola il conseguimento di due obiettivi straordinari; il primo consente alle persone di esprimersi in due o più lingue, con tutti i vantaggi che ne conseguono; il secondo offre il miglior contributo contro l’effetto unilaterale della germanizzazione, poiché le persone, disponendo di almeno due lingue, mantengono viva anche la lingua minoritaria, in tal caso l’italiano o il romancio.
Ma c’è di più. La presenza contemporanea di due lingue nelle scuole, come avviene nelle classi bilingui, oltre ad agevolare la comunicazione tra le allieve e gli allievi favorisce una maggiore agilità intellettuale, che reca i suoi benefici, di solito più tardi, nell’apprendimento di ulteriori lingue. Inoltre le giovani e i giovani del Cantone dei Grigioni hanno l’occasione di mettere in pratica quanto imparato davanti alla porta di casa, direttamente nel contesto sociale in cui vivono. La presenza di compagni nonché di numerosi turisti e figli di lavoratori stranieri, che si esprimono in lingue diverse, offre le migliori condizioni per vivere con immediatezza e aderenza la forza culturale, comunicativa e integrativa delle lingue; offre innumerevoli occasioni di scambio e di condivisione.
Non è sicuramente dovuto al caso che le classi bilingui della città di Coira siano molto ambite, tant’è vero che per motivi organizzativi non sempre è possibile accettare tutte le iscrizioni alle classi bilingui tedesco-italiano.
Sulla scorta di queste esperienze molto positive la popolazione del Cantone dei Grigioni è predestinata a risvegliare un forte interesse nel campo dell’insegnamento bilingue. In questo ambito l’istituto che più di altri può segnare la via da seguire è l’Alta scuola pedagogica dei Grigioni, che dispone, sin dalla sua istituzione, di un Ufficio di coordinamento lingue preposto alle questioni linguistiche e del neocostituito Ufficio per il plurilinguismo che avrà il compito di curare la ricerca e le attività in materia di plurilinguismo a livello cantonale e nazionale, con agganci internazionali.
La ricerca è indispensabile
L’Ufficio coordinamento lingue, l’Ufficio per il plurilinguismo e il Reparto per la ricerca dell’Alta scuola pedagogica dei Grigioni seguono, assistono e accompagnano i numerosi progetti di insegnamento bilingue e curano il contatto con il nuovo Centro sul multilinguismo, inaugurato la primavera scorsa a Friborgo. La ricerca nei Grigioni è gratificante poiché avviene su un terreno fertile, poiché il multilinguismo è una realtà concreta, immediata, misurabile, sentita. L’interculturalità accettata e promossa si apre a un approccio sociolinguistico innovativo, che nobilita l’insegnamento delle lingue. Da quest’ottica il Cantone dei Grigioni mantiene intatte le premesse per essere un interessante interlocutore delle varie regioni linguistiche della Confederazione elvetica.
Sono convinto che possono essere sviluppate preziose sinergie, finora forse troppo nascoste in particolare con la realtà ticinese. L’Alta scuola pedagogica dei Grigoni ha il privilegio e quindi anche il compito di sperimentare la didattica dell’insegnamento bilingue come se stesse svolgendo un’attività laboratoriale. Uno degli scopi del lavoro di ricerca consiste nel realizzare moduli e elaborare materiali per la didattica nello specifico ambito dell’insegnamento bilingue. Proprio in questo contesto l’Alta scuola pedagogica dei Grigioni può, anzi deve giocare una carta preziosa e qualificante per migliorare l’insegnamento delle lingue e per diventare un punto di riferimento del mondo accademico che ci circonda e con il quale si vuole intensamente collaborare.
Quella che sembrava una minaccia non arginabile, vale a dire l’indebolimento graduale delle lingue minoritarie, si sta trasformando in un trampolino di lancio per realizzare nuovi progetti e consolidare le strutture. I segnali sono molto incoraggianti.
Sono i segnali forti della realtà bilingue nelle scuole, che merita di essere seguita con approfondita attenzione, poiché rappresenta una chance e una ricchezza per tutti. Grazie a questo modello che può essere definito vincente il Cantone dei Grigioni è consapevole del fatto di poter recitare un ruolo guida nel campo dell’insegnamento bilingue e nella cura del multilinguismo, anche fuori dei confini cantonali.
Livio Zanolari
Vicepresidente del Consiglio dell’Alta scuola pedagogica dei Grigioni
Redatto da Livio Zanolari – livio.zanolari@bluewin.ch