Va a far volare un aquilone
Vangelo di Giovanni 6.22 – 40
Giovanni 6:22 La folla che era rimasta sull’altra riva del mare aveva notato che non c’era là altro che una barca sola, e che Gesù non vi era entrato con i suoi discepoli, ma che i discepoli erano partiti da soli.
23 Altre barche erano giunte da Tiberiade, presso il luogo dove avevano mangiato il pane dopo che il Signore aveva reso grazie.
24 La folla, dunque, quando ebbe visto che Gesù non era là e che non vi erano i suoi discepoli, montò in quelle barche, e andò a Capernaum in cerca di Gesù.
25 Trovatolo di là dal mare, gli dissero: ”Rabbì, quando sei giunto qui?»
26 Gesù rispose loro: ”In verità , in verità vi dico che voi mi cercate, non perchè avete visto dei segni miracolosi, ma perchè avete mangiato dei pani e siete stati saziati.
27 Adoperatevi non per il cibo che perisce, ma per il cibo che dura in vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà ; poichè su di lui il Padre, cioé Dio, ha apposto il proprio sigillo».
28 Essi dunque gli dissero: ”Che dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?»
29 Gesù rispose loro: ”Questa é l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».
30 Allora essi gli dissero: ”Quale segno miracoloso fai, dunque, perchè lo vediamo e ti crediamo? Che operi?
31 I nostri padri mangiarono la manna nel deserto, come é scritto: “Egli diede loro da mangiare del pane venuto dal cielo”».
32 Gesù disse loro: ”In verità , in verità vi dico che non Mosé vi ha dato il pane che viene dal cielo, ma il Padre mio vi dà il vero pane che viene dal cielo.
33 Poichè il pane di Dio é quello che scende dal cielo, e dà vita al mondo».
34 Essi quindi gli dissero: ”Signore, dacci sempre di codesto pane».
35 Gesù disse loro: ”Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà mai più sete.
36 Ma io ve l’ho detto: “Voi mi avete visto, eppure non credete!”
37 Tutti quelli che il Padre mi dà verranno a me; e colui che viene a me, non lo caccerò fuori;
38 perchè sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà , ma la volontà di colui che mi ha mandato.
39 Questa é la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nessuno di quelli che egli mi ha dati, ma che li risusciti nell’ultimo giorno.
40 Poichè questa é la volontà del Padre mio: che chiunque contempla il Figlio e crede in lui, abbia vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».
Cara comunità, in un acceso dibattito sulla sanità, un senatore statunitense apostrofò un collega dicendogli “ma vai a far volare un aquilone!” per dire: ma vai a buttarti a mare. Chi di voi ha visto il film: “Mary Poppins”? Il film parla di una bambinaia magica che salva i poveri ricchi bambini dalle disattenzioni del padre. Ricordate la fine? Il padre ricostituisce la relazione con i bambini, non pensando più solo al “pane” ma appagando le loro necessità spirituali, portandoli a far volare un aquilone. La rinata famiglia canta gioiosamente: “Andiamo a far volare un aquilone, su nelle sommità più alte … mandiamolo ad impennarsi sempre più, su nell’atmosfera dove l’aria è limpida … andiamo tutti a far volare un aquilone”. In questo caso far volare un aquilone non è deridere l’avversario ma un segno della vita che riprende gioiosa per la riscoperta degli affetti profondi.
Volare alto liberi, in solitario, in gruppo. Volare era il sogno che portò gli astronauti dell’Apollo 11 ad atterrare sulla luna 40 anni fa, 19 luglio ’69. Nel testo biblico di oggi Gesù insegna alla folla a non rimanere a terra ma a volare alto. Egli spiega la differenza tra il pane terreno e quello celeste, tra le cose temporanee e quelle eterne, in pratica, tra rimanere inchiodati alle cose materiali o avere il senso per le cose spirituali. L’apostolo Paolo scrisse: abbiamo lo sguardo intento alle cose che non si vedono; poiché le cose che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne (2a Cor. 4.18). Alla folla venuta per riempirsi ancora lo stomaco, Gesù dice no e le invita ad “adoperarsi per il cibo che dura a vita eterna”, o meglio, nascere nei cieli per la potenza di Dio, che possiamo chiamare “il far volare un aquilone”. Gesù soddisfa la “fame” spirituale perché Dio ha apposto su di lui il suo sigillo. Quando quei giudei gli chiesero le opere da fare per compiere le opere di Dio, Gesù, invece di elencare delle cose “buone” da fare rispose: credete in colui che Dio ha mandato! E Gesù è venuto a dirci che Dio è nostro Padre e che ci ama e che gli siamo debitori di una risposta! E la risposta ci cambierà la vita perché la nuova relazione con Dio porterà in noi il suo amore, consacrazione e fiducia. Comprendere il battesimo è vivere il nuovo di Cristo. Questa risposta ci fa prendere il volo. Adoperatevi per il cibo che dura a vita eterna. Piedi a terra ma spirito in alto con Cristo. Anche Gesù parla di volare alto.
