Il progetto più complesso e ambizioso

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Il progetto più complesso e ambizioso

Regione Valposchiavo

Prosegue l’attività  divulgativa della Regione Valposchiavo sullo stato d’avanzamento dei vari progetti in corso.

Il Centro tecnologico-formativo del legno

Il presente progetto, per come si sta sviluppando, è certamente il più complesso e ambizioso fra quelli promossi dalla Regione Valposchiavo; in prospettiva, cioè nell’ipotesi in cui venisse realizzato così come concepito, è però anche quello che, nel medio – lungo periodo, porterebbe i benefici maggiori in termini economici. Come noto, esso si prefigge di creare, sotto l’egida del Cantone, un Centro tecnologico – formativo di livello internazionale dedicato al settore legno, in collaborazione con partner nazionali e internazionali di assoluto prestigio che hanno manifestato grande interesse all’iniziativa. Fra essi spiccano l’Istituto per la formazione professionale continua ibW di Coira e il partner industriale SCM di Rimini, leader mondiale nella produzione e vendita di macchine utensili per la lavorazione del legno. SCM è un Gruppo italiano che opera nel mondo in più di 120 Stati, impiega ca. 3’500 dipendenti e ha un fatturato annuo medio di ca. 1 miliardo di franchi svizzeri.


Come nasce l’idea?

Le dinamiche di un mercato sempre più globale e in continua evoluzione spingono anche regioni come le nostre, in apparenza al riparo da questi fenomeni, a doversi confrontare con una concorrenza sempre più spietata e aggressiva. Quale diretta conseguenza, le nostre piccole e medie imprese, se non avranno la capacità di adeguarsi, saranno destinate, loro malgrado, a dover abbandonare interessanti quote di mercato, anche a livello locale, per mancanza di competitività, diventando fondamentalmente commercianti di prodotti realizzati altrove, dove il costo del lavoro è nettamente più basso. Quotidianamente riceviamo notizie da parte dei media che riportano come governanti ed economisti identifichino nell’alta formazione e nella diffusione a tutto campo dell’innovazione tecnologica l’unica soluzione a disposizione dei nostri Paesi per contrastare l’impoverimento nelle attività produttive che colpisce soprattutto il settore manifatturiero.

Le analisi preliminari hanno mostrato un grande interesse nel progetto sia da parte del Cantone e della vicina Provincia di Sondrio, che da parte della maggiori Associazioni di categoria dei due rispettivi territori. Inoltre, cosa forse ancora più interessante, anche le Associazioni di categoria della vicina Brianza che, come noto, è conosciuta in tutto il mondo per la produzione di mobili e arredamenti, hanno manifestato interesse nei confronti della presente iniziativa. Questo fattore è di straordinaria importanza perché, in prospettiva, la Brianza rappresenta un enorme bacino di persone che potrebbero frequentare i corsi a pagamento presso il Centro della Valposchiavo.

Cosa prevede il progetto?

Il progetto, dopo una fase iniziale sperimentale prevista a partire dall’autunno 2010 volta ad acquisire le prime esperienze sul campo, prevede, nel tempo, una struttura dotata di laboratori con attrezzature tecnologiche d’ultima generazione (centri di lavoro, celle di produzione, programmi informatici, apparecchiatura per ricerca e sviluppo, ecc.) e aule didattiche in cui, a pagamento, erogare corsi di formazione avanzata nella lavorazione del legno, dei suoi derivati e dei materiali innovativi. Il Centro, per com’è concepito, non erogherà comunque servizi volti a fare concorrenza alle aziende private locali.

Ancora non sono noti l’entità finale degli investimenti previsti, i tempi di realizzazione e l’ubicazione del Centro, fattori questi in fase di studio e valutazione. Entro l’autunno di quest’anno saranno forniti al Cantone e ai vari partner tutti gli elementi necessari per decidere il futuro del presente progetto.


Quali in prospettiva, i benefici per la nostra Regione?

La realizzazione del Centro tecnologico-formativo della Valposchiavo porterebbe benefici alla nostra regione in varie forme. Di seguito i più importanti:

  • Graduale creazione di nuovi impieghi nel campo della docenza specifica del settore legno;
  • Flusso costante di corsisti che, durante il periodo di formazione, si appoggerebbero alle strutture ricettive valligiane per il vitto e l’alloggio;
  • Incremento di nuove opportunità di business a favore delle aziende locali attive nella lavorazione del legno, che, anche grazie alle nuove competenze acquisite attraverso il Centro, avrebbero gli strumenti necessari per esportare le proprie qualità artigianali verso nuovi mercati. Questo servirebbe a mantenere i posti di lavoro esistenti e, in prospettiva, a crearne di nuovi.

    Quali invece le difficoltà iniziali?

Un progetto di questa portata, soprattutto se messo in correlazione al contesto in cui dovrebbe essere attuato, deve inevitabilmente affrontare diverse difficoltà che, per essere risolte, necessitano l’investimento di tempo, oltre che denaro. A seguire i più significativi:

  • Per poterne motivare la creazione, il Centro dovrà inevitabilmente rivolgersi quantomeno al bacino d’utenza rappresentato da Valtellina e Lombardia; le maggiori difficoltà sono quindi rappresentate dal fatto di dover interfacciare due mondi di formazione professionale oggettivamente diversi fa di loro e di essere sufficientemente attrattivi;
  • L’espletamento delle procedure necessarie affinché i titoli/diplomi svizzeri rilasciati dal Centro vengano riconosciuti anche nei Paesi della comunità europea non sarà privo di ostacoli.

La Regione si premurerà  di aggiornare nuovamente sugli sviluppi di questa importante iniziativa.

Nelle prossime settimane seguiranno ulteriori comunicati informativi inerenti gli altri progetti in via di sviluppo.


Redatto da Il Bernina – redazione@ilbernina.ch