Una mano lava l’altra, imbrattandosi a vicenda

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Una mano lava l’altra, imbrattandosi a vicenda

Continuano le avventure del Sciur Pibin proposte da Dino Beti di Panisc, che riceviamo e pubblichiamo.

La Redazione

Valposchiavo A.D. 2030

A forza di rompere le palle al kapotencol Röbiuili, capo supremo della kapo, il Sciabulinsky gli aveva estorto il permesso sognato di esaminare con al Sciur Pibin l’opportunità d’integrare la polizia locale nella sua kaposquadra. Röbiuili aveva persino accennato alla promozione che potrebbe risultare da questo accrescimento dell’effettivo, per di più se l’unità addizionale non venisse a costare nulla alla kapo…

Brocha non sta più fermo sulla sedia: «Ora comincio a intravvedere come si congiunsero le abiette intenzioni dei due compari.»

Con in testa l’idea di sgraffignare la polizia locale al Comune, Sciabulinsky presenziò le sedute di fine agosto e del 7 settembre 2004 della Giunta sul futuro posto del fant. Si annoiò a morte.
Comunque la decisione finale, unanime ma ambiguamente alternativa, gli lasciò subodorare il successo del suo proposito.

Fatto sta che quando si ritrovò con al Sciur Pibin all’entrata del Burchìn di lütar, si misero d’accordo in un batter d’occhio. La kaposquadra del Sciabulinsky accrescerebbe l’effettivo di un’unità per poter incaricarsi dei doveri e compiti della polizia comunale. Il Comune assumerebbe i costi di tutti questi servizi prestati dalla kaposquadra. Al Sciur Pibin esultava tra sè e sè: integrando la polizia locale nella kapo Valposchiavo ed eliminando così il posto di fant comunale equivaleva a fare la pelle al rimpatrio perseguito da quell’ostinato Gargati!

Una stretta di mano suggellò l’intesa. I due cospiratori avrebbero potuto accomiatarsi senz’altro. Invece si trattennero ancora a lungo nel Burchìn di lütar, gesticolando violentamente, gesticolio appunto spiato dai tre soci che rientravano a tarda notte dal loro giro delle bettole.

«Vuoi proprio farmi stare sulle spine», protesta il mio amico. «Se erano d’accordo, cosa avevano ancora da gesticolare a notte buia!»

«Può darsi che quei tre betulàt», opino condividendo l’incredulità di Brocha, «lo abbiano gonfiato il gesticolio dei due cospiratori spiato nel Burchìn di lütar. Tu che hai fatto l’oste al Café Semadeni dovresti sapere come fanno i betulàt per insaporire le loro ciance ai tavoli rotondi…»

Sembra comunque che gesticolio ci sia stato davvero. E non senza motivo. Infatti, se al Sciur Pibin stava già assaporando il suo meschino trionfo con la fulminea intesa, il Sciabulinsky invece aveva un ulteriore grattacapo. Quel giorno stesso era venuto a sapere – addio segreto d’ufficio… – che Gargati aveva per precauzione già inoltrato la sua candidatura al posto addizionale nella kaposquadra. Per il Sciabulinsky questa notizia era come il fumo negli occhi!

La notizia non mentiva affatto. Gargati conosceva la cocciutaggine senza scrupoli del Sciur Pibin nell’eliminare chi non gli andava a genio. Sapeva che non lo lascerebbe giammai accedere al posto di fant comunale. Ma Gargati non era scemo. Poliziotto di formazione e mestiere, aveva deciso di non lasciarsi fare: «Passerò per la via di carriera. Mi farò spostare da SanBernardino a Poschiavo. Nella kaposquadra postulerò le mansioni della polizia locale. Assumerò il ruolo ed i compiti del fant comunale in barba a quel perfido Sciur Pibin!» Detto, fatto: la sua candidatura raggiungeva all’istante la scrivania del kapotencol Röbiuili.

Al Sciur Pibin fu colto di sorpresa dalla tremenda notizia. Il suo stratagemma per sbarazzarsi del molesto Gargati minacciava di cadere in pezzi. Si infuriò. Gli animi si scaldarono. Al Sciur Pibin aggredì il Sciabulinsky. Quello, in questo caso senza colpa, ciò nonostante preferì incassare. Non poteva alienarsi l’aiuto del Sciur Pibin, indispensabile per conseguire il proprio fine…

(continua)

Redatto da Dino Beti di Panìsc – dino.beti@bluewin.ch