Agli inizi del 20° secolo la febbre del volo prese avventurieri di ogni tipo. Una volta che i fratelli Wright si alzarono in volo, anche grazie alla tecnica degli aquiloni, tutti volevano staccarsi da terra con le più strane robe volanti. Volare divenne il simbolo della modernità ma non rimase un’avventura libera. Mentre i viaggi aerei si affinavano in confort, velocità, altezza e complessità, le regole per volare e la tecnologia per tenere i velivoli collegati a terra diventarono sempre più rigidi. In definitiva, l’aquilone legato ad una corda non farà volare i nostri corpi, ma rimane la forma più semplice del volo umano in libertà. Riesci a far volare un aquilone senza elevare in aria il tuo spirito? Il corpo rimane a terra ma lo spirito vola nei cieli per una potenza invisibile. Un aquilone per volare necessita di un bambino (o lo spirito di un bambino), una corda, della carta, due bastoncini e il vento. L’aquilone può volare fino a che ha il vento che lo spinge, la potenza invisibile che lo tiene in alto nei cieli e una corda tesa che lo ancora al terreno. È il paradosso dell’aquilone: per volare deve essere ancorato al terreno. Più in alto si impenna, più deve essere tenuto a terra e la mano dell’operatore deve tenere stretta la corda. Un aquilone può fare cose spettacolari: veleggiare, impennarsi, discendere di colpo e riprendersi, ma solo se la corda è tesa e dura. Ma lasciate andare la corda e cosa succede? Volteggerà un paio di volte e poi cadrà a terra in picchiata libera. Senza una guida forte e sicura è spacciato. Libertà totale è un’altra parola per “schiantarsi”. Il “libero da tutto” porta alla caduta libera. Per fare volare un aquilone ci vuole la libertà dell’aria e l’ancoraggio a terra della corda.
La folla sfamata da Gesù con alcuni pani e pesci lo rincorreva. Per Gesù è evidente che volevano riempire solo gli stomachi e non il cuore. La prima volta li sfamò per compassione ora gli offre la ricetta per un cibo “durevole”, senza scadenza, a “vita eterna”. La ricetta è semplice: credere in Colui che lo ha mandato. Vuoi elevare la tua vita dal solo sguardo al “pane”? Vuoi volare in alto? Vuoi stabilità nella vita mentre veleggi nella quotidianità? Dai la tua corda a Cristo che ti ancorato al terreno, ti guida, ti dà libertà e freno, metti la tua fiducia in lui. Così riceverai il vero pane che scende dal cielo e da vita al mondo. È un abbonamento durevole a qualcosa che è più della semplice esistenza fisica. Gesù dice di se: io sono il pane della vita. Il pane è il sostentamento per la vita, ma che cosa è vita? Di certo più del campare. Vera vita è fidarsi di Dio e obbedirgli, resa possibile solo da Cristo. Senza Gesù è possibile l’esistenza ma non vera vita. Ecco perché Gesù è l’essenziale della vita, il pane della vita. L’offerta di Gesù è vita a partire da ora, più del semplice riempirsi lo stomaco.
Una volta fondati nell’amore di Dio tramite Gesù, siamo liberi dal tiranno sforzo e dallo stimolo quotidiano per il “pane”. I multimilionari fra noi sono pochi. Quando leggiamo di fortunati vincitori alla lotteria, basta poco per farci sognare “che farei se…” Che sarebbe se non dovessi più preoccuparmi dei soldi? Che farei se non avessi più debiti, se avessi abbastanza soldi da essere libero da tutto e tutti? La maggioranza dei vincitori di lotterie spende tutto dai tre ai cinque anni. È come un aquilone che spezza il filo che lo ancorava al terreno e vola via. I vincitori di decine di milioni si trovano all’istante a gestire un impero fiscale. La “libertà” di quei soldi li incatena a nuovi pesi. Nei rapporti con gli amici e i familiari la fiducia sparisce e cresce il sospetto. La ricchezza può abbattere e colpire lo spirito tanto quanto la povertà. Negli anni sessanta i soldi erano chiamati “pane” ma è il pane che “perisce”, il pane non libera mai o nutre per la vita eterna. Gesù dice alla folla e a noi: vuoi vivere una libertà esaltante di una vita senza catene? Lega il tuo aquilone a Colui che Dio ha mandato, abbi fiducia in Gesù come il vero pane della vita. Una volta legati i cuori e gli spiriti a Cristo, possiamo prendere il volo senza paura dei voli più audaci. Ma ricorda, se osi sognare in grande per il Signore e se osi innalzarti in nuove atmosfere di servizio e missione, più ti leghi a Cristo, più devi essere legato alla sua Parola. Liberati dalle preoccupazioni materiali siamo ancorati a Cristo, pane della vita.
Mary Poppins fa capire al papà che non si deve adoperare per il solo “pane” ma per il benessere spirituale dei figli. Quindi va a far volare gli aquiloni. Cristo ci invita a mettere la corda del nostro aquilone nelle sicure mani del Maestro di volo. Più stabile sarà il nostro legame con Cristo, più audaci saranno le nostre acrobazie aeree. Tutti siamo nati per essere liberi e tutti siamo legati per essere liberi. L’invisibile legame della fede, fiducia e amore nella persona di Cristo ci permetterà di prendere il volo e adoperarci per le cose che durano. L’augurio che possiamo farci in questa nuova settimana è allora: vai a far volare il tuo aquilone adoperandoti per il pane che non perisce. Va a far volare gli aquiloni nella grazia di Dio.
Amen.
Appunti per la predicazione del past. Antonio Di Passa
Redatto da Antonio Di Passa – antonio.dipassa@gr-ref.ch